Toni D'Angelo e la sua Napoli dark
di Silvana Silvestri Il Manifesto
Un bell'esordio, sorprendente per assenza di stereotipi, Una notte, diretto dal figlio di Toni D'Angelo, che si fa notare per la padronanza di alcuni elementi non facili da trattare senza banalità: l'ambientazione notturna (qui la Napoli dei jazz club e delle strade da percorrere in auto o in taxi, come se a guidare, in sovrimpressione su Nino D'Angelo ci fosse Abel Ferrara a Brooklyn), e la recitazione di alcuni personaggi legati tra loro da antica amicizia, poi logorata dalla lontananza e dal passare degli anni (e qui siamo in pieno stile John Cassavetes). [...]
di Silvana Silvestri, articolo completo (2310 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 14 marzo 2008