Mario Gromo
La Stampa
Un'impresa tanto nobile quanto non facile, quella di rievocare la vita dei nostri meharisti libici. L'ambiente inconsueto. «esotico» addirittura, avrebbe offerto effetti su effettacci, e il primo merito di Genina è di averli respinti. Ha riassunto in una specie di prologo (assai corrivo) l'avvio della vicenda; e la parte essenziale del film, l'avventura nel deserto, ha così potuto respirare poi con un suo ritmo, in un clima e in una atmosfera vivificati da un montaggio severo. Così i giorni di questo squadrone di meharisti, all'estremo sud, là dove il deserto confonde i suoi barbagli con i barbagli del cielo, danno luce al dramma che in pagine schiette ne è suggerito. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (1987 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1957
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