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Divertente e garbata commedia dei buoni sentimenti che tenta di assolvere ad una funzione educativa sul giusto valore che deve essere attribuito al denaro e sulla esaltazione della vita semplice, che nasconde le vere gioie. Si tratta di un messaggio che si trovava in piena aderenza con la classica cultura americana del tempo (ed in parte ancora presente tutt'oggi, seppur in maniera differente e meno marcata) e pertanto era fatto proprio dall'industria cinematografica statunitense che cercava di veicolarlo con le sue opere. In questo caso deve dirsi che l'operazione ha brillantemente successo.
La regia di Douglas Sirk è attenta a presentare una narrazione ammantata da un'atmosfera particolarmente piacevole, che rende la pellicola molto godibile: questa scelta costituisce senza dubbio uno dei punti di forza del film, che dopo la visione lascia lo spettatore di buon umore.
L'altro elemento di forza della pellicola è l'interpretazione del bravissimo e sempre simpaticissimo Charles Coburn, perfettamente calato nella parte, che gli si addice a meraviglia, del milionario eccentrico e di buon cuore che si diverte a fare il benefattore in incognito.
Tra gli altri interpreti si ricordano Lynn Bari nella parte dell'avida madre di famiglia, l'ancora giovane ma già affermata Piper Laurie e Rock Hudson alla prima delle tante collaborazioni che avrà con Sirk nel corso della carriera. Si segnala infine l'esordio assoluto nel grande schermo di James Dean, qui poco più di una comparsa.
La storia, sebbene non originalissima, è comunque molto divertente; ottima la messa in scena.
Buone musiche, briose ed adatte alla narrazione.
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