luca scialò
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venerdì 19 marzo 2010
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un diabolico scambio di favori
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Un giocatore di tennis, Guy Haines, durante un breve viaggio in treno riceve da uno strano sconosciuto, un certo Bruno Anthony, una diabolica proposta: quest'ultimo gli ucciderebbe la moglie per consentirgli il divorzio e quindi di vivere serenamente la sua nuova storiua d'amore, e in cambio Haines dovrebbe uccidergli il padre col quale non va affatto d'accordo. Il diabolico scambio di favori si baserebbe sul fatto che entrambi i protagonisti non conoscono le rispettive vittime e quindi sarebbero insospettabili.
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Un giocatore di tennis, Guy Haines, durante un breve viaggio in treno riceve da uno strano sconosciuto, un certo Bruno Anthony, una diabolica proposta: quest'ultimo gli ucciderebbe la moglie per consentirgli il divorzio e quindi di vivere serenamente la sua nuova storiua d'amore, e in cambio Haines dovrebbe uccidergli il padre col quale non va affatto d'accordo. Il diabolico scambio di favori si baserebbe sul fatto che entrambi i protagonisti non conoscono le rispettive vittime e quindi sarebbero insospettabili.
Haines snobba la proposta dello strano sconosciuto, ma quest'ultimo agisce a sua insaputa uccidendogli la moglie e da qui cominceranno i guai per il giocatore di tennis.
Un giallo dalla trama geniale, forse a tratti assurda ed eccessivamente semplificata in alcuni passaggi. Grande la trovata della scena della giostra impazzita, che all'epoca avrà fatto clamore e trasmesso forte ansia allo spettatore. E in fondo, anche vista ora, nell'epoca del digitale e del Cinema 3D, fa ancora un certo effetto.
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gianleo67
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martedì 8 maggio 2012
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doppio misto...con delitto
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Campione di tennis su un treno diretto a New York viene avvicinato da uno sconosciuto (figlio di un ricco e ingombrante genitore) che gli propone un doppio delitto: egli ucciderà la scomoda moglie da cui il tennista è in procinto di separarsi in cambio dell'assassinio del suo tirannico padre. Sembra uno scherzo e invece...L'esplicita metafora della strada ferrata (con i suoi percorsi paralleli ed i suoi snodi incrociati) o quella più sportiva ma non meno dinamica del tennis, sono la programmatica esemplificazione della teoria del delitto secondo Hitchcock. Anche qui si gioca con l'identità ambigua dell'assassino, quello vero e quello potenziale, che ad occhi estranei e disattenti sembrano avere (e di fatti lo hanno) un ruolo speculare e antisimmetrico.
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Campione di tennis su un treno diretto a New York viene avvicinato da uno sconosciuto (figlio di un ricco e ingombrante genitore) che gli propone un doppio delitto: egli ucciderà la scomoda moglie da cui il tennista è in procinto di separarsi in cambio dell'assassinio del suo tirannico padre. Sembra uno scherzo e invece...L'esplicita metafora della strada ferrata (con i suoi percorsi paralleli ed i suoi snodi incrociati) o quella più sportiva ma non meno dinamica del tennis, sono la programmatica esemplificazione della teoria del delitto secondo Hitchcock. Anche qui si gioca con l'identità ambigua dell'assassino, quello vero e quello potenziale, che ad occhi estranei e disattenti sembrano avere (e di fatti lo hanno) un ruolo speculare e antisimmetrico. L'assunto di base è rappresentato dalla codifica degli elementi fondamentali di ogni delitto e del suo conseguente disvelamento: il comportamento del sospettato ed il suo presunto movente. Da ciò si sviluppa una ambiguità interpretativa che è uno degli aspetti peculiari del cinema di Hitchcock, sempre equivoco nel dipingere la riprovevole labilità di un giudizio terzo. Film dal dinamismo implacabile che sembra durare più dei suoi effettivi 100' e che tende all'accumulo di alcuni topoi del cinema dell'autore ma che vengono sapientemente incastrati in un mosaico di simmetrica perfezione: lo svilupparsi di due binari paralleli su cui si rincorrono le ipotesi accusatorie; il ruolo ambiguo e volubile della donna (ora perfida fedifraga,ora vittima, ora sospettosa, ora fedele alleata di verità e giustizia); la messa alla berlina della ottusità delle istituzioni legali (i due poliziotti dipinti come macchiette); l'elemento rivelatore del delitto sia esso un paio di occhiali o un accendino con incise le ambigue lettere A & G (iniziali dei due innamorati o dei due sospettati). Alcune sequenze meritano una menzione speciale: lo strangolamento della moglie fedifraga riflesso sulle lenti dei suoi occhiali caduti, la tensione binaria del match di tennis e della corsa dell'assassino che generano una convergenza centripeta verso il luogo del delitto; la scena finale della colluttazione sulla giostra impazzita che culmina in una disgregazione centrifuga da cui emerge placido il dispiegarsi del palmo dell'assassino morente rivelando il decisivo indizio assolutorio. Forse l'unico film della storia del cinema in cui un match di tennis abbia mai generato una tensione così spettacolare.Ancora una volta gioco,partita e incontro per il grande Hitch.
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samanta
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mercoledì 19 agosto 2020
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vuole uccidere mio padre?
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Hitchcock con questo film del 1951 in bianconero (intitolato Delitto per delitto e poi L'altro uomo) riscosse un successo di critica e di pubblico e da lì iniziò a mietere una lunga serie di capolavori, la sceneggiatura è di Raymond Chandler, mentre la musica è di Dimitri Tiomkin.
Guy (Farley Granger) noto tennista, è separato dalla moglie che lo ha abbandonato dopo numerosi tradimenti incinta da uno dei suoi amanti vuole il divorzio, Guy si è nel frattempo fidanzato con Ann (Ruth Roman) figlia di un ricco e influente senatore. Il nostro mentre va in treno per andare nella città ove vive la moglie Miriam (Laura Elliot) per concordare il divorzio,viene avvicinato con insistenza da Bruno (Robert Walker) figlio unico di un ricchissimo uomo d'affari, un giovane dissipato e paranoico, che appare informato della situazione personale di Guy e gli propone uno scambio: lui uccide la moglie, in cambio l'altro uccide suo padre.
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Hitchcock con questo film del 1951 in bianconero (intitolato Delitto per delitto e poi L'altro uomo) riscosse un successo di critica e di pubblico e da lì iniziò a mietere una lunga serie di capolavori, la sceneggiatura è di Raymond Chandler, mentre la musica è di Dimitri Tiomkin.
Guy (Farley Granger) noto tennista, è separato dalla moglie che lo ha abbandonato dopo numerosi tradimenti incinta da uno dei suoi amanti vuole il divorzio, Guy si è nel frattempo fidanzato con Ann (Ruth Roman) figlia di un ricco e influente senatore. Il nostro mentre va in treno per andare nella città ove vive la moglie Miriam (Laura Elliot) per concordare il divorzio,viene avvicinato con insistenza da Bruno (Robert Walker) figlio unico di un ricchissimo uomo d'affari, un giovane dissipato e paranoico, che appare informato della situazione personale di Guy e gli propone uno scambio: lui uccide la moglie, in cambio l'altro uccide suo padre. Guy allibito, risponde con parole di circostanza e scende dal treno frettolosamente dimenticando l'accendino con incise le sigle sue e di Ann. L'incontro con Miriam va male: non vuole concedere il divorzio (nell'ultiomo anno il marito ha guadagnato molto) e vuole attribuirgli il figlio. Bruno attua il piano e strangola la donna in un isola dell'amore in un laghetto del Luna Park approfittando che il suo spasimante si era allontanato. Comincia la persecuzione nei confronti di Guy da parte di Bruno che vuole l'omicidio del padre, invia lettere anonime, una pistola e la mappa della sua casa, si insinua negli ambienti frequentati da Guy e Ann, ricatta il tennista mostrandogli l'accendino che potrebbe lasciare nell'isoletta. La polizia sospetta di Guy che ha un alibi debole pedinandolo, il giovane ha un ultimo scontro con Bruno ed è convinto che giorno dopo Bruno intenda andare nell'isola. Decide di precederlo ma purtroppo ha un incontro importante, decide quindi di vincerlo nel più breve tempo e con l'aiuto di Ann e di sua sorella sfugge alla polizia e si reca nell'isola appena in tempo. Infatti Bruno viene riconosciuto dal bigliettaio e lo dice alla polizia che aveva preceduto Guy al Luna Park, Bruno cerca di fuggire ma viene intercettato da Guy nella lotta i 2 finiscono a lottare in una giostra che impazzita rovina, Bruno muore stringendo nella mano l'accendino. Il finale vede Guy e Ann felici e prossimi sposi.
Il film ha qualche lacuna nella trama e delle incongruenze, ad esempio l'incontro in treno, appare impossibile che Bruno sia informatissimo della vita di Guy e predisponga il piano lì per lì, ma la maestria di Hitchcock supera questa incongruenze con una direzione di alto livello, dirigendo la vicenda in un clima di suspense continua , con molteplici colpi di scena, attirando l'attenzione su particolari che si riveleranno poi decisivi. Due scene cult: la partita di tennis affannosamente vinta da Guy e contemporaneamente Bruno che si reca al Luna Park e perde l'accendino in un tombino, recuperandolo dopo disperati tentativi; inoltre la scena finale della giostra impazzita con i due che lottano tra le persone terrorizzate. Il muffin sono gli occhiali rotti di Miriam.
Ottima la recitazione di Farley Granger (Senso, Nodo alla gola) e di Ruth Roman (Il grande campione, L'alba del gran giorno) che ebbe una breve carriera, bravo anche Robert Walker un Bruno suadente e paranoico.
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elgatoloco
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lunedì 14 agosto 2017
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mirabile film hitchockiano, as ever sir alfred
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Da un capolavoro della scrittrice Patricia Higsmith, da poco assunta nell'"empireo" letterario(era ora!) ma tramite la sceneggiatura di un altro grande scrittore, Raymond Chandler, con cui però Sir ALfred non era d'accordo, in numerose occasioni, un grande film,, questo"Strangers on a Train"(Delitto per delitto), del 1951(sic!)in cui il tema del doppio, quello dello scambio, dell'omiciluppo filmicoidio pattuito(sena che ci sia propriamente un"sicario"), anche della "fratellanza-complicità maschile", emergono in un thriller dove, come sempre in Sir Alfred, la tematica psicologica(qui senza alcun riferimento esplicito a teoria psicoanalitiche, peraltro)si sviluppa "natrualiter", ossia senza alcuna forzatura e dove, senza propugnare alcuna tesi aprioristica, il grande autore filmico ci mette di fronte a un capolavoro assoluto, uno dei suoi, dove peraltro è difficile districarsi: più di tanti altri più"conclamati"autori, Hitch ci dice moltissimo, senza"inviarci alcun messaggio"(quelli li porta il postino, ripeteva), con un puro sviluppo filmico che ormai deve poco anche alla fonte letteraria, di cui rimane semplicmente l'input, lo stimolo iniziale, che, forse, non è poco, ma certo ha ormai poco a vedere con la totalità del film.
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Da un capolavoro della scrittrice Patricia Higsmith, da poco assunta nell'"empireo" letterario(era ora!) ma tramite la sceneggiatura di un altro grande scrittore, Raymond Chandler, con cui però Sir ALfred non era d'accordo, in numerose occasioni, un grande film,, questo"Strangers on a Train"(Delitto per delitto), del 1951(sic!)in cui il tema del doppio, quello dello scambio, dell'omiciluppo filmicoidio pattuito(sena che ci sia propriamente un"sicario"), anche della "fratellanza-complicità maschile", emergono in un thriller dove, come sempre in Sir Alfred, la tematica psicologica(qui senza alcun riferimento esplicito a teoria psicoanalitiche, peraltro)si sviluppa "natrualiter", ossia senza alcuna forzatura e dove, senza propugnare alcuna tesi aprioristica, il grande autore filmico ci mette di fronte a un capolavoro assoluto, uno dei suoi, dove peraltro è difficile districarsi: più di tanti altri più"conclamati"autori, Hitch ci dice moltissimo, senza"inviarci alcun messaggio"(quelli li porta il postino, ripeteva), con un puro sviluppo filmico che ormai deve poco anche alla fonte letteraria, di cui rimane semplicmente l'input, lo stimolo iniziale, che, forse, non è poco, ma certo ha ormai poco a vedere con la totalità del film. Da sottolineare anche, non da ultima, la capacità del grande autore britannico di scegliere gli/le intepreti, assegando loro sempre la parte e come"giocarsela"(il playing, appunto) Da vedere, rivedere, commentare, se possibile, in n gruppo, per scambiare opninioni, ossia riappropiarsi di quella funzione che un tempo svolgevano cineforum etc., con tutti il loro non pochi limiti, dove il"dibbatito"(Nanni Moretti dei primi tempi docet...)la dice lunga... Per dare un esempio della grandezza di questo film come del macrotesto hitchcockiano, basti un aneddoto: circa un lustro fa(forse un po'meno)avevo visto una trasposizione teatrale del romanzo e(inevitabilmente del film, a suo modo), peraltro onestissima e ben interpretata. Confesso la verità:non facevo che pensare al film hitchockiano-segno che in quel caso anche il teatro, pur ben realizzato, deve far riferimento al film, diremmo"necessariamente". El Gato
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stefano capasso
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domenica 13 ottobre 2019
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l'urgenza che spinge al cambiamento
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Guy e Bruno si incontrano casualmente in un treno. Il primo è un tennista di successo che vuole divorziare da una moglie senza scrupoli per risposarsi con la sua nuova fidanzata; il secondo è figlio di una famiglia molto ricca, che sente come ingombrante soprattutto nella persona del padre che vorrebbe eliminare. Bruno propone a Guy uno scambio di delitti: lui ucciderà la moglie di Guy e questi ucciderà suo padre. Guy non è d’accordo ma Bruno passa comunque all’azione.
Giallo dai contorni noir del maestro Alfred Hitchcock con una sceneggiatura di alto livello. I due protagonisti attraversano tutto il racconto in un crescendo di conflittualità che si risolverà solo nello scontro finale.
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Guy e Bruno si incontrano casualmente in un treno. Il primo è un tennista di successo che vuole divorziare da una moglie senza scrupoli per risposarsi con la sua nuova fidanzata; il secondo è figlio di una famiglia molto ricca, che sente come ingombrante soprattutto nella persona del padre che vorrebbe eliminare. Bruno propone a Guy uno scambio di delitti: lui ucciderà la moglie di Guy e questi ucciderà suo padre. Guy non è d’accordo ma Bruno passa comunque all’azione.
Giallo dai contorni noir del maestro Alfred Hitchcock con una sceneggiatura di alto livello. I due protagonisti attraversano tutto il racconto in un crescendo di conflittualità che si risolverà solo nello scontro finale. Memorabile la sequenza dell’incontro di tennis che racchiude il percorso di cambiamento anche umano di Guy. Non c’è solo l’intreccio legato al delitto e la conseguente lotta per fare emergere la verità, ma c’è anche un cambiamento che diventa fondamentale per rispondere alla situazione che rischia di metterlo in seria crisi. Il personaggio che è inizialmente presentato come uomo calcolatore, abile nel valutare ed agire secondo canoni razionali proprio durante la partita di tennis diventa uomo d’azione, attacca e fa emergere il lato passionale. Al termine della vicenda sarà un uomo più completo e potrà vivere anche la sua storia d’amore con quella affettività che era stata tenuta a freno.
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