Mario Gromo
La Stampa
Inquieto, scontento, già un po' febbricitante, Rodolfo Valentino aveva appena finito di lavorare per Il figlio dello Sceicco, e non credeva al successo del film, non ere deva a un altro suo successo. «Finora mi è andata bene p diceva, «ma perché? I miei sono film qualsiasi, e di Valentino, in Italia, se ne trovano quanti se ne vogliono». Sentiva, attorno a sé, diffidenze e stanchezze. Produttori e registi, soltanto a udire il suo nome, inarcavano le sopracciglia. Il bel Rudi «andava» molto meno, sempre meno. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (3275 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1957