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Mario Gromo
La Stampa
Teorie e tentativi di vedere nella marionetta l'attore ideale furono e sono molteplici; ma se le prime si riassumono, importanti e ambiziosissime, nel nome di un Craig, i secondi, nel campo cinematografico, si limitano ai saggi del francese Bertrand e del russo Ptuchko. Ma tanto il Barba Blu del primo quanto il Gulliver del secondo hanno inteso di creare una super-marionetta, valendosi del procedimento dei disegni animati. Un lavoro di infaticabili e geniali certosini; del Ptuchko ebbi a scrivere a lungo, quando ne vidi il film a Mosca; un disegno animato, per intenderci, plastico anziché grafico, con quei pupazzetti che erano stati mossi di qualche millimetro, per ogni ventiquattresimo di secondo di proiezione. [...]
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