Mario Gromo
La Stampa
Un filmetto quasi sempre delizioso, e che ha la sua importanza. Anzitutto perché ci dà una commediola sana, arguta, sentita; e poi perché Blasetti ci offre, con questo film, una piccola grossa sorpresa, ci rivela cioè un volto ancora inedito del suo temperamento. L'autore del Fieramosca, del Salvator Rosa e della Corona di ferro pareva infatti spinto a prediligere temi complessi e fastosi, dai quali il suo estro sempre acceso e generoso traeva le più diverse suggestioni; oggi, con Quattro passi tra le nuvole, ci dà il sorriso bonario e l'idillio, ritrovati fra uomini qualunque dei nostri giorni. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (1868 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 30 gennaio 1943