Anno | 2018 |
Genere | Avventura, Biografico, |
Produzione | Italia |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Claudio Ripalti |
Attori | Camillo Ciorciaro, Roberto Marinelli, Rosario DiGiovanna, Leonardo Ventura Simon Phillips, Pietro De Silva, Orfeo Orlando, Cecilia Bertozzi, Mario Diodati, Mateo Çili, Paolo Ricci (II), Camilla Bianchini, Valerio Camelin, Simone Baldassari, Ettore Nicoletti, Federica Fabiani, Gianluca Vannucci, Federico Vigorito, Achille Marciano, Luca Gatta, Eros Emmanuil Papadakis, Ivan Giambirtone, Claudia Guidi, Francesco Cotroneo, Cristian Marletta, Manuel Ricco, Manuel Damario, Roberto Adriani. |
Uscita | giovedì 20 settembre 2018 |
Distribuzione | Cinestudio |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,26 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 26 novembre 2018
Nelle Marche del 1860 un bracciante nullatenente di nome Terenzio Grossi raduna una banda di fuorilegge che proverà a sovvertire la nuova autorità. In Italia al Box Office La Banda Grossi ha incassato 87,5 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Marche, 1860: l'unità d'Italia è considerata alla stregua di una guerra di conquista, il potere espresso dalla Corona del resto è rigido e spregiudicato nei suoi tentativi di consolidarsi. Un avvocato al servizio del Ministero della guerra cerca però di vederci chiaro sul destino della Banda Grossi e si reca in carcere a interrogarne un membro, Olinto Venturi. Questi racconterà la storia di Terenzio Grossi, di come insieme hanno lottato contro gli sfruttatori dei contadini, contro i borghesi e anche contro i carabinieri, in nome del popolo marchigiano. Tra i briganti emerge prepotente oltre al leader, a suo fratello meno propenso alla violenza, e al braccio destro Olinto, la figura del selvaggio Sante Frontini, il più brutale della banda.
Se già il brigantaggio meridionale non è molto trattato nel cinema italiano, ancora meno lo sono gli episodi dell'Italia centrale, infatti è la prima volta che la storia della Banda Grossi arriva sullo schermo, grazie anche a un'operazione di crowdfunding di grande successo.
La Banda Grossi pur con il suo budget limitato aspira a un respiro da cinema epico, come fosse una sorta di western tra le montagne, ma pure con passaggi del gruppo in cammino sugli Appennini che ricordano la Compagnia dell'Anello sui monti della Terra di Mezzo. Con la saga del Signore degli Anelli c'è purtroppo un altro punto in comune: la gran quantità di finali, che qui sono almeno quattro e qualcuno è sicuramente di troppo. Arrivano oltretutto tardi, dopo all'incirca due ore di durata.
Opera prima di Carlo Ripati, La Banda Grossi non manca comunque di coraggio e di perizia, tanto che i limiti economici si fanno sentire soprattutto in cose perdonabilissime, come l'assenza di situazioni più urbane e i costumi poco vissuti. Va un po' peggio quando arriva il corpo tra il bandito e il carabiniere, che dovrebbe essere uno dei climax del film e invece è piuttosto deprimente, ma è l'unico momento in cui la povertà di mezzi davvero salta agli occhi.
Ho un'eta' in cui gli entusiamii, normalmente, lasciano il posto alla critica ed al dubbio. Il film di Ripalti invece ha risvegliato in me l'euforia dei tempi andati. Ripalti ci ha raccontato una storia vera, una storia della nostra gente, una storia di sofferenza e di prepotenze subite dagli ultimi, una storia di fame ma anche di orgogloglio, di voglia di riscatto.
Gran esordio del giovanissimo Claudio Ripalti, che con poche risorse, attori semi-professionsisti ma tante idee e una terra meravigliosa come sfondo, sforna un'eccellente opera prima. La storia è credibile, gli attori bravissimi e calati nel ruolo, ma è la fotografia la principale protagonista: le riprese in campo lungo sono sensazionali, e paragonabili a quelle di film con budget ben più cospicui. [...] Vai alla recensione »
ebbene si, siamo in Italia. Chi l'avrebbe mai detto?! Si tratta di un western 100% made in Italy che nulla ha da invidiare alle grandi pellicole americane. Quegli scorci mozzafiato non sono i canyon statunitensi ma sono l'orgoglio di una poesia tutta nostrana.E la storia è VERA sotto ogni punto di vista; oltre a narrare le vicende di una banda di briganti che abitavano le nostre terre all'alba dell'unità [...] Vai alla recensione »
Bello l'arco narrativo, Sante Frontini e Terenzio Grossi interpretati in maniera strepitosa. Giusto non fare passare i briganti come dei buoni, ma come disperati che cercano di cambiare le loro vite, Sante a parte. Qualche peccato di gioventù (di regista o operatori) sono piacevolmente concessi anche inconsiderazione che il genere "wester" in Italia era abbandonato da tempo.
Un bel film recitato ottimamente e ben diretto, con inquadrature su alcuni dei più bei panorami della zona. La trama non è molto dissimile dai fatti realmente accaduti e racconta il malessere dei tanti illusi da Garibaldi e delusi dai Savoia. Un modo molto piacevole di ricordare una pagina di storia vista "dall'altra parte"
Mi sono stupito di sapere che questo film è stato realizzato con un budget di poco più che 200.000 €... una storia coinvolgente che non ti lascia respiro dal primo momento all'ultimo. Caldamente consigliato a tutti. Musiche superlative.
Finalmente un film che non mi fa pensare che gli attori e i registi italiani siano capaci di realizzare solo fiction per la televisione. Bellissima la storia e i riferimenti storici. Come anche l'ambientazione, i costumi e l'interpretazione dei protagonisti, specie la figura di Sante Frontini (difficile pensare che siano attori alla prima esperienza).
Il fatto storico, forse non molto conosciuto, è raccontato in maniera interessante da una trama accurata e coinvolgente per tutta la durata del film, i dialoghi sono attenti e msi scontati. Straordinaria la fotografia. Colpiscono i paesaggi incantevoli e l’armoniosità delle musiche.Un film indipendente al di sopra di ogni aspettativa. Davvero sorprendente.
L'immagine forse più emblematica del film, è Grossi padre che si toglie il cappello nell'incontro con il figlio del conte.Emblema di un popolo, quello marchigiano, allora abituato al duro lavoro, silenzioso umile e con grande rispetto verso l'autorità.Per la verità anche un po' fatalista, condizioni in erano pochissime le possibilità di riscatto.In tale contesto si incastona la banda Grossi, ed è plausibile [...] Vai alla recensione »
La Banda Grossi. Una storia vera è un bel film; senza sbavature, pulito, senza facili o scontati ingredienti. La storia si colloca all'indomani della conquista piemontese. Il Capo forma la banda, dopo esser fuggito di prigione, dove è finito innocente, incolpato da una spia. Vuole vendicare se stesso, ma soprattutto la sua famiglia vessata - come tante altre- dai padorni della terra [...] Vai alla recensione »
Fotografia emozionante con i suoi campi lunghi sugli ampi scorci appeninici, grande cura nei costumi, nonché grande fascino dei personaggi.Una storia vera (mio nonno adorava raccontarmela) narrata con gusto. Trovo questo film emblematico è molto esplicativo sulla condizione del popolo all'indomani dell'unificazione d'Italia.Il fatto che sia stato realizzato in un angolo di provincia con un piccolo [...] Vai alla recensione »
Film ottimamente curato nei dettagli, la Banda Grossi scandaglia su un passato non troppo conosciuto, che è quello del passaggio da un’ Italia preunitaria alla nascita del Regno d’Italia. L’avere emozionato rendendo affascinante una vicenda lontana, il cui ricordo si era conservato anche grazie alla memoria orale tramandata da intere generazioni, è un vanto che va riconosciuto a coloro che hanno realizzato [...] Vai alla recensione »
A Civitanova è stata una delle poche volte in vita mia che mi è capitato di vedere la gente alzarsi ed andarsene prima che fosse finita la proiezione. Un film che più che problemi di budget soffre di mancanza pressoché totale di talenti. Regia amatoriale e con totale assenza di "mano", sceneggiatura sviluppata grossolanamente, recitazione che tocca i suoi punti più bassi proprio nei personaggi chiave [...] Vai alla recensione »