Un caustico politico italiano anni fa disse che "il potere logora chi non ce l'ha", una frase direi saccente, in realtà il potere logora sia chi lo esercita onestamente, sia chi lo esercita per fini non commendevoli.
Il film che recensiamo è del 1949, ha la regia (e la sceneggiatura) di Robert Rossen che possiede un curriculum non particolarmente ricco di regie ed anche oscillante nella qualità, anche se alcuni suoi film sono di notevole livello come Lilith e soprattutto lo Spaccone del 1962 con un eccezionale Paul Newman che si prese l'unico Oscar della sua carriera con il sequel di questo film Il sapore dei soldi, ben 25 anni dopo.
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Un caustico politico italiano anni fa disse che "il potere logora chi non ce l'ha", una frase direi saccente, in realtà il potere logora sia chi lo esercita onestamente, sia chi lo esercita per fini non commendevoli.
Il film che recensiamo è del 1949, ha la regia (e la sceneggiatura) di Robert Rossen che possiede un curriculum non particolarmente ricco di regie ed anche oscillante nella qualità, anche se alcuni suoi film sono di notevole livello come Lilith e soprattutto lo Spaccone del 1962 con un eccezionale Paul Newman che si prese l'unico Oscar della sua carriera con il sequel di questo film Il sapore dei soldi, ben 25 anni dopo.
Il protagonista è Willie Stark ( un eccezionale Broderick Crawford) un figlio di povera gente nella Luisiana anni '30 (tra l'altro il razzismo latente in tutto l'America non fa vedere nel film neanche un nero), un paese agricolo povero, senza scuole, infrastrutture stradali, ospedali moderni, controllato da un giro finanziario di ricchi in genere latifondisti o banchieri, controllato in allora dal partito democratico ( il partito repubblicano che era quello di Lincoln non osava neppure presentarsi nel Sud). Stark lotta contro la corruzione e acquisisce non più giovane la laurea in legge, diventa avvocato e difende i contadini. Viene adocchiato dal circolo che controlla il paese e convinto a presentarsi finanziato dai personaggi che contano economicamente e politicamente, la sua storia viene raccontata dall'addetto stampa Jack Dereck (John Ireland) che conosciutolo per caso lo apprezza. Diventato governatore, il suo populismo accresce l'entusiasmo della gente, in effetti fa affacciare il paese, rimasto come al tempo della guerra civile, al XX secolo: costruisce scuole, strade asfaltate, un ospedale moderno, fino a un nuovo Stadio, dà una speranza a gente che non sperava più in un avvenire migliore. Ma qui avviene un cambiamento, Starck perde la bussola, fa appalti truccati, favorisce gli amici, abbandona il tenore di vita modesto per una casa lussuosa anche se per ipocrisia mantiene la vecchia casa in cui confina la moglie, mentre lui ha come amante la segretaria Sadlke (Mercedes McCambridge) seduce Anne (Joanne Dru) l'ex fidanzata di Burden. passa anche alla violenza e all'omicidio per difendere i suoi amici e i suoi intrallazzi, alla fine viene ucciso in un attentato.
Il film che ha avuto un remake negli anni 2000 con Sean Penn, ha momenti forti, specie la prima parte disegna bene il declino di un stato e di un popolo per la prepotenza di pochi e la volontà di riscatto con cui Stark infiamma la gente, meno convincente la seconda parte in cui avviene la corruzione di Starck dal momento che ci sono lacune descrittive per delineare il cambiamento nella psicologia del governatore. Ottima la recitazione di tutti, con un Broderick Crawford memorabile, un film che seppure un pò datato, per la sua vivacità espositiva ancora adesso merita di essere visto. Il potere logora chi lo usa male ...
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