Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Non c’è italiano più italiano di De Sica. Sono anni ormai che i suoi temi d’attore e di regista rispecchiano fedelmente una realtà italiana, sia dolorosa sia lieta, una necessità intima e profonda di esprimere quanto di meglio, di duraturo e di onesto il passato ha trasmesso all’anima italiana e i tempi nuovi hanno fatto con più fervore lievitare. Sia che il suo personaggio di piccolo italiano fra due guerre, un po’ timido e spesso provinciale, si faccia avanti per ridirci nel corso di vent’anni le proprie esigenze di libertà e di fierezza, sia che questo personaggio ceda il posto agli altri personaggi di De Sica, quelli che De Sica regista ha incontrato sulle strade della desolata Italia dopoguerra, sempre vi si riscopre uno spirito unitario, una necessità compatta di tener fede a un solo tema, anche se con accenti e forme differenti. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (3162 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 5 Aprile 1948
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