Titolo originale | Tout ça... pour ça |
Anno | 1993 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 125 minuti |
Regia di | Claude Lelouch |
Attori | Fabrice Luchini, Francis Huster, Marie-Sophie L., Alessandra Martines, Vincent Lindon Jacques Gamblin. |
Uscita | venerdì 2 settembre 1994 |
Distribuzione | Penta Distribuzione |
MYmonetro | 2,75 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 21 marzo 2014
Lelouch ribadisce che l'amore deve essere libero, senza catene.
CONSIGLIATO SÌ
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L'avvocato Marie sta impostando un processo a tre truffatori che raccontano le loro vite. Lino, cameriere travolto dalla passione per il gioco e le scommesse, è stato lasciato dalla ricca moglie Esmeralda. Il parrucchiere Jacques si è visto sottrarre dalla moglie la possibilità anche di vedere l'amata figlia Salomè mentre il taxista Henri rivela la propria predisposizione ad infilarsi in situazioni irregolari. Anche Marie però ha qualche problema sentimentale: è sposata con il collega Fabrice ma ha una relazione con il giudice Francis il quale è sposato con la ex ballerina Alexandra.
Il titolo italiano questa volta rende bene l'allegro caos sentimentale che attraversa le vite dei protagonisti e la dimensione ludica che lo innerva non è casuale. I film immediatamente precedenti a questo fornivano un'immagine della vita come condizionata dalla stranezza dei comportamenti umani che non portava necessariamente ad esiti positivi. A dimostrazione dell'inestricabilità di sentimenti e cinema per Lelouch va detto che nel corso della lavorazione di questo film avviene un passaggio di testimone al femminile nel suo cuore e nel suo letto. Marie Sophie L. (che interpreta il ruolo dell'avvocato) compagna del regista cede il posto alla nuova arrivata Alessandra Martines che ha il ruolo di Alexandra. È come se la leggerezza offerta dal nuovo sussulto del cuore condizionasse positivamente il film oltre a fornire un'ulteriore chiarificazione sulle procedure di scrittura di Lelouch. Si prendono infatti le mosse da una decisa confusione iniziale (chi sono veramente i personaggi, cosa definisce le loro esperienze) per poi giungere alla comprensione di quella confusione. Perché qui ci si vuole ricordare che giudici e imputati che si sia tutti abbiamo delle passioni che possono indurci anche all'errore e proprio per questo si rende necessario un indulto generalizzato che il regista (si e ci) concede.
Dopo l'ambizioso La belle histoire, Lelouch torna alla commedia. Questa volta il regista ha deciso di far interpretare il film dalle proprie donne, sposate e non. I matrimoni troncati anzitempo, amanti, bugie, sotterfugi e fughe. Con il consueto stile, e con la bravura nell'orchestrare molti personaggi, Lelouch ribadisce che l'amore deve essere libero, senza catene.