Mario Gromo
La Stampa
L'esordio di una nuova casa editrice, il ritorno di un nostro valoroso regista, il massimo premio dell'annata, la coppa Mussolini per il miglior film italiano: è con questo passaporto che Squadrone bianco si presenta. Si aggiunga che vi è stato affrontato un tema tanto nobile quanto difficile, la vita nei nostri meharisti libici; e ogni lettore vedrà come il film, prima ancora di essere veduto, appaia d'un interesse eccezionale. L'ambiente inconsueto, esotico addirittura, avrebbe offerto facilmente effetti su effetti, ed effettacci a oltranza; il primo grande merito di Genina è di averli tutti respinti. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (3740 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 23 ottobre 1936
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