Mario Gromo
La Stampa
Un filmetto, un'ora e venti minuti, una trama assai gracile, due bronci e quattro sorrisi di un giovane meccanico e di una giovanissima commessa, una tenue novellina all'acqua di rose. Ma anche una novelluccia può essere scritta con garbo, con gusto; e Camerini, affidandosi sopratutto alla sua predilezione del particolare malizioso e pungente, arguto e sottile, ha saputo raccontarci la rosea novelletta con parole piane e pacate pervase di un leggiadro umorismo, di un profumo di giovinezza. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (1267 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1957