Titolo originale | Pelikanblut |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Germania, Bulgaria |
Regia di | Katrin Gebbe |
Attori | Nina Hoss, Yana Marinova, Murathan Muslu, Sebastian Rudolph, Samia Muriel Chancrin Dimitar Banenkin, Sophie Pfennigstorf, Katinka Auberger, Christoph Jacobi, Justine Hirschfeld, Katerina Lipovska, Adelia-Constance Ocleppo, Stanimir Kriov, Hristo Georgiev, Ljuba Kenarova, Veneto Tenev, Gergana Naidenova, Apostol Tenev, Diyan Machev, Gergana Zmiicharova, Albena Koleva, Debora Zhecheva, Daniela Holtz, Toussaint Fleming, Aset Fleming, Elijah Fleming, Wolfram Kunkel, Alexander Göring, Simona Popova, Svetla Stoyanova, Nikola Ganev, Kalina Lipovska, Blagodara Blancheva, Jörg Malchow, Eliza Tokeva, Ryan Rafferr. |
MYmonetro | 2,54 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 30 agosto 2019
Una donna adotta una bambina con gravi problemi.
CONSIGLIATO NÌ
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Un'addestratice di cavalli adotta una bambina di 5 anni dalla Bulgaria solo per scoprire che la bimba soffre di un disturbo di attaccamento che le rende impossibile creare legami emotivi con chiunque.
FIlm realistico su un problema molto serio, quello dell'infanzia traumatizzata, che però strizza l'occhio al film di genere, con scene, anche ben costruite, che montano un'atmosfera horror (con tanto di neri disegni dell'oscuro demone che la bambina dice di vedere). L'addestratrice di cavalli Wiebke è una single con una figlia adottata.
Il secondo film della regista tedesca Katrin Gebbe è un thriller ibrido con delle punte di genere horror. La protagonista Nina Hoss interpreta Wiebke, madre adottiva di Nina, che decide di prendere in affidamento un'altra bambina da un istituto, Raya. Wiebke gestisce un maneggio dove vengono addestrati i cavalli utilizzati dalla polizia. Quando tutto sembra andare per il meglio, la piccola Raya comincia [...] Vai alla recensione »
Non altrettanto si può dire di "Pelikanblut", opera che, inaugurando la sezione "Orizzonti" (già alla prima visione resta comunque una zona inafferrabile), ci porta dentro il dramma urlante di una bambina adottata da una giovane madre single, dal passato non chiaro, che possiede un maneggio in Germania. Wiebke ha già un'altra figlia adottiva da tempo e la speranza è che le due bambine vadano d'accordo. [...] Vai alla recensione »
Madre/figlia è la relazione che guida, come in La vérité di Kore-eda anche il film che ha inaugurato la sezione Orizzonti, Pelikanblut, Il sangue del pellicano, opera seconda della regista tedesca Katrin Gebbe (sviluppato anche al Torino Film Lab), che per sorreggere il racconto si affida soprattutto alla presenza di Nina Hoss, l'attrice icona di molti film di Christian Petzold.
C'è una donna forte al centro di «Pelikanblut» (Sangue di pellicano), il film tedesco che apre Orizzonti, ovvero la sezione della Mostra che negli ultimi anni è stata quasi sempre un apprezzato contenitore delle opere più innovative tra quelle sottoposte all'esame cinefilo del Lido. In un'edizione in cui il direttore Alberto Barbera ha asserito di aver selezionato i candidati sulla base della loro [...] Vai alla recensione »
C'è un cinema al femminile che negli ultimi anni sta raccontando con forza i drammi materni attraverso la trasfigurazione fantastica: l'esempio più noto è quello di Jennifer Kent, con Babadook e in parte anche Nightingale, cui possiamo ora affiancare questo Pelinkanblut (letteralmente: il sangue del pellicano, dall'iconografia cristiana che vede l'animale in questione resuscitare i figli con il proprio [...] Vai alla recensione »
Chi conosce Nina Hoss lo sa: l'attrice tedesca predilige ruoli forti, umanissimi e dolenti, sempre indomiti. Non fa eccezione quello di Pelican Blood, opera seconda della connazionale Katrin Gebbe scelta per aprire gli Orizzonti di Venezia 76. Nel film, in bilico tra thriller formato famiglia e horror soprannaturale, Wiebke (Hoss) vive insieme alla figlia adottiva Nicolina in un idilliaco allevamento [...] Vai alla recensione »