winged_zephiro
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martedì 8 agosto 2006
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la "fantasia" di disney
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Ho visto questo film con atteggiamento prevenuto, e ne sono rimasto spiazzato: in "Fantasia" le note s'incarnano in colori, i colori s'infiammano in forme e le forme si sublimano in movimento! Questo credo sia il commento più adatto a un film che dovrebbe essere il punto di riferimento dell'immaginativa di ogni bimbo, in quanto non è affatto un "punto fermo" (come altri film Disney), ma è l'assoluta mancanza di tale "punto fermo", che proprio in questa mancanza trova la sua fermezza. In altre parole, la continuità del film sta proprio nella sua dolcissima discontinuità, la sua complessità sta proprio nella sua spiazzante semplicità, che fa ballare i funghi su note orientali. In sé, dunque, il film appare senza senso, persino ridicolo, a meno che non si percepisca, guardandolo, quello spirito di poesia e di bellezza che illumina gli animi più semplici (proprio quelli dei bambini) e scalda con tenere parole silenziose i cuori più liberi (sempre quelli dei bimbi).
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Ho visto questo film con atteggiamento prevenuto, e ne sono rimasto spiazzato: in "Fantasia" le note s'incarnano in colori, i colori s'infiammano in forme e le forme si sublimano in movimento! Questo credo sia il commento più adatto a un film che dovrebbe essere il punto di riferimento dell'immaginativa di ogni bimbo, in quanto non è affatto un "punto fermo" (come altri film Disney), ma è l'assoluta mancanza di tale "punto fermo", che proprio in questa mancanza trova la sua fermezza. In altre parole, la continuità del film sta proprio nella sua dolcissima discontinuità, la sua complessità sta proprio nella sua spiazzante semplicità, che fa ballare i funghi su note orientali. In sé, dunque, il film appare senza senso, persino ridicolo, a meno che non si percepisca, guardandolo, quello spirito di poesia e di bellezza che illumina gli animi più semplici (proprio quelli dei bambini) e scalda con tenere parole silenziose i cuori più liberi (sempre quelli dei bimbi). In particolare, ho amato l'episodio finale, che racchiude in sé tutta la bellezza del film: le fiamme, il caos, la furia, le urla indemoniate, le ombre oscure della notte; il tutto sotto le ali del demone gigante, che nella notte trova il suo unico giorno, che nell'oscurità trova la sua unica luce. Poi l'aurora, la pace, la mansuetudine, il canto verginale, i riflessi nascenti del sole confusi con i lumi dei fedeli; il tutto in una sola voce, che canta dal Cielo e per il Cielo, il tutto in un solo nome, che chiama il Cielo stesso, innalzando "Ave, Maria"! In "Fantasia", la "fantasia" non è quindi caos infinito ed indeterminato, ma è una nota, posta su un colore, impresso in una forma, immortalata in un movimento, che parte da un punto solamente per ritornarvi, eterno e meraviglioso. Questp film è lo specchio più lustro e abbagliente del genio di Walt Disney.
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dandy
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domenica 3 febbraio 2008
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come definirlo!!
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Mi fu regalato dagli zii quando ero molto piccolo(4,forse 5 anni).Conservo ancora oggi la videocassetta,e me la riguardo.Se oggi tra i miei molteplici gusti musicali c'è anche un profondo apprezzamento per la musica classica,il merito è tutto di questo film.Il migliore(e più ambizioso)di Disney a mio parere.In collaborazione col maestro Leopold Stokowsky e la Philadelphia Orchestra,che arrangiò e ridusse i vari brani.Fu un vero e proprio ribaltamento dell'interazione fra musica e immagine(con prevalenza di quest'ultima).Una gioia per gli occhi e soprattutto per le orecchie,dalle prime immagini delle sagome dei musicisti alle splendide invenzioni visive come i fiori dello "Schiaccianoci", la partecipazione della guest star Topolino(che interagisce con Stokowsky) e le scope nell'"Apprendista stregone",gli animali della"Danza delle ore",la festa mitologica della"Pastorale",il geniale intermezzo della colonna sonora e l'ambientazione preistorica della "Sagra della primavera"(a cui Stravinskij assistette).
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Mi fu regalato dagli zii quando ero molto piccolo(4,forse 5 anni).Conservo ancora oggi la videocassetta,e me la riguardo.Se oggi tra i miei molteplici gusti musicali c'è anche un profondo apprezzamento per la musica classica,il merito è tutto di questo film.Il migliore(e più ambizioso)di Disney a mio parere.In collaborazione col maestro Leopold Stokowsky e la Philadelphia Orchestra,che arrangiò e ridusse i vari brani.Fu un vero e proprio ribaltamento dell'interazione fra musica e immagine(con prevalenza di quest'ultima).Una gioia per gli occhi e soprattutto per le orecchie,dalle prime immagini delle sagome dei musicisti alle splendide invenzioni visive come i fiori dello "Schiaccianoci", la partecipazione della guest star Topolino(che interagisce con Stokowsky) e le scope nell'"Apprendista stregone",gli animali della"Danza delle ore",la festa mitologica della"Pastorale",il geniale intermezzo della colonna sonora e l'ambientazione preistorica della "Sagra della primavera"(a cui Stravinskij assistette).Ma per quanto mi riguarda,l'episodio migliore è quello del sabba sulle note di "Una notte sul Monte Calvo"che si conclude con l'"Ave Maria" di Schubert,struggente cntrapposizione drammatica tra sacro e profano.All'epoca venne criticato non poco per aver osato "visualizzare lo spirito della musica",e per aver mostrato nell'ultimo episodio donne a seno scoperto(notevole per l'epoca ,soprattutto per un cartoon).Oggi,anche per i non iniziati al genere,è innegabile subirne il fascino.Solo Bruno Bozzetto,con il suo "Allegro non troppo",gli è andato vicino.In definitiva è impossibile non amarlo,e mi auguro che anche le generazioni future ce lo conservino bene.Non ho visto il seguito,e francamente non mi interessa vederlo.So che non sarà mai all'altezza dell'originale.
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renato corriero
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mercoledì 22 febbraio 2006
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il capolavoro di walt disney
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Faccio seguito alla mia precedente recensione dove poi ho finito di parlare di "Biancaneve e i sette nani"
Quando parlo di capolavoro non intendo esagerare in particolare per quel che riguarda la sequenza del "Valzer dei fiori" dallo "Schiaccianoci"diTchaikovsky e della "Pastorale" di Beethoven. La sequenza che ho maggiormente apprezzato è stata comunque quella finale con la raffigurazione dell'inferno e del paradiso con l'unione musicale di "Una notte sul Monte Calvo" di Moussorgsky e l'"Ave Maria" di Schubert dove erano particolarmente artistiche le fiamme che prendevano forma umana e poi si dissolvevano prima di arrivare al completamento.
Ne ho visto una versione a schermo molto gigante e con ottima sterefonia al cinema Arti di Milano (che all'epoca era attrezzato con l'impianto per il Cinerama) nell'Ottobre del 1960 (ed è stato veramente il "non plus ultra").
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Faccio seguito alla mia precedente recensione dove poi ho finito di parlare di "Biancaneve e i sette nani"
Quando parlo di capolavoro non intendo esagerare in particolare per quel che riguarda la sequenza del "Valzer dei fiori" dallo "Schiaccianoci"diTchaikovsky e della "Pastorale" di Beethoven. La sequenza che ho maggiormente apprezzato è stata comunque quella finale con la raffigurazione dell'inferno e del paradiso con l'unione musicale di "Una notte sul Monte Calvo" di Moussorgsky e l'"Ave Maria" di Schubert dove erano particolarmente artistiche le fiamme che prendevano forma umana e poi si dissolvevano prima di arrivare al completamento.
Ne ho visto una versione a schermo molto gigante e con ottima sterefonia al cinema Arti di Milano (che all'epoca era attrezzato con l'impianto per il Cinerama) nell'Ottobre del 1960 (ed è stato veramente il "non plus ultra"). Versione poi scomparsa in quanto le successive riedizioni sono state tutte a schermo normale (flat print) seppure alcune stereofonizzate (con una stereofonia in ogni caso inferiore a quelle del 1960!)
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(di fabio)
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tony montana
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mercoledì 17 novembre 2010
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grandioso
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"Coniugazione di immagini e musica", questo era il desiderio di Walt Disney: per la prima volta la musica non è creata come colonna sonora in funzione dell'immagine, ma è l'immagine che accompagna e completa la musica. Un esperimento pericoloso però per gli anni '40; la pellicolainfatti avrebbe avuto un costo tutt'altro che contenuto, ma soprattutto l'unico modo per rendere a pieno l'anima del film era un impianto acustico che pochissimi cinema dell'epoca potevano vantare. Per l'uscita del film (13 novembre 1940) infatti in ogni sala appartenente al ridotto gruppo di cinema adibiti alla rappresentazione, vennero installate più di trenta casse acustiche, che circondavano gli spettatori seguendo un determinato disegno, andando a riprodurre per la prima volta un suono definibile "stereofonico".
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"Coniugazione di immagini e musica", questo era il desiderio di Walt Disney: per la prima volta la musica non è creata come colonna sonora in funzione dell'immagine, ma è l'immagine che accompagna e completa la musica. Un esperimento pericoloso però per gli anni '40; la pellicolainfatti avrebbe avuto un costo tutt'altro che contenuto, ma soprattutto l'unico modo per rendere a pieno l'anima del film era un impianto acustico che pochissimi cinema dell'epoca potevano vantare. Per l'uscita del film (13 novembre 1940) infatti in ogni sala appartenente al ridotto gruppo di cinema adibiti alla rappresentazione, vennero installate più di trenta casse acustiche, che circondavano gli spettatori seguendo un determinato disegno, andando a riprodurre per la prima volta un suono definibile "stereofonico". Walt Disney teneva molto all'opera realizzata, considerandola molto più importante di un semplice film d'animazione, e voleva che alle sue rappresentazioni tutti gli spettatori si presentassero vestiti al massimo dell'eleganza. Purtroppo però la Walt Disney non riuscì a salvarsi dall'imminente crisi finanziaria dovuta al così ristretto numero di sale cinematografiche in grado di adeguarsi alle potenzialità sonore del film; così nel 1941 venne incentivata la distribuzione del film grazie a una nuova versione avente un audio monofonico. Per oltre trent'anni il film ha subito numerosi tagli e modifiche, dovuti anche alla lunghezza dell'opera; i primi elogi che avevano accolto la pellicola vennero ben presto soppiantati dalle critiche più disparate, in particolar modo dagli amanti della musica classica. Una delle sequenze meno apprezzate rimaneva la rappresentazione "mitologica" della "Sinfonia n°6" di Beethoven, vista l'associazione dell'opera tedesca a un paesaggio mitologico greco. Fu persino necessario, viste le accuse di razzismo che si andavano sollevando, censurare uno dei personaggi metà donna di colore e metà asino. Rimane comunque indubbio che, come era volontà del suo creatore, "Fantasia" rimane un capolavoro artistico senza precedenti, in cui l'immaginazione degli animatori ha saputo esaltare con eleganza la bellezza di alcuni dei più famosi e storici brani della musica classica. Assistente indispensabile di Walt Disney nella creazione del film, fu il direttore d'orchestra Leopold Stokowski che svolse anche l'importante compito di registrare (gratuitamente) le musiche della pellicola in doppia bobina, dopo aver messo insieme un orchestra che poteva vantare molti dei migliori musicisti americani del momento.
Inizialmente tutto nacque da quella che poi diventerà la punta di diamante del film: "L'Apprendista stregone", ispirato dall'omonima composizione di Paul Dukas. Gli animatori crearono con una cura molto meticolosa questo corto, utilizzando nuove tecniche per l'animazione molto innovative per quegli anni (e quindi anche molto costose). Walt Disney lo considerava un omaggio al personaggio di Topolino, che stava lentamente perdendo l'affetto del pubblico, entusiasta del nuovo Paperino.
Fu proprio la preparazione di questa sequenza animata a suggerire ai fratelli Disney la creazione di un opera composta da corti animati musicati, tra i quali collocare il piccolo apprendista stregone. Inizialmente come titolo di quest'opera era stato proposto "The Concert Feature", successivamente fu cambiato in "Fantasia". Non tutte le rappresentazioni della pellicola sono animate: il film si apre con una rappresentazione della "Toccata e fuga in re minore" di Bach in cui l'immagine gioca interamente su luci, ombre e colori, e con varie immagini dei compositori dell'orchestra intenti nell'esecuzione dell'opera. Ma rimangono forse la più affascinante e famosa idea di questa sequenza i giochi di luci creati dietro alla nera figura in controluce del direttore d'orchestra. Successivamente ci troviamo ad osservare fatine che danzano sulle note dello "Schiaccianoci" di Tchaikovsky offrendoci suggestive immagini dei cambi delle stagioni. La natura continua quindi le sue danze con fiori, funghi e "vanitosi" pesci che ci offrono un vero e proprio trionfo di colori. Di seguito i creatori di "Fantasia" decidono, ispirati dalle parole dello stesso Stravinskij, di raffigurare la "La Sagradella Primavera" con una lunga sequenza che ci ripropone la storia della Terra – sicuramente la più suggestiva -, partendo dalle origini primordiali, da quando questa era un pianeta inabitabile dominato da tempeste e eruzioni vulcaniche, alla comparsa delle prime forme di vita acquatiche, ai dinosauri e la loro estinzione (gli animatori ammisero seguentemente di aver commesso un errore nel rappresentare il Tyrannosaurus Rex con tre dita).
Subito dopo assistiamo a una simpaticissima rappresentazione della colonna sonora (intesa umoristicamente proprio come "colonna"), presentata giustamente come la vera protagonista del film, in grado di riprodurre un infinito numero di svariati suoni e, in questo caso grazie agli animatori, di rappresentarli. La seguente famosa "Sinfonia n°6" di Beethoven è accompagnata dalle danze di numerose creature mitologiche, cavalli volanti, fauni, angioletti, centauri (il pubblico rimase non poco scandalizzato dalla nudità dei centauri femmine), e il dio Bacco; danze interrotte dalla furia di Zeus che si diverte dall'alto a incutere paura con i suoi fulmini. La "Danza delle ore" di Amilcare Ponchielli ci intrattiene quindi con un comico e frenetico balletto di elefanti, struzzi e dispettosi coccodrilli. Gli ultimi due episodi a cui assistiamo sono poi da considerarsi due capolavori difficili da descrivere a parole. Una notte sul monte calvo" è una sequenza che rappresenta quello che è considerato il villainpiù riuscito di tutti i film disneyani, il demone Chernabog (gli animatori dissero di essersi ispirati per la caratterizzazione del personaggio all’attore Bela Lugosi). Di notte, dopo la scena visivamente riuscitissima del suo risveglio, egli dalla cima del suo monte su cui riposa, richiama a se gli spaventosi fantasmi del villaggio e del cimitero. Le macabre danze di questi spiriti vengono interrotte dai rintocchi di una campana che ci introduce l'ultimo episodio, raffigurante un tema nettamente opposto. La sequenza dell'"Ave Maria" di Franz Schubert è stata, a detta del suo stesso animatore, la più difficile da realizzare; un'intera parte di essa dovette essere cancellata e girata nuovamente. In questa lavorazione venneinfatti utilizzata l'innovativa "camera multipiano". Per le complicazioni incontrate nella creazione dell'episodio sembra che esso, alla prima del film, venne consegnato a parte solo venti minuti prima della proiezione.
L'opera Fantasia si chiude quindi sulle ultime note di questo brano, e con l'immagine dell'alba.
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(di jelenoir)
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burton99
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sabato 18 agosto 2012
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il capolavoro d'animazione di tutti i tempi
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Walt Disney aveva un motto: "Se potete sognarlo, potete farlo". E "Fantasia", fatica del 1940 (due Oscar speciali e uno dei maggiori incassi della storia tenendo conto dell'inflazione), è forse un grande sogno di musica e immagini, una meravigliosa opera d'arte che, senza una parola, coinvolge e diventa unica e assoluta più di chi di parole ne usa tante per dire un bel niente. Si parte da balli astratti, marini e floreali, per passare alla storia dell'Universo, delle prime forme di vita sulla Terra e dei dinosauri, fino alla sinfonia detta "Pastorale", con una favola mitologica dal sapore carnevalesco, di nuovo un ballo tra struzzi, elefanti, ippopotami e coccodrilli, e infine una parentesi semi - horror con "Una notte sul Monte Calvo", e, dopo di questa, la conclusione con l'Ave Maria di Schubert che dà un finale di speranza dopo il macabro del "Monte Calvo".
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Walt Disney aveva un motto: "Se potete sognarlo, potete farlo". E "Fantasia", fatica del 1940 (due Oscar speciali e uno dei maggiori incassi della storia tenendo conto dell'inflazione), è forse un grande sogno di musica e immagini, una meravigliosa opera d'arte che, senza una parola, coinvolge e diventa unica e assoluta più di chi di parole ne usa tante per dire un bel niente. Si parte da balli astratti, marini e floreali, per passare alla storia dell'Universo, delle prime forme di vita sulla Terra e dei dinosauri, fino alla sinfonia detta "Pastorale", con una favola mitologica dal sapore carnevalesco, di nuovo un ballo tra struzzi, elefanti, ippopotami e coccodrilli, e infine una parentesi semi - horror con "Una notte sul Monte Calvo", e, dopo di questa, la conclusione con l'Ave Maria di Schubert che dà un finale di speranza dopo il macabro del "Monte Calvo". Cinema universale, per tutti, su tutti, che va oltre la storia e il tempo per narrare da un punto di vista innovativo quello che spesso ci si dimentica (ad esempio, l'importanza delle piccole, grandi cose), ma che è molto più importante di quel che sembra. A mio parere, il capolavoro assoluto del cinema d'animazione di tutti i tempi.
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luigi chierico
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sabato 27 settembre 2014
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immenso
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Mentre sul mondo si addensavano le nubi più nere ad annunciare un conflitto mondiale, che avrebbe portato alla morte milioni di persone,non solo in azioni di guerra ma anche di sterminio,Walt Disney regalava all’intera Umanità questo autentico capolavoro. Non è geniale soltanto per la sua realizzazione,la grandiosa messa in scena,la scelta dei brani musicali tra i più famosi e più belli di tutti i tempi,dal tedesco Beethoven all’italiano Ponchielli,dal russo Čiaÿkovskij all’austriaco Schubert. Con loro mai nessuna guerra sarebbe stata concepita!
E’ geniale invece aver concepito un binomio musica e movimento. L’abbinamento della musica all’immagine. Le note trasformate in movimento, il movimento in musica il tutto con l’ingrediente del colore a rendere il film magico.
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Mentre sul mondo si addensavano le nubi più nere ad annunciare un conflitto mondiale, che avrebbe portato alla morte milioni di persone,non solo in azioni di guerra ma anche di sterminio,Walt Disney regalava all’intera Umanità questo autentico capolavoro. Non è geniale soltanto per la sua realizzazione,la grandiosa messa in scena,la scelta dei brani musicali tra i più famosi e più belli di tutti i tempi,dal tedesco Beethoven all’italiano Ponchielli,dal russo Čiaÿkovskij all’austriaco Schubert. Con loro mai nessuna guerra sarebbe stata concepita!
E’ geniale invece aver concepito un binomio musica e movimento. L’abbinamento della musica all’immagine. Le note trasformate in movimento, il movimento in musica il tutto con l’ingrediente del colore a rendere il film magico. Come se non bastasse il genio di Topolino ha voluto scegliere episodi in cui regna sovrana proprio la magia: L’apprendista stregone, Lo schiaccianoci ecc. Ma ha pensato anche ai più esigenti e maturi spettatori e così ha rappresentato La pastorale, L’Ave Maria ecc.
Assistiamo per davvero al trionfo del cinema,dov’altro avremmo potuto gustare uno spettacolo del genere. Ma c’è anche il trionfo della musica,del colore,dell’immagine nella sua purezza,creata dal sonoro. Ad ogni nota,ad ogni vibrazione,ad ogni tonalità ecco che l’immagine prende a danzare trasformandosi anche nel colore, una continua metamorfosi che neanche il cervello è in grado di concepire, lo percepisce, e porta al cuore un senso di stupore, accompagnato da un profondo piacere, un vero tripudio. Un film che andrebbe fatto vedere almeno una volta all’anno a tutte le genti,di un pianeta allo sfascio,e spiegato nelle scuole,là dove il cuore non è ancora incattivito ed il kamikaze è una parola sconosciuta.
Condivido a pieno il commento di W. Zephiro soprattutto nell’analisi ” …le note s'incarnano in colori, i colori s'infiammano in forme e le forme si sublimano in movimento…”.
La musica ed il colore sono l’armonia dell’universo,non conoscono nazionalità, non hanno lingue diverse, le note musicali sono soggette alla matematica, che è ordine. Come non restare stupefatti dianzi all’intero universo regolato dalle leggi gravitazionali e di attrazione,come non restare sorpresi nel vedere i tramonti cambiare di giorno in giorno,di ora in ora,ed ancor più stupefatti e sorpresi nell’ammirare i colori infiniti che rivestono i fiori,le piante,gli animali,gli abitanti degli oceani: flora e fauna. Tutto questo c’è in questo fantastico film a cartoni animati,dove tutto si muove e si trasforma per incanto in un delirio armonico di movimenti indescrivibili,per es. il ballo dei funghetti,delle foglie,dei fiocchi di neve ecc. Niente entra in conflitto se non per la legge della sopravvivenza della specie,non per la sua eliminazione od estinzione;a questo ci pensa l’uomo….dotato di un’ intelligenza..spesso mal riposta tanto che,per motivi politici, il film, come tanti altri,è uscito in Italia nel 1946, solo dopo la guerra! Ma qui ci sono gli animali a parlare e a dare il buon esempio, e con quanta tenerezza, con quanto amore: le lucciole,pegaso, il cavallo alato, e gli struzzi e tutto un mondo waltisneyano sempre estremamente espressivo a cui non serve la parola. A ben pensare forse è la parola che induce gli uomini alla violenza e alla guerra! chibar22@libero.it
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