Titolo originale | This is Måneskin |
Anno | 2018 |
Genere | Docu-fiction, |
Produzione | Italia |
Durata | 65 minuti |
Regia di | Niccolò Celaia, Antonio Usbergo |
Attori | Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi, Ethan Torchio . |
Uscita | mercoledì 24 ottobre 2018 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,07 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 16 marzo 2022
I Måneskin raccontano i Måneskin: un film a quattro voci e otto mani in cui i ragazzi, non ancora ventenni, si presentano, si rivelano, si mettono in scena.
CONSIGLIATO SÌ
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Non è passato nemmeno un anno da quando i Måneskin, band di giovanissimi romani, è salita sul palco di X-Factor 2017, sfiorando di pochissimo la vittoria. Eppure il successo del loro primo singolo Chosen, seguito da alcuni live in tutta Italia, li ha portati ad essere una delle proposte rivelazione del nuovo panorama musicale italiano. Ora, in occasione dell'uscita del loro primo disco di inediti, Il ballo della vita, i quattro ragazzi si raccontano, portando i fans dietro le quinte della scrittura dell'album e rivelando le gioie e le difficoltà del loro successo, tra voglia di arrivare, amicizia e la consapevolezza di un sogno che si avvera.
Al cinema per un solo giorno grazie a un evento speciale, il docufilm sarà anticipato da una performance del gruppo trasmessa in diretta dal cinema Parco de' Medici di Roma. Sarà l'occasione per ascoltare gli inediti presenti nel loro nuovo lavoro, oltre i singoli che il pubblico ha già imparato ad amare: Morirò da re e Torna a casa, già consacrato con due dischi d'oro a pochi giorni dall'uscita.
Un mese e mezzo di forzata convivenza della band viene immortalata dagli stessi ragazzi che si divertono a riprendersi con la camera senza il timore di mostrare anche gli attimi di tensione. Proprio questo spirito, tra il gioco e la pressione di chi sa di essere arrivato ad un momento di svolta, restituisce a chi guarda una sincerità ed una spontaneità difficile da ritrovare quando il successo verrà poi consolidato.
Sarà per la giovanissima età, dai diciassette ai diciannove anni, sarà anche per la romanità spinta, ma l'inibizione, sia sul palco che nella quotidianità, non sembra essere a loro conosciuta e questo porta la condivisione del loro percorso appassionante e divertente anche per chi non è propriamente amante del loro stile musicale.
Poi ovviamente, tra una partita alla play e un ripasso per l'esame di matematica, la musica c'è e viene fatta sentire. Nel making-of dei loro brani escono fuori tutte le problematiche di essere una band composta da ragazzini improvvisamente usciti dalle loro camerette. In queste occasioni il carisma e la maturità del leader Damiano, già idolo delle giovanissime, emerge, facendo intravedere una consapevolezza maggiore dell'opportunità che viene loro data. Ma l'esclusione totale di tutti gli apparati di marketing intorno alla loro carriera aiuta ad inquadrarli in questa occasione finalmente per quelli che sono: un gruppo di amici che si divertono a fare quello che fanno, totalmente a proprio agio a condividerlo.