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Come rimanere fedeli al romanzo di Emily Brontë, alle suggestivi descrizioni, alla psicologia e i caratteri dei protagonisti?
Solo William Wyler (maestro del cinema, regista di “Vacanze Romane” e “Ben Hur”) ha potuto prendere le redini di questo purosangue selvaggio e indomabile, come l’amore tra Catherine e Heathcliff, fratellastri, entrambi cristallizzati per colpa dell’orgoglio e dell’istinto, ma destinati ad amarsi per sempre, e a rovinarsi.
Un amore travolgente, drammatico, triste se vogliamo, ma allo stesso tempo puro, semplice, complicato e reso impossibile da decisioni, persone e avvenimenti: lo sfondo è un’Inghilterra agreste di inizi '800, in cui Wuthering Heights padroneggia contro le intemperie e contro lo scorrere del tempo.
Personaggi secondari sotto le righe, Merle Oberon non troppo convincente nella parte della frivola e innamorata Catherine, ma che importa? Le magistrali riprese di Wyler, la nostalgica colonna sonora, la robusta e teatralissima interpretazione di Laurence Olivier valgono tutto il film.
Se solo ci fosse stata Vivien Leigh, ad interpretare la bella Catherine accanto al rozzo e fiammeggiante Heathcliff… la Leigh si consolò con il suo primo Oscar nel 1940 per “Via col vento” mentre Olivier, nominato lo stesso anno per “Cime tempestose”, lo perse per un soffio.
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