31ª edizione del Torino Film Festival, il programma dei 29 filmtffdoc. Torino - 22/30 novembre 2013. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
StelleUscitaRankTitolo
Immerso in una natura malickiana, muta e osservatrice, il film registra la realtà senza nessuna preoccupazione didascalica. Drammatico, Italia2013. Durata 98 Minuti.
Sara, una ragazza religiosa e tranquilla, viene scossa da un nuovo sentimento per un ragazzo appena arrivato. Espandi ▽
Sara ha pochi anni e tanti fratelli educati in casa da mamma e papà, allevatori di capre in Texas. Figlia maggiore dei Carlson, Sara conduce una vita serena accudendo gli animali della fattoria, collaborando all'economia domestica e all'educazione dei suoi fratellini. La sua giovane vita è scandita dalle preghiere e dalla lettura della Bibbia, che commenta e argomenta con la madre e le sorelle. L'incontro con Colby Trichell, allevatore di tori e cowboy senza sella, turba la sua esistenza ordinata precipitandola in una crisi profonda. A scompigliarla è un sentimento nuovo che la conduce frequentemente davanti al recinto e al sorriso accogliente di Colby. Ma un giorno nel suo ranch, Sara scopre una coetanea più intraprendente e il suo cuore si ferma. Rifugiatasi nell'imperturbabilità bucolica del suo mondo, diventerà più grande attendendo il domani dentro un abito bianco. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Dentro un film che combina acqua, terra, sangue e ricordi, l'autore 'mette in forma' il genocidio cambogiano. Drammatico, Cambogia2013. Durata 90 Minuti.
Piccoli pupazzi d'argilla sostituiscono un'immagine che manca nella memoria e nella Storia. Espandi ▽
Con S-21 la macchina di morte dei Khmer rossi; presentato al Torino Film Festival nel 2003, Rithy Panh aveva raccontato le atrocità del regime di Pol Pot. Dieci anni dopo il maestro decide di narrare come quel genocidio segnò indelebilmente la sua vita. Piccoli pupazzi d'argilla sostituiscono quell'immagine che manca nella memoria e nella Storia. Un film che toglie il respiro. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Girato con stile potente, il film rivela un attaccamento alle proprie radici culturali che commuove. Documentario, Italia2013. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Presentato alla 31esima edizione del Torino Film Festival, il film ha ricevuto anche una nomination ai David di Donatello 2014 come miglior documentario. Espandi ▽
Un gruppo di bambini dei Quartieri Spagnoli di Napoli sono seguiti da una videocamera che per loro sembra non esistere in una lunga serie di peregrinazioni rionali alla ricerca di alberi di Natale dismessi. Senza nessuna spiegazione delle loro intenzioni o di quale sia il segreto che tengono nascosto, li vediamo agire contro ogni autorità, contro ogni buon senso e con una determinazione di gruppo impressionante per un fine che appare per loro importantissimo. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Girato a Roma. È la vera storia di una ragazza drogata che aspetta un bambino. Il regista, che recita nel film, ha cercato di realizzare un'opera di finzione basandosi sulla realtà. Espandi ▽
Girato a Roma. È la vera storia di una ragazza drogata che aspetta un bambino. Il regista, che recita nel film, ha cercato di realizzare un'opera di finzione basandosi sulla realtà. Commovente e crudo. C'è persino una fugace apparizione di Jane Fonda. Non è mai stato realmente distribuito, dopo essere passato al Festival di Berlino e Venezia. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
L'autore di Shoah racconta il "ghetto modello" di Terezin e riabilita la figura di Benjamin Murmelstein. Documentario, Francia, Austria2013. Durata 210 Minuti.
Lanzmann prosegue il lavoro di una vita dando nuova vita ad un'intervista del 1975 con l'ultimo e unico sopravvissuto del consiglio degli ebrei anziani del ghetto di Terezin Espandi ▽
Nel 1975 Claude Lanzmann realizza un'intervista filmata a Benjamin Murmelstein, ultimo presidente del Consiglio Ebraico del ghetto di Theresienstadt (o Terezin) e unico sopravvissuto dei tre anziani che lo hanno presieduto durante la guerra, in esilio a Roma. Rabbino capo a Vienna al tempo dell'annessione dell'Austria alla Germania, nel 1938, Murmelstein, che si occupava dell'emigrazione, riuscì a far uscire dal paese circa 121mila ebrei, salvandoli da morte certa, eppure - a causa del suo lavoro per i tedeschi- è stato a lungo accusato di collaborazionismo e non ha mai potuto mettere piede in Israele. Nel 2012 Lanzmann, 87enne, torna a Theresienstadt, il cosiddetto "ghetto modello", offerto in regalo da Hitler agli ebrei come soggiorno termale e luogo simbolo della terribile commistione di organizzazione e menzogna della strategia nazista, per dare nuova vita all'intervista a Murmelstein e riabilitare una volta per tutte la sua figura. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Racconto corale che abbraccia un anno nella vita dei giovani allievi dell'Accademia Teatro alla Scala. Documentario, Italia2013. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Immersione nell'intimità, nella spettacolarità, nel rigore: percorrere la strada verso il tempio della Scala è un privilegio che in cambio chiede tutto. Espandi ▽
Un anno di corsi all'Accademia Teatro alla Scala. Gli allievi che vi sono stati ammessi, dopo una severa selezione, sono impegnati in full immersion per tutto il tempo. La danza, il canto, la scenografia, la concezione e preparazione dei costumi sono attività a cui si affiancano i corsi di lingue e le materie previste dalle varie fasce d'età. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Il documentario ci conduce fra i vicoli e le rovine di ciò che rimane dell'antico quartiere San Berillo di Catania: un buco nero al centro della città, dove il tempo è sospeso. Espandi ▽
Fantasmi di ieri e di oggi popolano il vecchio quartiere di San Berillo, a Catania. 1958: mentre in Italia si chiudono i bordelli, San Berillo viene raso al suolo e i suoi abitanti deportati in periferia. Del quartiere rimane un pezzetto, dove si riversano migliaia di prostitute da tutta Italia, dando vita a uno dei quartieri a luci rosse più importanti del Mediterraneo. Fino a quando nel 2000 un blitz delle forze armate costringe ancora una volta gli abitanti del quartiere ad abbandonare le loro case. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
"Ci chiniamo su materiali riguardanti l'Etiopia coloniale italiana (Abissinia), di recente scovati in un archivio cinematografico privato. Frughiamo tra i fotogrammi del colonialismo, studiandoli con una lente e trascrivendo le didascalie. I materiali dovevano essere visti tra le pareti domestiche, in silenzio. In questi brani cinematografici si possono notare, guardandoli a mano, senza un proiettore, i segni di chi aveva posseduto i film, le parti sulle quali più volte era ritornato. Una doppia lettura la nostra, quella delle immagini e il modo in cui erano state consumate". Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Wolf Murmelstein e` il figlio di Benjamin, Le Dernier des injustes intervistato nell'ultimo film di Claude Lanzmann. Un padre ingombrante, il rabbino Murmelstein fu l'ultimo capo del ghetto di Theresienstadt, ghetto modello voluto da Hitler stesso per scopi propangadistici. Trasferitisi a Roma dopo la guerra, i Murmelstein restano emarginati dalla Comunita` ebraica. Wolf ancora lotta con la figura del padre e cerca di trovarle un posto accettabile nella sua vita e nella Storia. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un'anziana signora, un immigrato marocchino e una giovane regista si incontrano in uno dei mercati più grandi d'Europa. Espandi ▽
Lina ha settant'anni ed è contadina da sempre. Ogni mattina parte da San Mauro, il «paese delle fragole», per raggiungere il mercato all'aperto più grande di Europa, quello di Porta Palazzo a Torino, dove vende la sua frutta, la sua verdura e le sue fragole. Senza figli, Lina ha cinque cani e un marito che vorrebbe che smettesse di lavorare e che ovviamente rimane inascoltato. Finché un giorno al mercato si presenta Hassan, un giovane immigrato marocchino in cerca di lavoro. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Che posto occupano l'incertezza e il mistero in un'esistenza dominata dalla conoscenza razionale? Espandi ▽
Un personaggio senza nome si trova ad affrontare tre scelte di vita: prima come membro di una comune di quindici persone su un'isola al largo dell'Estonia, poi abbandonato a se stesso nel Nord della Finlandia e, infine, al microfono di una band di black metal. Tre esperienze ossimoriche ed estreme che, tra immagini evocative di una natura incontaminata messe in contrapposizione con il caos delle performance musicali del protagonista, evocano i fantasmi dell'utopia e della libertà individuale ai giorni nostri. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un film su un luogo-non luogo dopo uno sbarco, su cosa accade quando non si annega e si pensa di essere arrivati a destinazione e la scoperta di un'attesa eterna. Espandi ▽
Rosarno è un viaggio silenzioso tra le diverse anime, migranti e non, della piccola città della Piana di Gioia Tauro. Un viaggio iniziato nel 2004 prima del clamore della cronaca e dell'ondata emotiva che ha sconvolto l'Italia. E quindi, idealmente, anche una riflessione sul dopo, quando tutto è finito e il quotidiano torna fuoricampo e non fa più notizia. La macchina da presa ci rende così testimoni di questo quotidiano; delle lotte per un materasso, delle lunghe file per un pasto caldo o un vestito di seconda mano, delle ore passate ad ammazzare il tempo nella speranza di rimediare un'ipotetica giornata di lavoro nei campi. Rosarno è un film sulla sorte di una pecora, sul nostro girare lo sguardo altrove, perché non vedere significa non far esistere. Ma Rosarno anche se non lo vedi continua a esistere.
Greta De Lazzaris è stata a Rosarno nel 2003 per documentare il lavoro di "Medici senza Frontiere", i primi a denunciare le tragiche condizioni di vita dei lavoratori stagionali (indagine marzo 2005 "I frutti dell'ipocrisia. Storie di chi l'agricoltura la fa. Di nascosto."). Nel 2004 è tornata perché sentiva il bisogno di continuare a filmare. "Ho impiegato nove anni - dichiara la regista - per iniziare a montare il materiale raccolto nel 2004, per capire quale era l'immagine e la distanza giusta per provare a restituire la realtà e la complessità di questa cittadina, la vita dei suoi abitanti, migranti o rosarnesi." Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
A differenza di recenti documentari che hanno un approccio esterno, questo film propone un ritorno alla riflessione "da dentro" su questioni più generali. Espandi ▽
Joaquim Pinto convive da oltre 20 anni con il virus dell'HIV e dell'epatite C. Il film lo accompagna durante un anno di studi clinici con medicamenti tossici e psicotropi che devono ancora essere ufficialmente approvati. E Agora? Lembra-me è una riflessione sulla sopravvivenza al di là di qualsiasi aspettativa, ma anche sull'amore e l'amicizia. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Racconto universale sullo scorrere del tempo, sull'amore e sulla volontà di non smettere di sognare giocando. Espandi ▽
Sulle rive di un lago un uomo e una donna affrontano insieme l'autunno della loro vita. In un giardino che sembra trovarsi in Giappone un airone si fa messaggero di oscuri presagi. Un'anziana donna osserva l'innocente saggezza del vuoto. Due culture che si incontrano e un amore che ha resistito alle intemperie degli anni, alla ricerca di un senso profondo della vita e della morte, tra le note di un canto e i versi di una poesia. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Franco Piavoli nel suo mondo, nel suo habitat. La sua casa, i suoi oggetti e le immagini dei suoi film che si perdono tra quelle odierne. Il tempo che scorre, gli oggetti che rimangono e le persone che se ne vanno. Espandi ▽
"La casa, gli oggetti, le stampe e la natura di Franco Piavoli. A loro abbiamo chiesto di parlare". Piavoli è uno dei più discreti e meno prolifici fra i grandi registi del cinema italiano. Questo ritratto, realizzato da due giovani autori, diventa luogo di condivisione di parole e immagini, dialogo fra due generazioni di artisti fuori dagli schemi alla costante ricerca del cinema del futuro. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.