Titolo originale | May Day |
Anno | 2017 |
Genere | Commedia, Drammatico |
Produzione | Belgio |
Durata | 22 minuti |
Regia di | Fedrik De Beul, Olivier Magis |
Attori | Tom Adjibi, Simon André, Viktor Biserov, Mathieu Debaty, Thierry Hellin Lydia Indjova, Besnik Limani, Catherine Salée, Joren Seldeslachts. |
Tag | Da vedere 2017 |
MYmonetro | 3,40 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 19 aprile 2018
La tragedia contemporanea di persone esaurite dal loro lavoro o disposte a tutto per averne uno.
CONSIGLIATO SÌ
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Diverse persone sono riunite nel salone di Thierry. L'aria sembra pesante. Nessuno di loro si conosce, ma hanno tutti lo stesso obiettivo: ottenere il lavoro come sostituto di Thierry che consegna giornali a domicilio. L'uomo è malato e deve essere presto ricoverato in ospedale, perciò escogita un'asta al ribasso per scegliere il futuro candidato. L'aspirante che chiederà lo stipendio più basso otterrà l'impiego. Ma l'originale proposta di Thierry scatena una discussione animata che degenera presto in caos.
Meravigliosamente interpretata da un coro di attori, May Day è il cortometraggio dei due registi belgi Federik De Beul e Olivier Magis che, attraverso una sola situazione, disarmante nella sua semplicità, riescono a far emergere un magma di differenze sociali, tensioni culturali e discriminazioni razziali.
Interamente girato in interno, May Day si basa sulla forza della performance attoriale che accresce progressivamente la tensione della narrazione fino all'esplodere della situazione. Nella luce di gesso, luminosa ma mai calda, del Belgio, emergono personaggi sull'orlo di una crisi di nervi, disposti a tutto pur di avere un lavoro. Nel nervosismo crescente e negli sguardi ostili, i registi cercano la verità di una tragedia contemporanea.
Il lavoro è tutto ciò che chiedono persone di diverse origini e contesti sociali, accomunati dal bisogno di guadagnare o guadagnare di più. È l'aspetto economico del lavoro di consegna a domicilio dei giornali ad attrarre i candidati, che nella bizzarra asta al ribasso lottano, si svendono e si offendono pur di raggiungere lo scopo. La storica complessità dei rapporti tra fiamminghi e valloni, la sottaciuta insofferenza per gli arabi, emergono allora in una violenta discussione in cui ognuno riversa i propri problemi.
Senza mai cedere alla caricatura né agli stereotipi, Federik De Beul e Olivier Magis scattano una fotografia della drammaticità della realtà, non senza qualche nota di ironia. May Day risuona, dunque, come il grido di disperazione di una società che naufraga in un mare di crisi, disoccupazione crescente, incertezza economica e instabilità culturale.