Titolo originale | Searching |
Anno | 2018 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Aneesh Chaganty |
Attori | John Cho, Debra Messing, Joseph Lee, Michelle La, Sara Sohn Roy Abramsohn, Brad Abrell, Thomas Barbusca, Alex Jayne Go, Megan Liu, Kya Dawn Lau, Dominic Hoffman (II), Sylvia Minassian, Melissa Disney, Connor McRaith, Colin Woodell, Joseph John Schirle, Ashley Edner, Courtney Lauren Cummings, Kenneth Mosley, Miss Benny, Briana McLean, Reed Buck, Franchesca Maia, Erica Jenkins, Julie Nathanson, Bryce Branagan, Katie Rowe, Kristin Herold, Rasha Goel, Johnno Wilson, Erin Henriques (II), Gage Biltoft, Steven Michael Eich, Sean O'Bryan, LaSaundra Gibson, Ric Sarabia, John Macey, Betsy Foldes, Ben Cain, Michelle Sparks. |
Uscita | giovedì 18 ottobre 2018 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,45 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 12 febbraio 2020
Un padre fa di tutto per ritrovare la figlia, scomparsa misteriosamente nel nulla. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Spirit Awards, In Italia al Box Office Searching ha incassato 259 mila euro .
Searching è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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CONSIGLIATO SÌ
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David Kim è un vedovo americano di origini coreane la cui figlia adolescente Margot scompare improvvisamente senza lasciare traccia. O meglio: di tracce ne ha lasciate parecchie, ma sono tutte rinchiuse dentro al portatile che la ragazza ha inopinatamente lasciato a casa (particolare di per sé allarmante). Che cosa può fare un padre amorevole ma del tutto ignorante di ciò che riguarda la vita quotidiana e le amicizie della figlia per ritrovarla? Entrare nel suo computer, e ficcare il naso fra i suoi contatti e la sua cronologia web. Cosa che noi spettatori facciamo insieme a lui, perché la peculiarità di Searching, opera prima del regista americano di origine indiana Aneesh Chaganty, è che si svolge interamente sugli schermi di due portatili: prima quello di David e poi quello di Margot.
Ogni rivelazione della trama è anche un'apertura di pagina web; ogni evento ci appare in diretta attraverso un monitor, in streaming televisivo o spiato da una web camera.
Searching è un esperimento filmico originale e coraggioso che prova ad inventarsi un linguaggio cinematografico non solo basato sulle nuove tecnologie, ma sul modo in cui quelle tecnologie ci hanno cambiato le vita, e sulle competenze che abbiamo acquisito, senza nemmeno rendercene conto, grazie (o a causa di) Internet, i social e ogni altro tipo di interazione virtuale. Nulla di tutto questo avrebbe troppa importanza se la storia raccontata non reggesse dal punto di vista drammaturgico. Per fortuna la ricerca affannosa e rocambolesca di David segue le orme del thriller vecchio stile, condito di necessari misteri, ambiguità e colpi di scena. Come ogni buon thriller, Searching trae inoltre origine da una paura fin troppo reale: ovvero che il computer dei nostri figli nasconda un universo parallelo pronto a trasformarsi in una foresta misteriosa dove i minori possono imbattersi nel lupo cattivo.
Chaganty e il suo cosceneggiatore Sev Ohanian, entrambi ex dipendenti di Google, inventano decine e decine di stratagemmi per ancorare la vicenda alle nuove tecnologie, ma è una storia che funzionerebbe anche se fosse raccontata in modo convenzionale. Certo, la sua originalità sta soprattutto nel modo in cui è narrata: è lì che risiede il divertimento per gli spettatori, non solo gli smanettoni che indubbiamente coglieranno molti più dettagli (e inside joke), ma anche gli utenti comuni, che si renderanno conto con una certa inquietudine di quanto siamo alfabetizzati in materia di password, app e click.
In modo più sottile, Chaganty racconta il suo essere un immigrato di seconda generazione, perché sceglie come protagonista una famiglia di origine coreana che, nella transizione da una cultura all'altra, ha smarrito le proprie radici (ancor più visto che ha perso il collegamento madre-figlia) ed è dunque maggiormente vulnerabile alle derive pericolose del Nuovo Mondo. A ben guardare, Searching è più un dramma famigliare e socioculturale che un thriller, non solo per David e Margot, ma anche per altri personaggi della storia.
Agile e velocissima come le nuove tecnologie, ironica e dissacrante come i giovani maghi del computer (Chaganty non arriva ai 30 anni), la regia di Searching attinge dichiaratamente al cinema noir classico e ai suoi più recenti aggiornamenti (uno per tutti: L'amore bugiardo - Gone Girl di David Fincher) e il montaggio di Will Merrick e Nick Johnson è un'altra eccellenza cinematografica oltre che tecnologica. Ma il cuore del film resta l'espressione addolorata e smarrita di David (John Cho) nell'apprendere, click dopo click, quanto poco sapesse di sua figlia.
SEARCHING disponibile in DVD o BluRay |
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Una ragazza sparisce nel nulla e non risponde più alle telefonate. Il padre, da poco vedovo, la cerca prima con ansia, poi con disperazione. Fino alla fine ci si chiede quale sarà l’epilogo e il ritmo è assicurato da continue svolte narrative, spesso davvero inattese. Bella sceneggiatura, resta brillante da un uso del tutto innovativo delle nuove tecnologie.
Cercare di conoscere che fine ha fatto tua figlia attraverso la ricerca dei social di lei, per scoprire quanto poco un padre possa conoscere sua figlia e quanto per questa sia più facile aprirsi nel mondo virtuale (non sempre cristallino) che nella vita reale. Scoprire lati inediti di tua figlia che non immaginavi neanche.... "Searching" è la ricerca di un padre della [...] Vai alla recensione »
Da "Modern Family" al più recente conosciuto "Unfriended" negli anni vari progetti hanno provato a sfruttare il tema della comunicazione nell'era digitale per raccontare la propria storia attraverso degli strumenti utilizzati proprio per la comunicazione virtuale, con risultati più o meno riusciti. In questo panorama si inserisce questo "Searching", [...] Vai alla recensione »
film originale e innovativo, giocato e rappresentato attraverso il computer e tutti i vari social. L' indagine di un padre sulla scomparsa della figlia attraverso l'analisi del suo computer con un secondo tempo scoppiettante di colpi di scena ben strutturati e anche credibili. Non un capolavoro, ma un buon film legato, purtroppo, allo sviluppi dei tempi.
Gran bel thriller, la cui trama si dipana quasi tutta tra visualizzazioni di pagine internet. Mail, social, video, mappe e ricerche, quanti di noi rivedono il proprio quotidiano in tutto ciò? Ecco perchè non ha molto senso la distinzione tra thriller "tradizionali" e internet-movie, perchè la vera tradizione odierna è appunto il web.
"Searching"(2018, Aneesh Chaganty)è film originale, per il modo in cui la ricerca(appunto, già nel titolo)via computer(internet)in qualche modo non solo bypassa la riceca "reale"ma la sostituisce, ma anche per come questa imposta tutta la suspense che è la spina dorsale di"Searching"stesso, con la disperata ricerca della figlia adolescente da parte [...] Vai alla recensione »
Finalmente un film nuovo e originale. Anche se ambientato tutto al pc, social, videochiamate, ecc, mi ha coinvolto sempre fino al colpo di scena finale. Pungente al giusto sui rapporti social odierni. Ottimo esempio di come sia possibile fare buoni film anche con piccoli budget. Film non per tutti, ovviamente sarà maggiormente apprezzato dagli "internauti".
Quando un thriller ti prende così tanto e riesce a non essere mai scontato allora stiamo di fronte a qualcosa di unico. Pur non essendo un idea originale (vedi unfriended) searching è un thriller recitato e girato alla grande. Tra i top film del 2018.
Si sprecano tante belle parole per descrivere la confezione di quello che rimane un filmetto. Certo tutto il plot è ben congeniato, ma dare più di 3 stelle per valutare il film serve solo a spingere lo spettatore ad andare a vederlo. E dalla sala se ne esce con un senso di fregatura.
Aneesh Chaganty ha 27 anni, è figlio di immigrati indiani, è Democratico (e su Twitter non perde occasione di tirare frecciate a Donald Trump), logorroico e ipertecnologico. Dopo aver indossato i Google Glass si è inventato uno spot per promuoverli, ed è entrato nel dream team dei cinque creativi provenienti da tutto il mondo adibiti a pubblicizzare il marchio Google dal quartier generale di New York. Dopodiché si è trasferito a Los Angeles con l'obiettivo di fare cinema e boom, il suo primo lungometraggio, Searching (guarda la video recensione), è stato presentato al Sundance Film Festival dove ha vinto il NEXT Audience Award, per poi conquistare anche l'Alfred P. Sloan Feature Film Prize.
La peculiarità di Searching, è di essere un thriller che narra la sua storia interamente attraverso lo schermo di un computer, anzi due: quelli di un padre americano di origine coreana e di sua figlia, scomparsa da un giorno all'altro in circostanze misteriose.
Come le è venuta l'idea di raccontare la storia in questo modo insolito?
Mentre lavoravo da Google mi è stato chiesto di girare una serie di cortometraggi la cui narrazione si svolgesse sul monitor di un pc. Così insieme al mio cosceneggiatore Sev Ohanian, anche lui parte del team di Google, abbiamo pensato ad un racconto di 8 minuti intitolato Search, su un padre che cerca la figlia uscita con gli amici attraverso il computer della ragazza. Google si è innamorato dell'idea e ha suggerito: perché non ne fate un lungometraggio? Ed erano pronti a finanziarlo. Ma io inizialmente ho risposto no.
Perché mai?
Perché morivo di paura! Mi sembrava una sfida troppo grande, e anche un gesto di estrema presunzione. Soprattutto non volevo allungare a dismisura un'idea che era stata concepita per un corto. È allora che ho avuto un'illuminazione.
Quale?
Ho capito che dovevamo scrivere una storia che funzionasse in maniera convenzionale e rispettasse i codici del genere thriller, e solo dopo avremmo potuto pensare ai mille stratagemmi per raccontare quella storia attraverso lo schermo di un computer. L'imperativo era non fare un "film per smanettoni" ma raccontare una storia emotivamente coinvolgente che facesse dimenticare al pubblico che è narrata attraverso un monitor.
La sedicenne Margot è scomparsa e il padre David decide di indagare dal salotto di casa, setacciando tutti i social network nei quali la figlia si era registrata. Intanto, la detective Vick ha l'incarico ufficiale per ritrovare la ragazza. Quanti segreti si nascondono in Internet. E che bel thriller moderno, ricco di colpi di scena e tensione, giocato utilizzando solo schermate di computer, smartphone, [...] Vai alla recensione »
Padre cerca figlia scomparsa improvvisandosi investigatore. Già visto? Sì certo. Mai in questo modo, però: servendosi del punto di vista di laptop, smartphone e telecamerine digitali. Lo stile non è vezzo ma sostanza: entrando in soggettiva nel computer della figlia il padre scoprirà nuove identità, depressione, strane amicizie virtuali. Il regista ha 27 anni, il produttore è quel Bekmambetov svezzato [...] Vai alla recensione »
A San José, California, la liceale Margot Kim dice al padre che resterà a studiare a casa di un'amica. Durante la notte chiama per tre volte il padre, David, che non si sveglia. Poi scompare. David, preoccupato, allerta la polizia; le ricerche sono affidate al sergente Rosemary comprensiva e rassicurante. Ma poiché i risultati non arrivano l'uomo, ormai nel panico, riesce a entrare nel laptop della [...] Vai alla recensione »