Titolo originale | Les vieux fourneaux |
Titolo internazionale | Tricky Old Dogs |
Anno | 2018 |
Genere | Commedia |
Produzione | Francia |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Christophe Duthuron |
Attori | Pierre Richard, Eddy Mitchell, Roland Giraud, Alice Pol, Henri Guybet Myriam Boyer, Méliane Marcaggi, Cidney Khosta, Rebecca Azan, Alain Dumas, Tito El Frances, Mona Caroff, Corentin Candela, Norbert Serres, Martine Costes-Souyris, Armand 'Cazoul' Cazeneuve, Guillaume Destrem, Laura Magni (II), Claire De Beaumont, Jenny Bellay, Elliot Daurat, Armando Gamberini, Thibault Schoifer, Marie-Anne Gorbatchevsky, Léo Rousselet, Benoît Hennequin. |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 20 agosto 2020
La storia di tre vecchi amici, uniti dagli anni '60 nonostante le loro differenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Pierrot, Milie e Antoine sono tre tardo settantenni amici da sempre e uniti anche dall'attivismo politico, ma la vita li ha poi portati in direzioni diverse: Pierrot continua a fare l'anarchico rivoluzionario e insieme al suo gruppo d'azione inventa stratagemmi per "grippare la macchina capitalista" e "sfuggire al racket delle autostrade"; Milie, dopo aver girato il mondo, si è ritirato in una casa di riposo; e Antoine, un tempo combattivo sindacalista, vive in campagna insieme all'amata moglie Lucette, marionettista. Sarà proprio la morte di Lucette a riportare insieme i tre "vecchi forni", come sono affettuosamente ribattezzati secondo un modo di dire francese. E una rivelazione a proposito della defunta li spingerà ad un rocambolesco inseguimento attraverso la Francia e l'Italia.
Fuga da Villa Arzilla, impietoso titolo italiano della commedia francese che in originale si intitolava appunto "I vecchi forni", è un "road movie geriatrico" scanzonato ma con un certo spessore drammatico dato dal tempo che passa e dalle rivoluzioni mai veramente messe in atto.
La quarta protagonista della storia è Sophie, la nipote di Antoine, anche lei marionettista e fisicamente identica a nonna Lucette. Sophie è incinta, non sapremo di chi, e impegnata a scoprire i segreti dei tre anziani amici.
Il regista Christophe Duthuron si ispira al primo libro della serie a fumetti, intitolata appunto "Les vieux fourneaux", firmata da Wilfrid Lupano e Paul Cauuet, che contribuiscono al film anche con alcuni intermezzi in animazione, per raccontare una terza età irriducibile e pugnace con ironia e leggerezza. Purtroppo la traduzione dal francese smorza molte delle battute e la trama si assesta su un livello più puerile che senile. Anche alcune svolte narrative e alcune gustose sorprese non vengono sufficientemente sfruttate né a scopo comico né a scopo drammatico.
Quello che salva il film è la presenza di due attori che sono stati celebrità negli anni Ottanta: Roland Giraud, uno dei tre padri improvvisati di Tre uomini e una culla (ovviamente nella versione originale francese), che interpreta Antoine con tenerezza e un certo pathos, e soprattutto Pierre Richard, l'irresistibile metà della coppia comica formata insieme Gerard Depardieu nei grandi successi al botteghino La capra, Le compères - Noi siamo tuo padre e Due fuggitivi e mezzo, ma già ottimo "solista" in Alto, biondo e... con una scarpa nera, il primo film in cui compariva la maschera comica da lui inventata, ovvero il disastroso Francois Perrin.
Richard non ha perso la sua verve lunare e strampalata e la vecchiaia l'ha solo reso più buffo e più iconoclasta. Se Fuga da Villa Arzilla avesse seguito la sua leadership sarebbe certamente andato più lontano e avrebbe sfruttato meglio il potenziale comico di una storia che vede protagonisti tre anziani irriverenti, senza quelle concessioni al patetismo che hanno spesso zavorrato i tentativi d'oltreoceano di acchiappare il pubblico over 60.