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Ultimo aggiornamento martedì 15 gennaio 2019
Una donna lotta contro un'industria locale che sta compromettendo la vita degli abitanti. Ma l'arrivo di un bimbo orfano metterà in discussione tutte le sue battaglie. Il film ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards, In Italia al Box Office La Donna Elettrica ha incassato 391 mila euro .
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Halla è una donna single di circa cinquant'anni che dirige un piccolo coro nella verde ed educata Islanda. La sua esistenza quotidiana e insospettabile nasconde un segreto: Halla è infatti anche l'ecoterrorista a cui il governo e la stampa danno la caccia da mesi, per i ripetuti sabotaggi che ha compiuto contro le multinazionali siderurgiche che stanno attentando alla sua splendida terra. Halla, insomma, non resta in casa a farsi bombardare dalle notizie e dalle immagini catastrofiche che arrivano dalla televisione, esce, agisce e punta in alto, a salvare il mondo. Punta letteralmente in alto, scagliando le sue frecce contro l'industria nazionale per cercare di fare breccia nelle coscienze di politici e conterranei.
È una supereroina, e il suo superproblema è una bambina ucraina, di nome Nika, di cui ancora non sa niente, se non che potrebbe cambiarle la vita, e che la sua sola esistenza comporta una grande responsabilità.
Benedikt Erlingsson voleva fare un feel good movie su una minaccia planetaria e c'è riuscito, azzeccando un tono altro, né action né classica commedia, com'è altro il paesaggio geografico e sociale islandese rispetto al resto del globo. Un registro fatto di paradossi, il più visivo dei quali è la corsa della protagonista per nascondersi dal drone nel nulla degli sterminati spazi aperti dell'isola, come dentro una novella esistenzialista o un film di Hitchcock, o ancora il travestimento con la pelle di pecora, che riporta ad una dimensione mitica, di animalità come forza e di antica, vichinga collaborazione tra uomo e natura, oggi costantemente negata.
Erlingsson scrive e dirige una storia tutta al femminile, nella quale il fisico e l'intensità espressiva di Hallora Geirharðsdóttir sono protagoniste assolute, addirittura raddoppiate dall'espediente narrativo della gemella di Halla, interpretata dalla stessa attrice. Ma la questione femminile è anche interna al racconto, nel richiamo della maternità, nelle metafore del ventre della terra, nel patto che lega le due sorelle e anche nella solitudine dell'impegno della protagonista, che però arriva allo spettatore in forma divertente e sentimentale, tra cellulari nascosti nel freezer, cugini di campagna, automobili dai colori improbabili e accanimento delle istituzioni e del destino contro un povero turista sudamericano.
Piccola anticommedia della contemporaneità, imparagonabile alle punte cinematografiche di un Kaurismaki o di un Roy Andersson (per restare a Nord), La donna elettrica è in ogni caso una visione salutare e gradevolissima, che, sotto la confezione leggera, fa la sua dichiarazione al mondo attraverso il megafono del cinema, con modi garbati ed evitando di prendersi troppo sul serio, lasciando quel genere di serietà, drammatica e alla fine inutile, al vociare indistinto della televisione. In questa operazione, di sdrammatizzazione da un lato ed eleganza del tocco, dall'altro, ha un ruolo fondamentale il disegno sonoro del film, sofisticato ed elettrizzante, con la messa in scena ritmica ed umoristica del trio di musicisti.
LA DONNA ELETTRICA disponibile in DVD o BluRay |
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p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 9.0px Arial; color: #2d2d2d} Il futuro del pianeta siamo noi, intrattenuti al godimento perpetuo, sospesi sul compromesso quotidiano di difendere il bene a giorni alterni, osservatori annichiliti e impotenti dinanzi al disastro ambientale, ipnotizzati da tecnologia e consumo, schiacciati da un sistema economico privo di scrupoli, narcotizzati [...] Vai alla recensione »
Film che tratta i temi attualissimi del global warming, del neoliberismo, della mancanza di privacy in modo assolutamente originale, quasi surreale. Vi sono elementi simbolici che ricollegano alle tradizioni ed al pensiero tradizionale, schemi narrativi che ricordano il teatro greco, il tutto arricchito con la maestosità dei paesaggi islandesi mozzafiato, spazi vasti e primitivi, dove lo spirito [...] Vai alla recensione »
In maniera fantasiosa e grottesca, Benedikt Erlingsson tratta tematiche estremamente serie e importanti come la salvaguardia ecologica del pianeta e le diverse visioni politiche. Il regista ha bisogno di due gemelle (interpretate magistralmente da Halldóra Geirharðsdóttir) per esprimere posizioni ideologiche contrapposte: quella politicizzata e rivoluzionaria versus [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film con piacere anche se il finale pretestuoso resta non anticonformista ma piuttosto antirealista. Cosa che contrasta con lo sviluppo possibilista della storia: In men che no si dica lei viene beccata con un espediente che solo se si fosse trattato di uscire da Israele sarebbe stato possibile (quindi sarebbe stato meglio ambientarlo in Israele che tra l'altro ha dei paesaggi altrettanto [...] Vai alla recensione »
Cosa dovrebbe servire il mezzo cinematografico? A rinforzare il potere dei pochi, delle oligarchie, addormentando le coscienze, con polpettoni imbottiti di succedanei dell’oppio, nello stile “panem et circentes” (dal dizionario Treccani: [lat. «pane e giochi del circo»]. Espressione con la quale Giovenale (Satire X, 81) sintetizza le aspirazioni della plebe romana nell&rsquo [...] Vai alla recensione »
Molti sono i temi, dal particolare all’universale, che si intrecciano sovrapponendosi nella trama, dal conflitto interiore della protagonista, divisa tra il desiderio di maternità e l’aspirazione a svolgere un ruolo decisivo nella società a quello della lotta epocale per la difesa dell’ambiente, minacciato dall’industrializzazione globalizzata giunta [...] Vai alla recensione »
Il regista Benedikt Erlingsson trova un modo intelligente per affrontare un tema di grande attualità, la sostenibilità ambientale. La donna elettrica, Halla, non è un eroe, anzi è una donna semplice che dirige un piccolo coro in Islanda, sta per avere la gioia di un’adozione internazionale non avendo potuto avere figli.
Abbastanza noiosa questa finta commedia (non si ride mai...). I temi della globalizzazione, del liberismo in economia, della democrazia non vengono nemmeno sfiorati. Tutto abbastanza ripetitivo. La protagonista alterna due identità: da innocua maestra di coro si trasforma in una sorte di eroina no-global e se ne va' scorrazzando per la tundra islandese rivolgendo il suo sacro furore [...] Vai alla recensione »
Si ma è un Capolavoro questo film.. dei più indimenticabili mai visionati. Non ho altro da aggiungere
Un film da sapore di spot turistico con strumenti e abiti tipici. La colonna sonora suonata dal vivo nella scena è una idea originale che si va a fondere con il paesaggio. La storia un pò assurda ma alla fine riesce a tenere lo spettatore fino alla fine.
Il film non convince del tutto, vuoi per il finale un po' improbabile e forzato, vuoi per il non approfondire il tema per il quale la protagonista lotta e mette a rischio la propria vita. Si corre il rischio di banalizzare la messa in discussione di un sistema aberrante e distruttivo ripiegando su un ecologismo chiuso in se stesso. Sorprende la colonna sonora "dal vivo".
gran bel film senza frizzi e lazzi ma conforme alla realtà odierna,bravi attori,bella fotografia,anche se il finale resta surreale...
SONO COMPLETAMENTE D'ACCORDO CON QUANTO DA LEI SCRITTO. AL MOMENTO LO TROVATO ALQUANTO IMVEROSIMILE, MA POI RIPENSANDOCI, HO CAPITO CHE SI E' UNA DONNA UN PO' SOPRA LE RIGHE QUELLA DEL PERSONAGGIO INTERPRETATO BENISSIMO DALL'ATTRICE ISLANDESE PERO' AFFASCINANTE NELL'ESSERE CONTRO QUESTO MODO DI FAR ANDARE LE COSE DEL MONDO. PER ME E' COME SE FOSSE UN BEL SOGNO.
Il piacere di abbracciare la natura trionfante l'ho vissuto in Finlandia,e mi ritrovo in Atla,la protagonista,anche per miei trascorsi giovanili come attivista ambientalista. La storia è interessante,non convenzionale,e ben recitata. Un limite è la messa in scena un po' fredda;forse,spiegandoci meglio le ragioni che muovono l'intraprendente eroina,si potrebbe esser più [...] Vai alla recensione »
Sala di paese al completo, un biografico piacevole, mancavano solo qualche foto e video reali, però personalmente merita. Penso che nei cineforum con dibattito finale potrebbe avere un buon esito, discreta carne la fuoco, tra favorevoli e contrari, analogine con situazioni note. Clienti visibilmente soddisfatti.
La donna elettrica è una insegnante di musica e una donna in guerra. Cosa combatte? Tutto ciò che devasta la sua terra, l'Islanda, anzi la madre Terra di cui non sappiamo cogliere i segnali, sempre più forti, di malattia. Lei fa quello che può, per i più, istituzioni, governo, polizia è un'anonima ecoterrorista, pericolosa perché mina accordi economici molto fruttuosi di fronte ai quali la bellezza [...] Vai alla recensione »
Al cinema l'Islanda la vediamo spesso perché gli americani si servono dei suoi paesaggi di spettacolare vuoto per film come Rogue One: a Star Wars story o Batman begins, ma anche molte puntate di Trono di spade sono state girate in quell'isola nordica tra l'Inghilterra e la Groenlandia. Non so quanti di noi abbiano visto invece i film islandesi: ne vengono prodotti 4 all'anno, vanno ai festival e [...] Vai alla recensione »
Che bella sorpresa in arrivo dall'Islanda. Pazienza se i nomi del cast sono impossibili da pronunciare. Tanto meno quello della magnifica protagonista. Facile invece ricordare il personaggio: Halle, donna single sulla cinquantina che dirige un piccolo coro. Insomma, una qualunque. Eppure è lei l'imprendibile sabotatrice, la Robin Hood dell'ecologia che ha dichiarato strenua guerra agli invadenti impianti [...] Vai alla recensione »
All'inizio del film, un'amazzone moderna tende il suo arco verso un traliccio dell'alta tensione. Halla, la protagonista della Donna elettrica, è una guerriera, una militante ambientalista solitaria, determinata a sabotare l'industria locale dell'alluminio interrompendo l'elettricità. Quando scopre che la sua domanda di adottare una bambina ucraina è stata accettata capisce che dovrà cambiare vita, [...] Vai alla recensione »
Quando pensiamo all'Islanda c'è in agguato il cliché di solitudini nordiche & vulcanici esotismi. In realtà la vita lassù va come in tutto il mondo oggi: il mercato decide, la gente si rassegna, distratta dal mercato. Nella vasta tundra di prati, antri rocciosi e geyser fuori Reykjavik, soltanto un lontano cugino agricoltore aiuta, nasconde e protegge Halla, insegnante di coro ed ecoterrorista in azione [...] Vai alla recensione »
La prima inquadratura è un'immagine sfocata di una punta metallica su uno sfondo di vegetazione. La punta è l'estremità di una freccia e alla freccia è vincolato un filo sottile, a sua volta connesso a un robusto cavo d'acciaio. A tendere l'arco c'è Halla (Halldora Geirharosdottir), volto accigliato e determinazione incrollabile: la freccia supera i cavi dell'alta tensione e si pianta lontana nel terreno. [...] Vai alla recensione »
Considerato uno dei Paesi ecologicamente più avanzati del mondo, l'Islanda dovrebbe essere un'oasi felice, ma vai a sapere! Dopo aver partecipato a un incontro della Banca Mondiale sul cambiamento climatico, il regista Benedickt Erlingsson è tornato in patria allarmato e ha messo il tema verde al centro del suo terzo film, La donna elettrica. La cui protagonista Halla, simpatica direttrice di coro, [...] Vai alla recensione »
Una guerrigliera fai da te e una piccola eroina bambina che resta sullo sfondo, fino alla fine. Woman at War (alla Semaine de la critique) parla di eroismo femminile attraverso la formula curiosa di un action movie fai da te che conferma il talento originale e bizzarro di Benedikt Erlingsson, già apprezzato con l'esordio Of Horses and Men del 2014. Qui Erlingsson racconta di Halla, un'insegnante di [...] Vai alla recensione »
Avere un'opinione forte, un'idea o un ideale da seguire è una delle più forti attrattive della forza di volontà di una persona. Ti porta a rischiare la vita, a metterti contro i più potenti, in una battaglia continua che rischia di prevaricare, a livello d'importanza, la tua vita personale. In una sorta di metamorfosi, tutto il resto rischia di non avere più senso, di essere solo una copertura.
Come Robin Hood lotta contro l'ingiustizia matrigna del potere, come la Primula Rossa si nasconde sotto una svagata identità innocua e come Don Chisciotte si batte contro i giganti che poi tanto immaginari non sono, anche se a rappresentarli non si stagliano le pale dei mulini a vento ma i tralicci dell'alta tensione. Nell'Islanda, dove un mitico genio balzano come Bobby Fischer conquistò la corona [...] Vai alla recensione »
Matte da legare 2. La signora, in nome e per conto dei verdi fanatici, usa arco e frecce contro i tralicci della rete elettrica. Così le fabbriche si fermano e può iniziare la decrescita felice che metterà in ginocchio gli sporchi capitalisti (ne riparliamo quando vi toccherà cucinare i manicaretti vegani come i i cowboy con i fagioli: una latta a mo' di pentolino e acciarino per il fuoco; del dentista [...] Vai alla recensione »