Mario Gromo
La Stampa
Il film è modesto, non ha altre pretese se non quella d'intrattenere piacevolmente lo spettatore per un'ora e un quarto; ma ha un grandissimo merito: quello di riuscirvi. Sorrisi e risate ne accompagneranno certo le proiezioni. Dalla nota commediola del De Benedetti, l'Eckardt e il Malasomma hanno saputo trarre una sceneggiatura agile e intelligente, che pone in rilievo le battute più azzeccate delle varie scene, sfrutta con trovatine cinematografiche alcuni episodi, e soprattutto sa creare un gustoso contrappunto di trapassi. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (1280 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 27 dicembre 1935
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