Che Charles Marquis Warren, scrittore e regista, non fosse troppo propenso ad accogliere le ragioni degli Indiani lo si evince dal suo famoso romanzo "L'avamposto degli uomini perduti" - che sceneggiò per Gordon Douglas nel film omonimo - e "La schiava degli Apaches" da lui diretto nel 1957. Sarebbe tuttavia un errore interpretare la sua visione del mondo pellerossa come la condanna di un sistema di vita: semmai Warren rifugge da qualsiasi tentazione apologetica, presentando il loro mondo selvaggio così come l'uomo bianco l'ha conosciuto. Lo scout dell'esercito Ed Bannon (un Charlton Heston molto in forma) è stato allevato dagli Apache, ma ne disprezza la crudeltà e i metodi. Al tempo stesso, sembra consapevole che la via della guerra possa portarli soltanto alla rovina. Per questo, smaschera il sedicente "invincibile" Toriano (un Jack Palance indiano quasi perfetto, con i suoi tratti asiatici) uccidendolo in duello, per mostrarne il corpo agli altri condottieri che intendevano seguirlo. Come in altre pellicole dello stesso regista, il vero dramma si annida tuttavia nella civile società dei Bianchi. Bannon è disprezzato da ufficiali incompetenti quanto dalla donna che ama (Lela Wilson, interpretata da Mary Sinclair) e finisce per mettersi contro anche la meticcia Nita (una splendida Katy Jurado) ma i fatti gli daranno ragione, dopo che avrà salvato - con il suo intervento disinteressato - un reparto del 5° Cavalleria assediato dal nemico. Molto curata la fotografia e ottimamente ricostruito lo scenario del racconto a Brackettville, nel Texas, benchè la vicenda si svolga in Arizona. La figura di Bannon si ispira vagamente a quella dell'esploratore Al Sieber, uno dei tanti scout che contribuirono alla resa degli Indiani ribelli, mentre quella di Toriano, più che a Geronimo - con il quale ha in comune l'ardore e la ferocia - sembra riferirsi ad un altro personaggio realmente esistito: lo sciamano Noch-Ay-Del-Klinne, che nel 1881 annunciò al suo popolo la cacciata di tutti gli Americani e il ritorno ai costumi tradizionali. La sua azione fu stroncata dall'esercito a Cibecue Canyon, in Arizona, e i seguaci vennero uccisi, dispersi o catturati. Dunque, va dato atto a Warren che la sua Frontiera, sebbene non possa essere condivisa dai sostenitori della causa pellerossa, sottintende un fondo di verità.
Domenico Rizzi
Scrittore esperto storia, letteratura e cinema western.
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domenica 1 dicembre 2013
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charlton heston ha il "popò" troppo grosso
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Il film è talmente antipacifista e antindiano da meritare un particolare approfondimento. Anche la scelta di Charlton Heston, come protagonista e personaggio chiave del film, non può esser considerata casuale nel film, date le idee politiche dell'attore. Il film non mi appare francamente di eccelsa fattura, ferma restando la splendida performance di Katy Jurado (di questa attrice non ricordo interpretazioni che non fossero ottime) e la magnifica maschera di Palance. La stessa interpretazione di Charlton Heston è, come al solito, abbastanza modesta, sopra le righe e troppo basata sulla prestanza fisica dell'attore (a proposito: non ha quest'ultimo un "popò" troppo grosso?).
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