Titolo originale | Le mystère Henri Pick |
Titolo internazionale | The Mystery of Henri Pick |
Anno | 2019 |
Genere | Commedia, Drammatico, |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Rémi Bezançon |
Attori | Fabrice Luchini, Camille Cottin, Alice Isaaz, Bastien Bouillon, Josiane Stoléru Astrid Whettnall, Marc Fraize, Hanna Schygulla, Marie-Christine Orry, Vincent Winterhalter, Florence Muller, Philypa Phoenix, Lyes Salem, Tristan Carné (II), Annie Mercier, Marion Petitjean, Vanessa Marillier, Jeanne François, Mélanie Leray, Timéo Guennoc, Jean Kergrist, Youlia Zimina, Muriel Riou, Hervé Mahieux, Eva Lallier, Clément Vieu, Thierry Barbet, Aymeric Cormerais, Pierre Bourel, Louka Meliava, Louis Descols, Serguei Vladimirov, Jean-Claude Tagand, Michel Nabokoff, Matthieu Piriou, Loeiz Touze, Yevgeniya Vetlova. |
Uscita | giovedì 19 dicembre 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,02 su 23 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 17 dicembre 2019
Chi è Henri Pick? Molti risponderebbero che è l'autore di un romanzo eccezionale, scoperto per caso in una misteriosa biblioteca nel cuore della Bretagna e diventato in brevissimo tempo un bestseller. In Italia al Box Office Il mistero Henri Pick ha incassato 681 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Jean-Michel Rouche è un critico letterario e presentatore di un seguitissimo talk show sui libri in uscita. Un giorno in trasmissione si presenta la vedova di un pizzaiolo di cui, dopo la morte, è stato scoperto un romanzo inedito che, a pubblicazione avvenuta, è diventato un best seller. In trasmissione c'è anche la giovane editor che ha scoperto il manoscritto presso un'insolita libreria bretone, dentro la quale c'è una stanza dedicata interamente ai parti letterari di chi non è mai riuscito a farsi pubblicare. Ma Jean-Michel sente odore di imbroglio, e diventa ossessionato dall'idea di smascherare l'autore di quello che lui (e solo lui) ritiene essere un falso letterario. Dunque si reca personalmente in Bretagna per risalire alle origini della frode, e si mette in contatto con la famiglia del pizzaiolo, cercando di scoprirne i segreti.
Il mistero Henri Pick appartiene ad un sottogenere curioso, ovvero l'indagine letteraria, che comprende molti titoli, alcuni eccellenti come L'uomo nell'ombra di Polanski.
Qui però l'attenzione è meno focalizzata sull'aspetto thriller e più sulla commedia umana, e sulla premessa che "i bei libri sembrano scritti per noi", dunque appartengono a tutti, quale ne sia l'autore vero e proprio. La riflessione è anche sul mondo dell'editoria e su quanto sia difficile, per un autore sconosciuto, ottenere l'attenzione tanto degli editori quanto dei critici.
La sceneggiatura, scritta a quattro mani dal regista Rémi Bezancon e da Vanessa Portal, che adattano per il grande schermo il romanzo "Il mistero Henri Pick" di David Foenkinos, è un po' troppo intenta a far quadrare ogni dettaglio, ma la mano registica di Bezancon, autore di molte commedie lievi del cinema francese più recente, si mantiene coerentemente leggera, e lascia che siano le caratterizzazioni dei protagonisti e i panorami pittoreschi della Bretagna a farla da padroni.
Fabrice Luchini è perfetto nel ruolo del critico letterario disincantato ma non rassegnato al cinismo, e in fondo desideroso di ritrovare quel contatto umano e quella dimensione rurale che la Bretagna offre a piene mani, e Camille Cottin, volto nuovo della commedia francese, è azzeccata nella parte della figlia del piazzaiolo diventato una celebrità locale: del resto la coppia Luchini-Cottin aveva già mostrato una chimica tutta particolare nella serie Netflix Chiama il tuo agente.
Anche i personaggi minori sono tratteggiati con delicatezza e precisione creando un insieme corale piacevole, anche se un po' forzato negli incastri della trama.
Il mistero Henri Pick è il corrispettivo di una tazza di cioccolata calda da bere davanti al caminetto, immaginando fuori dalla finestra la costa bretone e intorno a sé un villaggio in cui tutti si conoscono e i vicini si aggirano in bicicletta. Se l'elemento thriller fosse più accentuato (e si vedessero le componenti più dark della natura umana) si entrerebbe nell'universo cinematografico di Chabrol: invece Bezancon resta sulla soglia del giallo vero e proprio per concentrarsi sull'amabilità dei suoi personaggi, sulla fragilità dell'ego e la superficialità di una produzione letteraria che privilegia la notorietà al talento, lo scoop alla sostanza.
Quanto un libro può sconvolgere la vita delle persone? Quanto, l'inchiostro intriso sulla carta, può penetrare anche nell'emotività e nella quotidianità? Può forse succedere di decidere di divorziare, di lasciare il lavoro, di cambiare vita, dopo aver letto un libro? "Le ultime ore di una storia d'amore di Henry Pick", il romanzo, vero protagonista di Chi l'ha scritto? Il mistero di Henry Pick, di Remi Bezançon, presentato in anteprima al Biografilm Festival di Bologna, ha proprio questo potere: dal suo ritrovamento nella biblioteca dei "Libri rifiutati" (dagli editori), pubblicato da Daphne (Alice Isaaz) una giovane e ambiziosa editor per la casa editrice in cui lavora, sconvolge completamente le vite di coloro che lo leggono.
Henry Pick, pizzaiolo di un paesino della Bretagna, ha infatti lasciato il manoscritto ritrovato, facendo emergere, dopo la sua morte, un lato romantico e letterario di cui moglie (Joesiane Stoleru) e figlia (Camille Cottin) non si erano mai accorte e aumentando la frustrazione di Fred (Bastien Bouillon) fidanzato della editor e scrittore ignorato dalla critica.
Ma il famoso critico letterario Jean Michel Rouche (Fabrice Luchini, che ha ricevuto Celebration of Lives 2019, il premio che Biografilm dedica ai grandi narratori che con le loro opere e la loro vita hanno lasciato un segno profondo nella storia contemporanea), lasciato dalla moglie e licenziato, è convinto che dietro il pizzaiolo si celi uno scrittore vivente, e fa di tutto per scoprirlo. Tratto dal romanzo "Il Mistero di Henry Pick" di David Foenkinos (romanziere francese, i suoi libri sono stati tradotti in più di quindici lingue. "La delicatezza", dal quale l'anno successivo è stato tratto il film omonimo con Audrey Tautou, "Le nostre separazioni L'eroe quotidiano", "Mi è passato il mal di testa", "Charlotte") è stato adattato dallo stesso Bezançon: "Mentre leggevo per la prima volta il romanzo - racconta il regista - emergeva chiaramente la figura di Fabrice Luchini, attore con cui desideravo lavorare da tantissimo tempo. Quindi abbiamo scritto la sceneggiatura pensando esattamente a lui, perché credo che Fabrice sia l'attore più letterario che abbiamo in Francia, ed anche quando calca il palcoscenico teatrale ama spesso leggere testi letterari - continua - e non esiste altro attore capace di improvvisare una scena imitando Marguerite Duras".
Il film è un omaggio alla letteratura, svelandone anche le talvolta meschine dinamiche editoriali, ma focalizzandosi soprattutto sul potere della parola scritta, capace di risvegliare antichi sentimenti, nuove consapevolezze, grandi scoperte emotive. A tal proposito, Luchini precisa: "il personaggio incarna un'idea alta e pura di letteratura, che lo spinge a tentare in tutti i modi di rompere i meccanismi commerciali che spesso si alimentano attorno alle opere, tanto da far credere al pubblico che un pizzaiolo bretone che non ha mai scritto se non la lista della spesa, possa essere un talento letterario". "Quando abbiamo iniziato a lavorare al film, la prima cosa che ci siamo chiesti è stata come rendere credibile questo critico letterario che è talmente innamorato della letteratura da rifiutare un sistema che trasforma l'opera letteraria in un prodotto meramente commerciale". L'ambizione di Bezançon - spiega ancora l'attore protagonista - era fare un film anche ludico, godibile, ricco di ironia e suspense - e il suo modo di lavorare, di dimenticare se stesso sul set, ha fatto in modo che tutte le energie confluissero in questo risultato, perché noi attori ci dimenticavamo che stavamo lavorando". Tutti i personaggi ruotano attorno al romanzo, bestseller che scatena pellegrinaggi alla pizzeria del defunto e alla biblioteca dei libri rifiutati, dove, con sarcasmo e ironia, sono presenti manoscritti di ogni genere con titoli improbabili, poiché in ogni persona potrebbe celarsi uno scrittore e perchè la scrittura ha un ruolo salvifico. Prodotto da Mandarin production, con Gaumont, France 2 Cinema e i belgi di Scope Pictures, il film è già stato venduto in 54 paesi. Nelle sale italiane da ottobre distribuito da I Wonder Pictures.
IL MISTERO HENRI PICK disponibile in DVD o BluRay |
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In Bretagna, nel dipartimento del Finisterre ,nella regione della Presqu 'ile di Crozon , si dipana un'amabilissima commedia francese , dove per amabilissima non s'intende leggera . Un critico letterario ( che il regista della trasmissione televisiva presso la quale lavora si ostina a chiamare riduttivamente "presentatore " ) ha l'intuizione che l'opera letteraria , [...] Vai alla recensione »
Un film delizioso, garbato e scorrevole, che si vede piacevolmente. È una commedia gialla che fa riflettere sul mondo dell’editoria, sul talento letterario e sul senso del successo. Tratto dal romanzo omonimo di David Foenkinos del 2016, “Il Mistero Henry Pick” ha un bel ritmo, presenta una musica incalzante e fa sorridere tutto il tempo.
In un paesino sperduto della Bretagna l’editor di una casa editrice visita la Biblioteca dei libri rifiutati, piena di manoscritti ignorati dagli editori. Legge Le ultime ore di una storia d’amore, che trova eccezionale, l’autore, Henry Pick, è un pizzaiolo morto due anni prima. Ma né la moglie né la figlia sapevano che l’avesse scritto, né che avesse mai letto un libro.
Un film gradevole , un simil giallo intrigante e curioso , spiritoso il giusto . Il tutto visto nella cornice della sempre splendida Bretagna . La trama è originale e sottende una discreta critica al voler creare sempre il caso per far avere successo a un prodotto da vendere . Senonchè il prodotto in questo caso è nobile come lo sono quasi sempre i libri .
Come è possibile che un pizzaiolo di provincia, onesto lavoratore, ma non intellettuale, di nome Henri Pick, componga un romanzo travolgente e passionale come sanno esserlo i grandi romanzi russi senza aver dato altre prove di scrittura eccelsa, si trattasse pure di una lettera? (la comparazione non è casuale, visto che la trama dell’opera si intreccia con la vita di, Puškin, padre della lingua letteraria [...] Vai alla recensione »
Un flm inconsistente, senza un capo ne coda dal punto di vista della scenografia, senza pathos e umorismo. Una regia veramente scalcagnata, la cui massima espressione è aver noleggiato un drone sopra un ponte e riutilizzato per diverse scene differenti in più punti. Imbarazzanti le scene in auto, anni sessanta, senza gli appoggiatesta per vedere meglio il paesaggio dietro inesistente [...] Vai alla recensione »
I libri non sono solo quelli che vengono pubblicati; quanti manoscritti restano nei cassetti; ma in un piccolo paese di provincia esiste una biblioteca in cui vengono raccolti proprio i libri rifiutati. Ed è proprio tra questi scritti che una ragazza trova un libro che diventa un incredibile successo. L’autore risulta essere un pizzaiolo scomparso qualche anno prima.
L’ho visto con il piacere di chi si lascia scivolare nella storia per la curiosità (banale e legittima) di come andrà a finire, perché questo desiderio il film, qua e là, lo provoca, in una storia poco credibile, molto lambiccata. Penso anche che questo sia stato il proposito del regista stesso: concepire una commedia che susciti (qualche) tensione e sorriso, [...] Vai alla recensione »
Peccato! Poteva essere un film molto buono, ma la trama alla fine si chiude a precipizio, con una specie di incongrua confessione. Due stelle e mezzo.
Il libro, da sempre, ha un valore inestimabile, non tanto e non solo per la capacità del suo autore quanto piuttosto per le emozioni che esso ingenera prima ancora essere letto! La biblioteca dei libri mai pubblicati è un'idea strepitosa che dovrebbe esistere in ogni paese... Il film gioca un po' muovendosi sulle corde del mistero.
Ho assistito al film : " il mistero Henri Pick ". Una commedia francese interpretata molto bene da Fabrice Lucchini nei panni di un critico letterario di nome Jean Michel Rouche che impersonificherà i panni di investigatore per provare che il manoscritto trovato in Bretagna e firmato da Henri Pick, noto pizzaiolo del paese , non può essere stato scritto da lui .
Non faccio spoiler. Esprimo un giudizio di valore : ottimo. Ottimo come tutti i film interpretati da Luchini. Splendido tutto. Dialoghi, storia, interpreti. Nulla da aggiungere. Consigliatissimo punto
Mi dici tre cose per cui questo film è ottimo, per favore?
trattasi di inconsistenza. Ciò nonostrante la pellicola regala qualche stiracchiato sorriso nella prima parte, per poi sprofondare nella mancanza di idee della sceneggiatura
A Zagabria c’è il Museo degli amori interrotti. Oggetti che raccontano fallimenti di vite sognate, felicità infrante. In Bretagna può ben esserci, allora, la Biblioteca dei libri rifiutati. Una stanzina, poco più. Piena di manoscritti rilegati alla bell’e meglio in copisteria. Il ripostiglio di tutte le parole scritte e mai germogliate. Un cimitero di speranze, e in fondo anche l’immagine delle tante vite incompiute, senza trionfo, di cui è pieno il mondo.
È bella l’idea alla base del "mistero di Henri Pick". Che in Bretagna, nel Finisterre, dove la terra finisce e comincia un mare spettinato e scorbutico, vicino alla bandierina del calcio d’angolo del mondo, un pizzaiolo abbia scritto un capolavoro. E che dopo la sua morte qualcuno lo scopra, nella Biblioteca dei libri rifiutati. Trasformandolo nel caso letterario del momento.
È un capolavoro davvero? Lo ha scritto davvero quel pizzaiolo anonimo? E se non lui, chi? E perché tutti quei riferimenti a Puskin, alla letteratura russa? Un critico letterario crede che sia tutta una pagliacciata. E va ad investigare.
Il critico ha il volto, il cinismo, l’ironia di Fabrice Luchini. Attorno a lui si costruisce un film che è commedia, ma anche thriller. Ma anche, o forse soprattutto, il ritratto sentimentale di due anime sgualcite, finite tutte e due nella provincia del vivere. Il critico, con le sue certezze minate da quel “caso” letterario a cui non crede; e la figlia del pizzaiolo, sola e con un figlio da crescere sulla linea di fondo del mondo.
Tratto da un romanzo di David Foenkinos, diretto da Rémi Bezançon – già autore di film di animazione, e di Le premier jour du reste de ta vie – Il mistero Henri Pick ha ritmo, suspense, ironia, con Luchini che catalizza ogni inquadratura, trasformato in un commissario Maigret senza pipa, e con molti meno chili. O forse, più che dalle parti di Simenon, siamo dalle parti di Agatha Christie: al posto dell’assassino, c’è da scoprire chi ha veramente scritto quel libro. La lista dei sospetti è lunga. O forse…
La prima cosa che colpisce è la qualità dei dialoghi. Le citazioni in greco dei critici letterari da talk show televisivo, che disquisiscono con barbetta e disinvoltura tutta francese sul “pithanon adunatòn” e sull’ “apithanon dunatòn”. Che poi, stringi stringi, è il discutere se sia meglio una brutta realtà o una bella bugia. E che a sua volta è il tema stesso del film.
Dialoghi che raggiungono l’acme quando Luchini, discutendo con la figlia del pizzaiolo – molto meno sprovveduta del previsto – fa una parodia dello stile di Marguerite Duras, e di come la Duras avrebbe scritto una lettera padre/figlia: “È il padre che scrive. È il padre che decide di scrivere alla figlia. Scrivere non è parlare. Scrivere è tacere. Scrivere è gridare senza voce…”.
Ogni voce, nel film, è giusta. Parlano bibliotecarie di provincia, amiche dei salotti letterari in una casa brètone, redattrici editoriali ciniche e disinvolte; ognuno ha la sua lingua, il suo modo di citare autori letterari, con semplicità o raffinatezza: un gran lavoro, quello fatto sui registri verbali di ogni personaggio. I cinéphiles, invece, sentiranno un fremito nel vedere apparire sullo schermo Hanna Schygulla, icona del cinema di Fassbinder, in un’apparizione breve e memorabile.
Visivamente, in un film molto convenzionale, con i volti illuminati fin troppo “bene” – quei backlight costanti su Luchini, a staccarlo dallo sfondo, un po’ troppo glamour – e che filma la Bretagna con affetto e semplicità, la sequenza che colpisce di più è il finto servizio giornalistico anni ’80 che mostra la nascita della Biblioteca. L’immagine traballante, la sgranatura, le righe, i colori saturi ci portano, con un brivido di nostalgia, alle riprese U-Matic di allora. E si pensa: che fortuna che non ci siano più! In quei pochi minuti è bravissimo Marc Fraize, che interpreta il fondatore della biblioteca. In pochi tratti disegna un personaggio maldestro, appassionato, che ti vien voglia di stringere fra le braccia.
Una giovane editor scova in una biblioteca di provincia un ro-anzo mai pubblicato, "Le ultime ore di una storia d'amore", la commovente fine di una relazione ambientata nell'ultimo periodo di vita del poeta russo Aleksandr Puskin. Folgorata dal soggetto, decide di dado alle stampe. L'unico nodo da risolvere riguarda l'autore del libro, un certo Henri Pick, pizzaiolo locale, deceduto due anni prima. Rèmi [...] Vai alla recensione »
Chi è davvero Henri Pick? È la domanda che si fanno tutti nel corso di «Il mistero Henri Pick», con la scena letteraria francese conquistata da un romanzo che risulta scritto da un pizzaiolo bretone, scomparso anni prima, senza che nessuno avesse mai lontanamente sospettato del suo talento e nemmeno di una sua propensione per la letteratura. Il dattiloscritto è stato rinvenuto casualmente dalla funzionaria [...] Vai alla recensione »
È costruito come un giallo senza delitto, «Il mistero Henri Pick» del francese Rémi Bezançon tratto da romanzo di David Foenkinos (già regista de «Il complicato mondo di Nathalie»), ambientato nel mondo editoriale. Reduce dall'insuccesso commerciale del primo romanzo del marito Fred, la editor Daphne scova in una remota biblioteca della Bretagna una raccolta di opere mai pubblicate.
Metti che vuoi sfuggire al menu delle feste (fatto salvo "Pinocchio" manca per ora il titolo qualitativamente dominante) e spendere il prezzo del biglietto per concederti un bel viaggetto virtuale. Il cinema offre anche questa chance, da prendere al volo specialmente quando il tour fornisce una guida/protagonista del calibro di Fabrice Luchini, attore di poliedrico talento, impagabile charmeur, icona [...] Vai alla recensione »
C'è un filone interessante, nel cinema contemporaneo, che mette in scena il mondo letterario con un approccio in bilico fra il mistery e il noir: da L'uomo nell'ombra di Roman Polanski a Sotto falso nome di Roberto Andò, non sono pochi i film che fanno di un libro e del suo autore un oggetto di indagine e di thrilling. Il mistero Henri Pick, tratto dall'omonimo romanzo di David Foenkinos, si iscrive [...] Vai alla recensione »
Un film che stimola l'intelligenza e, allo stesso tempo, si segue come un giallo d'investigazione per vedere come va a finire? Questo Natale c'è e s'intitola Il mistero Henri Pick: mystery brillante dalla trama aperta a tutte le ipotesi, dove il reo da scoprire non è chi ha ucciso ma chi ha "scritto". Durante un viaggio nel borgo bretone di Crozon, la giovane editor Daphné visita la sezione di una [...] Vai alla recensione »
Curioso giallo intorno alla costruzione dei bestseller, illumina in chiave di commedia e con qualche eccesso la relazione tra autore e editore, non trascurando quella tra critica e pubblico. Luchini sta bene nei panni del censore di fama tv che, tra parenti sorpresi, ma felici, fiuta l'imbroglio nel successo di un romanzo di uno sconosciuto pizzaiolo.
Da un'idea di Dario Franceschini, che nel 2015 voleva mettere su una biblioteca degli inediti (sottostimando il numero dei manoscritti senza editore: se lui, che di mestiere fa il politico, ha pubblicato 5 romanzi, calcoli il candidato quanti ne circolano in Italia, mentre gli editori si accapigliano per qualsiasi storia o storiella sopra la linea delle decenza).
Henry Pick morì quale era sempre stato. Un pizzaiolo. Un semplice e anonimo pizzaiolo bretone, ignaro di finire dall'oltretomba agli onori della celebrità per aver scritto un libro di successo, pubblicato - ovviamente - postumo. Dall'inopinata scoperta dell'anonimo manoscritto in una biblioteca dei romanzi rifiutati dagli editori, il libro regala fortuna a tutti.
Una giovane editrice legata a un romanziere senza successo, trova in una piccola biblioteca della Bretagna una sezione dedicata ai manoscritti rifiutati, dove scova un capolavoro, Le ultime ore di una storia d'amore, firmato da un certo Henri Pick. Ma l'autore è un semplice pizzaiolo locale morto due anni prima e quando il romanzo viene presentato in tv come un vero e proprio caso letterario, il critico [...] Vai alla recensione »
Il Mistero Henri Pick del regista Rémi Bezancon, adattamento cinematografico del romanzo omonimo di David Foenkinos, è un thriller letterario dai toni leggeri, in cui il gioco della commedia è sorretto dalla ritmica della suspense. In un villaggio della Bretagna, Crozon, esiste una biblioteca, dove sono raccolti, tra gli altri, numerosi libri rifiutati dalle case editrici.
In una cittadina della Bretagna, in una singolare biblioteca che conserva manoscritti rifiutati dalle case editrici, una giovane editor scova un testo destinato in pochissimo tempo a diventare un best seller, Le ultime ore di una storia d'amore. L'autore corrisponde al nome di Henri Pick, un pizzaiolo scomparso da due anni, che nella sua vita non sembra aver mai scritto altro che la propria lista della [...] Vai alla recensione »
Jean-Michel Rouche (Fabrice Luchini), protagonista di Il mistero Henry Pick di Rémi Bezançon, è un famoso critico letterario e il suo talk show è seguitissimo (e assai temuto) dalla maggior parte degli scrittori e da tutti gli editori. Un giorno nella sua trasmissione ospita a sorpresa la vedova di un pizzaiolo bretone di nome Henri Pick, un uomo modesto, morto da anni, ma a quanto pare autore di un [...] Vai alla recensione »
In un remoto villaggio bretone che si affaccia sull'oceano, una libreria-ricovero ospita tutti quei libri rifiutati o dimenticati, quei testi che nel difficile mercato editoriale hanno avuto un infausto destino. Qui, la giovane e ambiziosa editor di una celebre casa editrice francese (Alice Isaaz) scova un manoscritto destinato a diventare un bestseller: Le ultime ore di una storia d'amore.
Può essere che Henry Pick, un modesto pizzaiolo bretone, sia l'autore di un romanzo, rifiutato dalle case editrici e lanciato a sorpresa con successo da una giovane talent scout... La «scoperta» mette in subbuglio il mondo editoriale ma la verità sarà uno scavo tra impostori. Gradevolissimo «giallo» letterario in cui l'inchiesta è affidata a un bizzarro e litigioso critico, interpretato da Fabrice [...] Vai alla recensione »
Nella «biblioteca dei libri rifiutati» - e già l'idea di un luogo dove far finire le opere scartate dagli editori è bellissima - viene scovato il romanzo «Ultime ore di una storia d'amore». Racconta la fine di una relazione sentimentale e parallelamente l'agonia fisica e interiore del poeta russo Aleksandr Puškin. Autore: Henri Pick, professione pizzaiolo, morto due anni prima.
Ormai rischio di ripetermi. Trovo Fabrice Luchini, oggi 67enne, un attore straordinario nel suo genere: per eleganza, perfidia, eloquenza, capacità di cesellare personaggi ora pomposi ora meschini, talvolta ridicolmente romantici. Perfino quando "luchinineggia" un po' troppo, come accade in "Il meglio deve ancora venire" passato qualche tempo fa alla Festa di Roma.
Henri Pick è un nome su una tomba, un pizzaiolo bretone morto di Alzheimer che un giorno un'agente letteraria scopre essere l'autore di un capolavoro inedito conservato nella "biblioteca dei manoscritti rifiutati": Les dernières heures d'une histoire d'amour, storia della fine di un amore e degli ultimi giorni di vita del poeta russo Puškin. La Francia intera impazzisce, l'editoria scova il suo caso [...] Vai alla recensione »
Negli ultimi anni, il cinema d'oltralpe si è occupato spesso di scrittori e mondo editoriale. Sarà perché, come dice a un certo punto l'editrice interpretata da Astrid Whettnall, "la Francia ha più scrittori che lettori"? Perché non conosce l'Italia, verrebbe da dire. Dopo la coppia-ditta letteraria di Un amore sopra le righe e la ronde editorial-sentimentale di Il gioco delle coppie, Il mistero Henri [...] Vai alla recensione »
Chi è davvero Henry Pick? Il pizzaiolo autore postumo di un romanzo memorabile? Il raffinato collezionista? L'aspirante scrittore? Come in un gioco di scatole cinesi, il mistero di Henry Pick ne nasconde molti altri. Il libro trovato per caso in una biblioteca che raccoglie soltanto opere rifiutate mette alla prova tutti. La soluzione è, come in ogni giallo che si rispetti, nascosta in bella vista. Da [...] Vai alla recensione »
In un paesino della Bretagna esiste una curiosa biblioteca dove sono raccolti tutti i manoscritti rifiutati dagli editori. Quando giovane e ambiziosa editor Daphne (Alice Isaaz) vi trova il romanzo Le ultime ore di una storia d'amarene rimane tanto entusiasta da farlo immediatamente pubblicare. Il volume diventa un bestseller e anche un eclatante caso editoriale: l'autore, Henry Pick, risulta infatti [...] Vai alla recensione »