Mario Gromo
La Stampa
Chi abbia attentamente seguito il cinema di questi ultimi trent'anni, non può non protendersi all'annuncio di un film russo. Perché il primo cinema sovietico (1921-29) fu il più importante, artisticamente, di tutto quel periodo. Nasceva dalla rivoluzione, esprimeva una materia ancora incandescente, che si univa alla prima liberazione dal medioevo zarista; e artisti autentici, poveri di mezzi e non inceppati da dogmi e cavilli propagandistici, ci davano le loro opere memorabili che consacravano i nomi di Pudovkin, Eisenstein, Dovcenko. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (3750 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1957