Gran casino |
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Un film di Luis Buñuel.
Con Libertad Lamarque, Jorge Negrete, Mercedes Barba, Agustín Isunza, Julio Villarreal
Drammatico,
durata 92 min.
- Messico 1947.
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I LOSCHI INTRIGHI DEL GRAN CASINOdi fedeletoFeedback: 49430 | altri commenti e recensioni di fedeleto |
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martedì 13 marzo 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sono passati 15 anni da quando il celebre regista spagnolo LUIS BUNUEL diresse la sua ultima pellicola intitolata LAS HURDES.Gli anni sono passati e tutto e' cambiato,compreso il cinema.La storia e' tratta dal romanzo "il ruggito del paradiso" di Michael Weber,ed e' stata adattata con la sceneggiatura di Mauricio Magdaleno e Edmund Baeg.A Tampico due uomini riescono ad evadere dal carcere e cercano lavoro presso dei pozzi petroliferi dove il proprietario di tali beni cerca dipendenti.Seppur trovano il lavoro poco dopo al Gran Casino ,un luogo pieno di belle donne e corruzione,il proprietario dei pozzi trova la morte,poiche' anche prima era stato minacciato da un potente malavitoso che vuole impossessarsi dei pozzi.Gerardo ,l'uomo evaso dal carcere vorra' vederci chiaro e tra l'altro dovra' badare anche alla sorella del proprietario scomparso che ha intenzione di entrare al Gran Casino e vederci chiaro.Riusciranno a capire che lo avevano ucciso e cosi la donna per salvare Gerardo caduto prigioniero dovra' cedere i pozzi petroliferi,peccato che in realta' verranno fatti tutti saltare con la dinamite,in fondo era il piano di Gerardo.Del Luis Bunuel che abbiamo conosciuto con UN CHIEN ANDALOU e con L'AGE D'OR,c'e' ben poco anzi potremmo dire che non c'e' assolutamente nessun tipo di collegamento e continuazione nella maniera piu' assoluta ne' per quanto riguarda la tecnica e lo stile ,ne' per quanto poteva riguardare le tematiche.La storia e' un tipico esempio di come i forti giochino con la loro ostentazione a schiacciare i piu' deboli,e alla fine se di inganno si ferisce,di inganno si perisce come nel buon finale.Non mancano inoltre elementi che possono caratterizzare la pellicola come un musical,poiche' fin dall'inizio vi sono numerose canzoni,ed esse vengono fatte proprio nel momento piu' intenso e piu' importante,una sorta di smorza-tensione.Inoltre l'amore tra Gerardo e Mercedes non viene mai mostrato con baci o azioni simili,l'unica scena in cui vi e' un'effusione e' paragonata alla melma putrescente.Luis Bunuel ha detto di aver girato il film senza troppo desiderio e voglia avendo anche notevoli litigate con il direttore della fotografia Jack Draper,ma una cosa e' sicura il suo marchio per gli amanti del suo cinema non manca.Iniziando dalla prima scena che si svolge dentro una prigione possiamo notare come una volta distrutte le sbarre in realta' se ne creino altre fatte all'interno del casino(un particolare essenziale e' quello di vedere il film fatto completamente ed interamente all'interno di un teatro di posa) il personaggio principale di Gerardo agisce per amore e dunque per sentimento,gli altri invece solo per soldi,nel finale infatti potremmo dire che l'unico libero di rompere metaforicamente le sbarre e' lui e la sua Mercedes che scappano con il treno.Non manca inoltre anche una sottile ironia dove al posto di cleptomania si capisce un'altra parola.Un Bunuel discreto senza troppe pretese,o forse oseremmo dire piu' commerciale.Ma che lo si voglia o meno la storia intriga e incuriosisce fino all'ultimo.
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