Titolo originale | Bentornato presidente |
Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi |
Attori | Claudio Bisio, Sarah Felberbaum, Pietro Sermonti, Paolo Calabresi, Guglielmo Poggi Roberta Volponi, Antonio Milo, Antonio Petrocelli, Franco Ravera, Marco Ripoldi, Marta Gastini, Angelo Zampieri, Ivano Marescotti, Cesare Bocci, Massimo Popolizio, Fabio Morici, Francesco Zenzola, Salvatore Costa (II), Liliana Fiorelli, Giada Prandi, Maria Chiara Giannetta, Angelo Zampieri, Gigio Morra, Iago Garcia, Gianluca Adami, Mattia Bisonni, Lorenzo Blanchet, Bea Brocks, Enrico Chirico, Ami Veevers Chorlton, Asia Demelas, Massimo Di Marzio, Teodor Farcas, Daniele Gaeta, Erminia Gullo, Nando Irene, Antonello Morelli, Adam Kay Nixon, Ugo Piva, Gennaro Ilias Vigliotti. |
Uscita | giovedì 28 marzo 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Vision Distribution |
MYmonetro | 2,92 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 31 dicembre 2020
Sono passati otto anni dalla sua elezione al Quirinale e Peppino Garibaldi vive il suo idillio sui monti con Janis e la piccola Guevara. Peppino non ha dubbi: preferisce la montagna alla campagna... elettorale. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Bentornato Presidente! ha incassato 1,5 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Sono passati otto anni dalla sua elezione al Quirinale e Peppino Garibaldi vive il suo idillio sui monti con Janis e la piccola Guevara. Peppino non ha dubbi: preferisce la montagna alla campagna... elettorale. Janis, invece, è sempre più insofferente a questa vita troppo tranquilla e soprattutto non riconosce più in lui l'uomo appassionato, di cui si era innamorata, e che voleva cambiare l'Italia. Richiamata al Quirinale, nel momento in cui il Paese è alle prese con la formazione del nuovo governo e appare minacciato da oscuri intrighi, Janis lascia Peppino e torna a Roma con Guevara. Disperato, Peppino non ha scelta: tornare alla politica per riconquistare la donna che ama.
A cinque anni dal successo di Benvenuto Presidente! Peppino Garibaldi torna sugli schermi.
La squadra è cambiata. Alla regia non c'è più Riccardo Milani e Janis non è più Kasia Smutniak. Al loro posto ci sono Giancarlo Fontana, Giuseppe G. Stasi e Sarah Felberbaum. La qualità della proposta resta però immutata. Per diversi motivi. Innanzitutto perché bisogna chiedersi quanti siano gli attori italiani in grado di passare in un battito di ciglia, come Claudio Bisio sa fare, da una totale purezza di sguardo al brillare dell'idea acuta e pungente. Peppino Garibaldi non può non essere così. È come se avesse interiorizzato il monito evangelico: "Siate prudenti come serpenti e semplici come colombe".
La semplicità sta alla base del suo vivere ma sa esercitare all'occorrenza la prudenza astuta del serpente. È quanto gli accade anche in questa occasione. Vuole riconquistare l'amore di Janis e finisce per ritrovarsi al centro di altri interessi, non tutti cristallini, anzi. La materia prima per l'atto secondo è stata fornita a Fabio Bonifacci e Nicola Giuliano (produttore/soggettista in questa occasione) da ciò che è accaduto (e ancora accade) in Italia dal 4 marzo 2018 in poi.
Chiunque possieda whatsapp ha ricevuto in questi mesi fotomontaggi e/o battute che prendevano in giro l'attuale compagine governativa. I sostenitori duri e puri si sono indignati e si indignano. Gli altri (con numeri in progressivo aumento con lo scorrere dei mesi) hanno sorriso e riso. Non è mancata neppure (come deve sempre essere in un paese che voglia restare democratico) la satira televisiva in varie forme. Mancava però un elemento di sintesi, un'occasione per riflettere sul punto in cui siamo e a come ci siamo arrivati.
Questo film ce ne offre l'opportunità con una grande leggerezza che non si separa mai dalla profondità di sguardo. Nella parte che precede l'esito finale si sentono alcuni echi di L'ora legale di Ficarra e Picone con gli italiani sempre pronti a imporre la legalità agli altri, echi che sono peraltro dettati da un ineluttabile dato di fatto.
Tutto l'impianto però è purtroppo aderente a una realtà solo apparentemente trasfigurata dall'ironia. Quando ci viene ricordato che siamo in presenza di venditori di odio porta a porta (e non solo nei confronti dei migranti) ci viene offerta un'occasione per riflettere e non è l'unica perché l'intero film ne è costellato senza mai dimenticare di suscitare la risata.
C'è poi un'ulteriore considerazione da fare: il compito di Presidente del Consiglio, inizialmente scelto perché assolutamente manipolabile, non poteva che essere affidato a lui, a Peppino, cioè a Giuseppe. Provate ad associarlo con un cognome dei vertici della politica reale e il gioco sarà fatto.
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Bentornato Presidente è' una commedia che assomiglia molto alla realtà attuale ma che finirà per anticiparne il futuro. Immersa in un ritmo che non lascia spazi liberi alla noia, questa commedia ci racconta (anche) della nostra incapacità di comprensione e lettura della realtà, immersi come siamo nella "bolla" virtuale del sentiment, degli hastag, [...] Vai alla recensione »
A distanza di 8 anni dall'elezione a Presidente della Repubblica, Giuseppe Garibaldi vive sui monti in quel che sembra un quadro idilliaco della sua vita. In realtà non è proprio così, la moglie orami stanca di questa vita accetta le lusinghe del palazzo e si rituffa nel mondo della politica. Di conseguenza, il buon Peppino, per riconquistare la propria amata ritorna a Roma [...] Vai alla recensione »
Fermati, Claudio. L'abuso di satire e commedie all'italiana ha portato alla rovina fior di talenti. La gente accorre a vederti principalmente per reazione ad altri sermoni, continuamente reloaded, del pari inutili ma più colpevoli in quanto non fanno nemmeno sorridere. Rischioso continuare con le macchiette anche se ben riuscite. L'Uomo del Colle (Antonio Petrucelli), saggezza e [...] Vai alla recensione »
Film molto carino e decisamente realistico. Consiglierei a tutti la visione perché potrebbe far aprire gli occhi sulla realtà che viviamo oggigiorno.Dopo la visione del film ho quasi immaginato di vedere un'Italia migliore...La speranza è l'ultima a morire.
Film politicizzato e che fa poco ridere Bisio torna a fare il comico e non il politico
Bentornato Presidente è un instant movie che duplica la realtà politica: la Lega Nord diventa Precedenza Italia, i 5 stelle il Movimento Candidi, il PD sovranità democratica. E Peppino Garibaldi la rappresentazione di Conte. Si ride? No, quasi per niente. Bisio ricalca il personaggio del film di Milani. La faccia dell’uomo comune che propone soluzioni semplici che possono [...] Vai alla recensione »
Commedia italiana bella e divertente. Recitazione buona. Trama non stupida, ma originale in molte parti.
Una brutta parodia della politica attuale,caricatura dei nostri politici più amati come due incapaci,poco scorrevole fin dalla prima immagine.
Mamma mia che tristezza E' un film per ridere o una campagna spot del PD
Quando la realtà supera in comicità la fantasia. E Bisio è perfetto per il ruolo. Film di gran ritmo e molto divertente. Si esce con il sorriso e con un po’ di amarezza pensando che il giorno dopo non sarà più solo finzione. Da vedere....
Una satira intelligente ed equilibrata.Bellissima regia ed un montaggio che fa la differenza.Stasi e Fontana si confermano dei veri talenti.Da vedere.
Il film cerca di "scimmiottare" in maniera poco riuscita il precedente episodio.A differenza del primo che manteneva una certa leggerezza nel personaggio Bisio forza la mano e rende la caricatura di se stesso poco credibile e poco brillante.
Pessimi i tuoi film e pieni di politica che non fa ridere
Film noioso, lento , in certi passaggi insopportabile, nonostante la simpatia e la verve di Bisio. Visto ciò che offre la politica italiana di spunti per un film ce n'erano in abbondanza, ma il tutto rimane su di un livello assai superficiale con personaggi che non vanno oltre semplici e ridicole macchiette. Battute inesistenti, nessuna risata, regia e sceneggiatura da brividi.
visto stasera. credo sia un film inguardabile che vorrebbe far ridere ma che e' soltanto di una noia unica. Non vedevo l'ora che finisse.
il primo film della serie (che spero si chiuda al secondo capitolo) era tutto sommato accettabile. Non come film del cinema beninteso ma come fim tv. Il secondo è un film che nasce sotto le peggiori premesse, cioè un film pre-elezioni europee dove invece di satira (che è una cosa troppo intelligente per uno come bisio) sembra di assistere ad un copione scritto dalle attuali opposizioni [...] Vai alla recensione »
Non sono proprio sicura che tutti abbiano voglia di vedere le bizze e i tic dei nostri leader in carica replicati sul grande schermo, sia pure per celia. E' materia che ci bombarda fin troppo da ogni nicchia mediatica. La satira di "Bentornato Presidente", che esce il 28 marzo, fotografa appunto la scena politica dell'ultimo anno: un instant- movie, o un selfie della situazione italiana, definizione [...] Vai alla recensione »
Sei anni dopo Benvenuto presidente, Peppino Garibaldi (Claudio Bisio) lascia di nuovo le sue montagne per tornare nei palazzi romani. A palazzo Chigi questa volta. Lo fa per riconquistare la sua Janis (Sarah Felberbaum). Però capisce presto che il problema è più ampio, che deve salvare l'Italia. Scopre un complotto internazionale e trova una soluzione geniale per sconfiggere uno spaventoso "sciopero [...] Vai alla recensione »
Lo fa due volte. All'inizio e alla fine. All'inizio addirittura puntando il dito verso lo spettatore. Alla fine, congedandosi con un più colloquiale: "Eh, che ne dite?". Per due volte, in Bentornato Presidente!, Claudio Bisio guarda in macchina. Compie il gesto vietatissimo agli attori del cinema classico hollywoodiano: l'interpellazione, il camera look.
I tempi sono duri. Ma resistiamo, in attesa delle magnifiche sorti e progressive che ci attendono in estate. Garantisce "Moviement", la task force di produttori, distributori, esercenti, istituzioni, più l'Accademia del cinema italiano che assegna i David (andati nel 2019 perlopiù a "Dog man" di Matteo Garrone, e un po' a "Sulla mia pelle" di Alessio Cremonini: in contemporanea al cinema e su Netflix, [...] Vai alla recensione »
"Bentornato Presidente" racconta di come a otto anni di distanza da quando è stato eletto "per caso" Presidente della Repubblica, Peppino Garibaldi (Claudio Bisio) torni a Palazzo Chigi, stavolta come Premier scelto dalle fazioni che hanno vinto le elezioni. A spingerlo all'impresa non tanto il senso di responsabilità verso l'Italia quanto la volontà di riconquistare la bella Janis (Sara Felberbaum), [...] Vai alla recensione »
A sei anni da Benvenuto, Presidente! ritorna Peppino Garibaldi (Claudio Bisio) per cambiare le sorti dell'Italia. Dopo il suo exploit politico, ora è tornato nel suo paesino di montagna. Ma la moglie Janis (Sarah Felberbaum) è sempre più insofferente e non riconosce più l'uomo di cui si era innamorata. E decide di tornarsene a Roma, dove è stata richiamata dal Quirinale, assieme alla loro figlia Guevara, [...] Vai alla recensione »
Sei anni dopo essere stato Presidente della Repubblica in Benvenuto presidente!, l'uomo qualunque Giuseppe Garibaldi (Bisio) è chiamato a fare il Conte, ah no: il Premier, per sancire un patto di governo tra i Cinque Stelle, ah no: Movimento Candidi, e la Lega, ah no: Precedenza Italiana, mentre il PD (ah no: Sovranità Democratica) sta a riflettere su se stesso nelle proprie sedi (il Renzi d'occasione [...] Vai alla recensione »
La satira politica fa ridere, certo. Ma quando l'assurdità è all'ordine del giorno fa un po' meno ridere. È il caso del film Bentornato Presidente, nel quale Claudio Bisio bissa la parte di Peppino Garibaldi. A distanza di sei anni da Benvenuto Presidente! il pescatore di trote che si ritrovava quasi per caso a capo del Quirinale ha scelto di passare la sua vita in montagna piuttosto che al colle o [...] Vai alla recensione »
Zoppicante seguito della vispa commedia del 2012. Uno sberleffo all'attualità politica più banale che pungente. L'ex presidente della Repubblica Peppino Garibaldi ridiscende dopo otto anni dalle montagne a Roma per riconquistare la moglie Janis, stufa di quella monotonia. Capita a fagiolo: al governo quasi fatto manca un premier. E chi se non lui? Si ride meno del previsto, nonostante la simpatia di [...] Vai alla recensione »