Anno | 2018 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 53 minuti |
Regia di | Francesca Fini |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 6 febbraio 2019
Vita e arte della scrittrice americana Amy Lowell.
CONSIGLIATO N.D.
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Hippopoetess è un film ibrido, psichedelico, visivamente bulimico, irrorato dalla poesia che si fa immagine, dall'animazione 3D che diventa puro colore, dalla performance che si intreccia vorticosamente all'estetica del videogame, distillando il tutto in un documentario sperimentale (sperimentale "hard", come lo ha definito il cirtico cinematografico Adriano Aprà), che racconta la storia della scrittrice americana Amy Lowell. Nel film questa poetessa nata a Boston, alla fine del diciannovesimo secolo, si sovrappone idealmente all'autrice nel presente: la sua furia creativa, la sua testardaggine, la sua ambizione, la sua intraprendenza, la solitudine e gli ostacoli che ha dovuto affrontare sono cose in cui la Fini si riconosce. Detonatore della vicenda è un particolare biografico che a prima vista sembrerebbe irrilevante: il bullismo estetico che la poetessa americana subì da parte maschile nel corso della sua vita. Amy non era perfetta, era massiccia e poco femminile, e questo aspetto veniva utilizzato contro di lei per deriderla, per sminuire il suo lavoro, proprio nella cerchia letteraria che frequentava. La chiamavano Hippopoetess, poetessa-ippopotamo.