Pane, amore e fantasia

Gian Luigi Rondi

Non sono pochi i paesini sperduti nelle campagne italiane in cui ci si nutre solo di pane e di fantasia. In questo, però, che fa da sfondo al film di oggi, l’amore contende alla fantasia il suo prestigio di companatico e sembra imporsi alla fine come unico gustosissimo cibo. È l’amore che la spavalda bellezza di una giovane contadina suscita nel cuore già provato di un cordiale maresciallo dei carabinieri ed in quello, ancora timido e sprovveduto, di un semplice carabiniere. Ma è un amore che, dopo aver spinto il maresciallo ad assumere pose da dongiovanni, lo induce poi ad accenti così paterni da fargli favorire un incontro fra la bella e il suo innamorato cui segue, naturalmente, la promessa di matrimonio. [...]

di Gian Luigi Rondi, articolo completo (2279 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 24 Dicembre 1953