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Mario Gromo
La Stampa
La nave bianca concluse trionfalmente l'ultima recente Mostra veneziana; inutile ripetere quanto allora si scrisse. Il film ora è dinanzi a voi, chiede anche a voi di essere ammirato. E ammirerete come l'inizio, volutamente semplice, presenti questi sei o sette marinai dell'equipaggio di una nostra corazzata; come l'azione navale sia preannunciata e introdotta; come la battaglia sia una delle pagine più alte e complesse che il cinema abbia composto; come da quella rovente atmosfera si passi a quella tutta linda di una nave ospedale, la «nave bianca»; come questo nuovo e diversissimo ambiente sia ottimamente descritto, e come la tenue vicenda del marinaio ferito e della crocerossina sia condotta in toni sobri, sapienti e gentili. [...]
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