Titolo originale | The Third Man |
Anno | 1949 |
Genere | Spionaggio, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Carol Reed |
Attori | Orson Welles, Joseph Cotten, Alida Valli, Trevor Howard, Bernard Lee, Paul Hörbiger Ernst Deutsch, Siegfried Breuer, Erich Ponto, Wilfrid Hyde-White, Hedwig Bleibtreu. |
Uscita | giovedì 27 agosto 2015 |
Tag | Da vedere 1949 |
Distribuzione | Cineteca di Bologna |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 4,34 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 1 settembre 2015
In una Vienna sconvolta dal conflitto mondiale, uno scrittore americano di romanzi, Holly Martins, si reca per incontrare il misterioso amico d'infanzia. Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, In Italia al Box Office Il terzo uomo ha incassato 248 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Ecco: "Un tempo in Italia c'erano i Borgia, coi loro delitti, ma c'era anche il Rinascimento, con le sue meravigliose opere. Mentre in settecento anni di pace e democrazia gli svizzeri sono riusciti a inventare l'orologio a cucù". Questa battuta, è noto, viene pronunciata da Orson Welles nel film Il terzo uomo e fa parte delle citazioni indispensabili.
È un segnale significativo che questo titolo è a buon diritto contenuto nel libro grande del cinema. Va anche detto che quella battuta viene fuori dalla collaborazione di gente come Graham Greene, scrittore, Orson Welles, attore, e Carol Reed, regista. Non sarebbe bastata una citazione sui Borgia a far grande un film, c'è voluto un grande film a far ricordare la citazione. Ma non è tutto. Quando si dice Terzo uomo anche chi va al cinema distrattamente ne ricorda subito la musica. La composizione per arpa di Anton Karas. Pochissimi temi musicali hanno caratterizzato un film come il misterioso e ossessionante fraseggio di Karas. Dunque, culto a pieno diritto.
Uno scrittore americano viene chiamato a Vienna dal suo amico Lime, che non si vede mai. Si viene solo a sapere che è morto. Gli altri personaggi sono una donna, Alida Valli, legata a Lime, e un ufficiale inglese (Howard) che dipinge all'americano un quadro terribile dell'amico. In sostanza Lime sarebbe stato solo uno speculatore sulle vite umane, un volgare contrabbandiere di penicillina. Lo scrittore, dapprima incredulo, a poco a poco deve ricredersi. Fra le molte sequenze che si ricordano c'è l'incontro notturno fra i due antichi amici. Welles non rinunciò a dire la sua nella regia, così si costruì un'entrata annunciata ma lenta, e clamorosa, simile a quella di Marlon Brando in Apocalypse Now. Memorabile la scena della fuga nelle fogne e la morte del "cattivo" per mano dell'amico. Infine il piano sequenza finale: il lungo viale alberato in cui Joseph Cotten assiste, con la speranza che si fermi, al passaggio di Alida Valli. Ma lei non si ferma.
Il film aveva una sua precisa ragione, anche politica, eravamo in piena guerra fredda e i toni erano naturalmente drammatici. Siamo in una Vienna sempre scura, tutti i personaggi, e i luoghi, anche apparentemente insignificanti, portano una carica di tensione e di angoscia che ha subito pochi mutamenti a quasi mezzo secolo di distanza.
Nel secondo dopoguerra, lo scrittore americano Holly Martins giunge a Vienna su invito del suo amico Harry Lime; ma una volta in città, Martins scopre che l'amico ha appena perso la vita in un incidente stradale. Eppure, ci sono ancora molti interrogativi attorno alla morte di Lime: per esempio, chi è il misterioso "terzo uomo" che qualcuno ha visto accanto al cadavere? Martins decide di indagare...
Capolavoro assoluto del cinema britannico e vetta insuperata del genere noir, Il terzo uomo, diretto dal regista inglese Carol Reed, è uno di quei classici senza tempo che a distanza di oltre mezzo secolo continuano a conservare il loro status di film-cult. Sceneggiato dal celebre scrittore Graham Greene (che ne ha tratto anche un omonimo racconto), Il terzo uomo ha vinto la Palma d'Oro come miglior film al Festival di Cannes del 1949 ed ha ottenuto un grande successo in tutto il mondo, al punto da dar vita perfino ad una serie radiofonica dal titolo Le avventure di Harry Lime. Protagonista della pellicola, nel ruolo di un disilluso scrittore americano di nome Holly Martins, è Joseph Cotten, affiancato dall'attrice italiana Alida Valli nella parte di Anna Schmidt, una donna affascinante ed ambigua espatriata dalla Cecoslovacchia, che aiuta Martins nelle sue indagini e della quale egli finisce irrimediabilmente per innamorarsi.
La trama di questo thriller cupo ed enigmatico è incentrata sul personaggio di Harry Lime, intimo amico di Martins, e sul mistero della sua morte, sulla quale sembrano gravare numerosi dubbi e torbidi segreti. Sullo sfondo di questo intricato giallo c'è la Vienna del 1946: una città devastata dalla guerra, sulla quale regna una costante atmosfera di paura e di sospetto, accentuata dai toni notturni della fotografia. Su questo scenario decadente e gravido di angoscia si muovono i vari personaggi del film: individui che si trovano a varcare quella zona grigia al confine fra Bene e Male, impegnati nell'ossessiva ricerca di una verità sfuggente ed impalpabile. Realtà e finzione si confondono così in un sottile gioco di specchi nel quale nulla è ciò che appare, e in cui tutti quanti agiscono con un secondo fine: dal protagonista, diviso tra la fedeltà al suo amico, l'amore per la bella Anna ed il proprio dovere morale, alla polizia britannica, che tenta di servirsi di Martins per catturare un pericoloso contrabbandiere.
L'intreccio narrativo a dir poco perfetto costruito da Greene è sostenuto da una serie di personaggi di grande spessore psicologico, fra i quali emerge il sardonico criminale ritratto da Orson Welles, che compare dopo un'ora dall'inizio del film e regala un'interpretazione mefistofelica, degna dei più diabolici villain nella storia del cinema. Moltissime le sequenze da antologia, fra cui la prima apparizione di Welles, nascosto in un angolo immerso nell'oscurità, il drammatico inseguimento finale nelle fogne di Vienna ed il lungo piano-sequenza conclusivo della camminata di Alida Valli; senza dimenticare la scena ambientata nel parco-divertimenti, nella quale Welles pronuncia la sua famosissima battuta sull'Italia, la Svizzera e il Rinascimento. Straordinaria la regia barocca di Reed, che si serve dell'obiettivo angolare e delle inquadrature inclinate per distorcere le immagini ed infondere un senso di vertigine allo spettatore; ma va ricordata anche la stupenda colonna sonora composta da Anton Karas, con il romantico fraseggio musicale suonato con la cetra che fa da leit-motiv all'intera pellicola. Lo splendido bianco e nero di Robert Krasker, basato sui suggestivi contrasti fra luce ed ombra nelle strade e nei vicoli di Vienna, ha ricevuto il premio Oscar per la miglior fotografia.
IL TERZO UOMO disponibile in DVD o BluRay |
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Holly Martins (Joseph Cotten), uno scrittore di romanzi western, arriva a Vienna e riceve subito una terribile notizia: l’amico Harry Lime, che lo aveva chiamato a trascorrere un po’ di giorni nella città austriaca, è morto in un incidente stradale. Martins sente puzza di bruciato e pensa che Lime sia stato assassinato, così cerca di scoprire il mistero.
Scrittore americano arriva a Vienna per trovare un amico, ma troppo tardi: ha giusto il tempo di recarsi al suo funerale. Tuttavia la circostanze della morte non lo convincono e lo spingono ad indagare a fondo sulla vicenda: secondo la testimonianza del portiere del palazzo erano stati tre uomini e non due a spostare il corpo dell'amico ormai in fin di vita.
Ci sono due motivi per rimanere incantati da questo film: la splendida fotografia in bianco e nero e l’interpretazione di Orson Welles. Chi si aspetta una trama particolarmente stimolante, un rompicapo da risolvere o clamorosi colpi di scena, rimarrà molto probabilmente deluso. La storia scorre abbastanza liscia e l’unico vero momento a sorpresa è ampiamente prevedibile. Vai alla recensione »
Il terzo uomo è un noir del 1949, regia di Carol Reed, la sceneggiatura di Graham Greene che lavorò altre volte (Il nostro agente all'Avana) con il regista che fu discontinuo nella qualità dei film diretti e che conquistò un Oscar nel 1969 con il musical Oliver, con questo film ha realizzato un capolavoro Holly Martins (Joseph Cotten) scrittore senza soldi arriva [...] Vai alla recensione »
La storia prende piede in una Vienna in guerra dalle tonalità scure,due amici sono i protagonisti , e ad essere al centro dell'attenzione è Lime cioè il deceduto.Non appare ma è perennemente al centro della trama e a seconda dei punti di vistadei vari conoscenti appare gentile o inflessibile , generoso o egoista , la sua vera natura però , sale in superficie quando [...] Vai alla recensione »
Innanzi tutto, la celebre frase di Orson Welles: “In Italia vi furono guerre, omicidi e terrore, ma vennero fuori Michelangelo, Leonardo e il Rinascimento. In Svizzera non vi fu che amore fraterno, ma in 500 anni di quieto vivere che cosa è venuto fuori? L’orologio a cucù!” Certo non basterebbe questa verità per giustificare la filosofia del protagonista.
Il terzo uomo è colui che insieme al Barone Kurtz e al polacco Popescu ha assistito alla morte di Harry Lime (Welles), amico di Holly Martins (Cotten) appena arrivato nella città di Vienna su invito di Lime. Martins poco convinto sulla dinamica della morte dell'amico tenterà di far luce sul caso iniziando una sua personale indagine che lo porterà ad una verità [...] Vai alla recensione »
Nella sinistra cornice della Vienna postbellica, divisa in settori dalle quattro potenze vincitrici e attraversata dalle trame di occulti traffici, si svolge la storia del modesto scrittore Alga Martin, americano squattrinato che ha seguito l'invito del vecchio amico Harry Lime, il quale gli offre ospitalità e un non meglio precisato lavoro. Ma ad aspettarlo, lo scrittore troverà una sgradevole sorpresa: [...] Vai alla recensione »
Un film davvero completo con una sceneggiatura articolata e avvicente che non risparmia colpi di scena finali.Il film si può annoverare come uno dei chiari esempi di pellicole di "spionaggio" dove lo spettatore è sempre partecipe, incuriosito a risolvere il rebus iniziale con cui parte il film.Il contesto storico che fa da cornice alla trama è trattato esaurientemente [...] Vai alla recensione »
Lo scrittore Graham Green è lo sceneggiatore,insieme a Orson Welles(che interpreta il criminale Harry Lime)del film in questione(diretto da Carol Reed)che si può definire,senza dubbio,un ottimo rappresentante del genere giallo-thriller grazie alle buone interpretazioni e all'inquietante eppure ammaliante ricostruzione della città di Vienna attraverso soprattutto un eccellente [...] Vai alla recensione »
poteva forse mancare un film del genere nella teca personale... da cinefilo di rispetto quale ciacun essere ambisce? ed ecco così e neppure a sorpresa dunque una bella recensionina da podio de, il terzo uomo, fantastico, la pellicola rodata e ben collaudata... coi lavorettini indefessi di precisione e border line... stenta messaggi se il termine è consentito di diverse nature senza [...] Vai alla recensione »
Leggo tra le critiche: "Stupenda colonna sonora composta da Anton Karas....". Io ho trovato quasi inguardabile il film proprio a causa di una colonna sonora pervasiva e molesta oltre ogni limite! Arpate e schitarrate veramente FASTIDIOSISSIME!!! La trama del film niente di che... La recitazione degli attori... senza infamia e senza lode. Elementi veramente da salvare, (e non è poco!) [...] Vai alla recensione »
l'unico confuso sei tu. Il film è un autentico capolavoro di narrazione; fotografia; gioco continuo di luci ed ombre; recitazione, dialoghi essenziali cinici quanto ironici e mai banali, ambientazione. E' il cinema, arte allo stato puro, TALENTO!
Un magistrale spaccato di una città semidistrutta, una trama ricca di colpi di scena, una capacità eccezionale di mantenere la suspense finoall'ultima sequenza. E poi c'è lui, Orson Welles: vero genio, vero incompreso da un'industria cinematografica attenta al business piuttosto che all'arte. Da vedere e rivedere.
Bel noir anni 40, ormai un classico e uno dei più riusciti e famosi. Molto suggestiva la fotografia di una Vienna indimenticabile e molto bella la musica che accompagna tutta la storia. Orson Welles fa la differenza.
Un classico del cinema di spionaggio torna sugli schermi cinquant'anni dopo la sua uscita nel 1949, senza che si siano affatto perduti il suo fascino buio, la meravigliosa fotografia in bianco e nero di Robert Krasker, la sceneggiatura tratta da Graham Greene da un proprio racconto, la musica indimenticata di Anton Karas. A Vienna devastata dal secondo conflitto mondiale, uno scrittore americano cerca [...] Vai alla recensione »
Il terzo uomo è il frutto di una non piccola serie di accordi e di collaborazioni. Due volponi della produzione, Korda e Selznick, un inglese,e un americano; uno dei migliori registi inglesi, il Reed, al quale si deve tra l'altro Il fuggiasco; uno dei migliori scrittori inglesi, Graham Greene; e un gruppo, infine, di attori abbastanza variegato, dall'italiana Alida Valli all'americano Joseph Cotten, [...] Vai alla recensione »