Mario Gromo
La Stampa
Addio giovinezza è un omaggio che il cinema italiano fa a Torino, ricordandole la sua vita dell'altro ieri, di quando il suo ateneo, dinanzi all'attesa dell'aspirante matricolino, si aureolava anche dell'alone che accompagnava la vita torinese di quei tempi: quasi una facile e affettuosa leggenda, un po' casalinga, un po' maliziosa. Il Valentino, e i portici, e i caffè, e i veglioni, e la festa delle matricole, e le sartine, soprattutto le sartine, erano altrettante insegne dolci e sbarazzine, assai difficili poi da dimenticare; tanto che due studenti d'allora, il Camasio e l'Oxilia, vi individuarono addirittura tutta una giovinezza, e, presagendone l'accorato addio, diedero vita alla loro fresca commedia. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (3198 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 31 dicembre 1940
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