Titolo originale | I Feel Good |
Anno | 2018 |
Genere | Commedia |
Produzione | Francia |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Benoît Delépine, Gustave Kervern |
Attori | Jean Dujardin, Yolande Moreau, Jean-Benoît Ugeux, Jana Bittnerova, Oleg Kupchik Xavier Mathieu, Joseph Dahan, Jean-François Landon, Elsa Foucaud, Marius Bertram, Joël Séria (II), Jeanne Goupil, Lou Castel, Frédéric Felder, Antonel Mocanita, Marie-Noëlle Terracol, Manon Brugat, Anselme, Colette Campos, Jawad Enejjaz, Mustapha Amokrane, Hakim Amokrane, Jean-Luc Amestoy, Rémi Mouillerac, Ghislain Rivera, Yannick Tournier, Antoine Campos, Liliana Bouladoux, Lucien Etchegoyen, Amine Zine Eddine, Stéphanie Bodei-Guerino, Clarisse Cece, Patricia Larroque, Tino Zanardo, Neïssa Cece, Hugo Larroque, Aline Pecassou-Bacque. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,07 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 29 marzo 2019
Un uomo che ha vissuto fino a 40 anni insieme ai genitori decide di entrare nel mondo della chirugia estetica, per fare soldi facili.
CONSIGLIATO SÌ
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Monique dirige un centro della comunità Emmaus nei pressi di Pau, nel Sud della Francia. Dopo diversi anni di assenza, suo fratello Jacques ritorna. È un tipo inconcludente ossessionato dall'idea di trovare un modo per diventare ricco. I due si confrontano avendo due opposte visioni della vita ma Jacques sembra riuscire a insinuare un dubbio in Monique.
Nel 1949 il sacerdote Henri Antoine Grouès detto Abbé Pierre dà il via alle comunità Emmaus in cui i volontari aiutano i poveri e senzatetto di tutte le età, etnie, origini sociali e confessioni religiose dando loro una casa, del cibo e un lavoro.
Da allora la comunità si è estesa in particolare in Francia. È in una di queste sedi che giunge in accappatoio da Hotel 5 stelle (da cui è fuggito senza pagare) Jacques ed è lì che trova la sorella che vive una vita in favore degli altri.
La coppia formata da Benoît Delépine e Gustave Kervern ci ha ormai abituato a un cinema in cui la satira sociale si accompagna a storie che mettono in luce le qualità umane dei protagonisti. In questa occasione il dato reale è costituito da un'associazione di volontariato che recupera al vivere comune persone spesso borderline a causa di eventi loro occorsi nella vita. Borderline a suo modo è anche Jacques che non ha mai ottenuto la fiducia di nessuno per i suoi fantasiosi progetti di arricchimento ma che ora pensa di aver trovato il giusto ambito per seminare e far crescere l'ultima idea che gli è balenata nella mente. Si è infatti convinto che i poveri siano tali anche perché non hanno un bell'aspetto fisico. Quindi se si riuscisse a strutturare un'attività di chirurgia estetica a basso costo i vantaggi arriverebbero sia per i pazienti sia per lui che l'ha pensata.
L'idea, pur tra mille difficoltà, progressivamente sembra potersi tradurre in realtà. Anche se dotato di alcune punte di incontestabile comicità il film sembra più un lungo e assolutamente encomiabile spot a favore delle comunità Emmaus che una vera e propria commedia.
Il punto debole sembra essere proprio quello che finisce con l'essere l'elemento di attrazione: Jean Dujardin. Se infatti Yolande Moreau si colloca in un rapporto ormai consolidato con i due registi, Dujardin li incontra per la prima volta e in più di un'occasione dà l'impressione (anche per la sua stessa fisicità) di essere fuori ruolo, di muoversi in un contesto che non sente del tutto suo.
Resta comunque, in particolare nel finale, l'interesse per la messa in luce di una realtà socio-assistenziale che va in controtendenza rispetto all'indifferenza verso il prossimo sempre più emergente nel mondo odierno.