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Maddalena Cenci è una giovane studentessa pestifera con poca voglia di studiare,quando trova una lettera della giovane professoressa Elisa intestata ad un personaggio inesistente chiamato Alfredo Hartmann (menzionato sui libri di testo)dove ella immagini esista,si genereranno equivoci appena verrà spedita e verrà Alfredo in carne ed ossa da Vienna per conoscere la donna che ha scritto tal lettera d amore.Vittorio De sica,dopo l'esordio alla regia di Rose Scarlatte,firma la sua seconda opera è si concede anche spazio per la recitazione. Tratto dall'omonima commedia di Laslo Kadar,e scritto da Ferruccio Biancini,la commedia dei telefoni bianchi assume un tono tecnico interessante e uno spunto frizzante per una pellicola godibile e simpatica.Il film non si ferma solo ad essere una semplice messa in scena,ma delinea un certo spessore psicologico,a partire da Maddalena,la giovane che rappresenta la veridicità dei sentimenti,oppure il docente di chimica che apre la finestra per poi rivende chiusa da un altra professoressa, chiaro esempio di meccanicita' della scuola,invece il professore di ginnastica è l'antitesi dell uomo sportivo,e qui lo spettatore non può che sorridere,inoltre anche il personaggio di De Sica lavora in 3 personaggi differenti (papà nonno e figlio Di Alfredo Hartmann),ove il suo spirito teatrale si vede.Una commedia semplice fatta con curata dedizione e bravura.
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