Mario Gromo
La Stampa
Un film che avrà certamente un meritato successo. Vi si scorge in ogni istante una cura vigile, decisa a ben fare; le ragioni e i motivi dello «spettacolo» sono meditati e calibrati, è evidente il proposito di farli tutti convergere verso un nucleo vitale; e, trattandosi di un film, come si dice, «musicale», basterà dire che il commento è stato affidato a Vittorio Gui, che con l'aiuto del Previtali ha dato un contributo davvero prezioso, tanto appropriata risulta la scelta dei singoli brani e tanto opportuni appaiono i vari incastri, fino a rasentare, in qualche punto, un vero e proprio «montaggio sonoro»: come l'adagio della settima, che introduce l'incontro fra Rossini e Beethoven. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (2780 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 6 gennaio 1943
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