Titolo originale | In den Gängen |
Titolo internazionale | In the Aisles |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Germania |
Durata | 125 minuti |
Regia di | Thomas Stuber |
Attori | Sandra Hüller, Franz Rogowski, Peter Kurth, Matthias Brenner, Andreas Leupold Michael Specht, Henning Peker, Gerdy Zint, Ramona Kunze-Libnow, Sascha Nathan, Robert Carlo Ceder, Steffen Scheumann, Angelika Kluge, Eva Maria Strobl, Mike Gehring, Kay Zint, Clemens Meyer. |
Uscita | giovedì 14 febbraio 2019 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Satine Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,40 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 25 febbraio 2019
La nuova vita del ventisettenne Christian, addetto al carrello elevatore in un supermercato. In Italia al Box Office Un valzer tra gli scaffali ha incassato 109 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Christian è il nuovo dipendente del supermercato alla scoperta di un mondo sconosciuto: le infinite corsie, il maniacale ordine del deposito, il meccanismo surreale del carrello elevatore. Il suo collega Bruno del dipartimento bevande lo prende subito sotto la sua ala, con protezione paterna nonostante i modi bruschi, insegnandogli tutti i trucchi del mestiere. Quando poi, un giorno, Christian incrocia tra gli scaffali lo sguardo di Marion, responsabile del reparto dolci, qualcosa scatta tra loro. A lei piace scherzare e provocare Christian, ma lui sembra davvero essersi innamorato di Marion, che in realtà è sposata. Subito si sparge la voce tra i colleghi del supermercato. Quando poi Marion prende un congedo di malattia, Christian cade in una depressione così profonda che il suo miserevole passato rischia di sopraffarlo di nuovo.
Thomas Stuber offre uno squarcio della Germania dell'Est, vista attraverso un enorme supermercato lungo l'autostrada nei dintorni di Lipsia. La provincia tedesca è fatta di quotidianità, grigiore e rassegnazione, ma il regista riesce a trovare nella banalità del quotidiano momenti di rara poesia.
Tratto da un racconto di Clemens Meyer, cosceneggiatore del film, In den Gängen è il racconto esatto della vita ripetitiva dei lavoratori che trovano amicizia, amore, orgoglio e dignità tra gli scaffali del supermercato. Un diario delle giornate, che indistintamente scorrono una dopo l'altra, tutte uguali da non rendersi più conto del tempo. Finire il lavoro la sera tardi e tornare a casa solo per riposare quelle poche ore prima di ricominciare una giornata uguale a quella precedente, è il ritmo quotidiano nella provincia tedesca. Eppure Stuber riesce a far sentire il suono dell'oceano in quello del carrello elevatore, a far nascere una storia d'amore tra sguardi, silenzi e sorrisi. Se poi proviamo a immaginare la vita quotidiana sulle note di Danubio Blu in sottofondo, il realismo può diventare magico.
Sandra Hüller, l'eccezionale manager stressata in Vi presento Toni Erdmann, e Franz Rogowski conducono una coreografia di sguardi tra scatole di cioccolata, inviti non detti alla macchinetta del caffè e desideri mai soddisfatti in una tenera storia d'amore. Suddiviso in capitoli e raccontato in prima persona da Christian, In den Gängen esplora nevrosi, manie, abitudini, sogni, passioni e segreti dei lavoratori che formano un microcosmo dell'umanità, colta nell'attività che occupa la maggior parte della loro vita.
Il lavoro riempie in modo totalizzante le giornate della provincia. E dal supermercato neanche Stuber riesce a uscire, preferendo passeggiare tra gli scaffali dell'anima di ciascuno. La luce del sole non entra nelle giornate dei lavoratori, in cui è sempre buio come sui loro volti. Il regista scruta dunque le loro ombre, occhiaie e rughe. Perché tanto sono ordinate le corsie del supermercato quanto scompigliate e complicate le vite nelle loro case.
Ma Stuber si prende tutto il tempo necessario per raccontare i dettagli prima di rivelare le storie. I sentimenti non sono sempre classificabili nei diversi scaffali, né riponibili nel congelatore in attesa di essere acquistati, nascono anche al buio di un'eterna notte.
UN VALZER TRA GLI SCAFFALI disponibile in DVD o BluRay |
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“Non sei di molte parole, tu.” esclama Bruno (Peter Kurth) rivolto a Christian (Franz Rogowski), il giovane neo-assunto nel reparto bevande del supermercato perso ai confini di un’autostrada tedesca nell’ex-Germania Est. Il ragazzo, in effetti, non dice molte parole, ma i suoi tatuaggi, che nasconde accuratamente, e le sue amicizie sballate parlano di una grana avuta con [...] Vai alla recensione »
A questo film si potrebbe abbinare la frase di una canzone di Mogol-Battisti: “è troppo grande la città per due che come noi non sperano però si stan cercando”. E' un film fatto di parole ma solo quelle necessarie, è più da sentire e lasciarsene prendere. Non c'è in realtà una grande città ma solo uno spazio sterminato, [...] Vai alla recensione »
L'assenza di una trama avvincente ed un colpo di scena che non arriva mai potrebbero deludere i più. Se si ha la pazienza di seguire il film e magari di rifletterci a freddo, saranno certamente altri i fattori che ci porteranno ad apprezzarlo. Lo sguardo del regista è intimo e ma senza nulla svelare, l'ambientazione è volutamente grigia e retrò (non fosse per lo smartphone di Christian che suona una [...] Vai alla recensione »
72 1024x768 Il film di Thomas Stuber, un valzer tra gli scaffali, incomincia proprio a raccontare la sua storia con un movimento danzante di carrelli elevatori in un supermercato, sulle note del più celebre valzer, An der schönen blauen Donau (sul bel Danubio blu), di Johann Strauss: non può non strappare il sorriso allo spettatore, in previsione di quello [...] Vai alla recensione »
( 4,5 ) Drammatico, malinconico ma non pesante, sicuramente ispirato sulla base di qualche vicenda di vita reale, personalmente una buona pellicola, ben fatta, ricca, carica di simboli, emozioni tristi e poesia, l'unica cosa che secondo me stonava è quando Christian entra in casa di Marion e Bruno. Un film che a il suo fascino, 125 minuti, un pò lungo però scorre bene, clienti [...] Vai alla recensione »
Tremendo, l'inferno lo immagino così. Non si salva più niente e nessuno da una vita vuota e senza amore realizzato.
Attori bravissimi per una storia che scalda il cuore. Si parla di valori importanti come l'amicizia e la solidarietà, sullo sfondo, una storia d'amore silenziosa e forte. Due ore che ci lasciano sperare che anche nella nostra quotidianeità possa nascondersi un po' di magia. Ottimo film!!!
Per me il migliore di questo scorcio di 2019, di gran lunga preferito a The mule, La favorita, Green book, tanto per citare alcuni di quelli osannati negli ultimi due mesi. Certo non è film per chi si aspetta grandi orizzonti o trame avvincenti e colpi di scena. Ma è sicuramente meno da paraculi. Non sono soldi buttati, andate a vederlo se amate Kaurismaki o Loach o i Dardenne. Vai alla recensione »
un film che merita di essere accostato a quelli di registi ormai famosi. c'è tutto.
Racconto di uomini e donne depressi, persi tra gli scaffali di un supermercato, grigi come i loro appartamenti, che trovano momenti di conforto negli snack scaduti, che avrebbero l'obbligo di gettare, nel caffè del distributore automatico, o nella sigaretta fumata clandestinamente in bagno. Il tutto narrato con estrema lentezza. Lo spettatore guarda e resiste, attende speranzoso che qualcosa avvenga, [...] Vai alla recensione »
Lo zen e l'arte di manovrare un carrello elevatore tra i corridoi di un centro commerciale. Ovvero come trovare la poesia dei viventi e il dolore della sopravvivenza nello straniamento postumanistico della società consumistica. A muoversi in Un valzer tra gli scaffali (In den Gängen), fra i corridoi della cosiddetta "grande distribuzione" alimentare è Thomas Stuber, 37enne sassone alla sua opera terza, [...] Vai alla recensione »
Un valzer risuona all'interno di un ipermercato, allorché i carrelli elevatori corrono lungo le navate verso lo spazio loro assegnato. La regia di Stuber utilizza l'anacronismo musicale per suscitare un'atmosfera da cinema tra le due guerre, e con ironia, anche se i suoi personaggi sono i dipendenti che trascorrono l'esistenza in quelle corsie: "In den Gängen".
Christian (Franz Rogowski), Bruno (Peter Kurth), Rudi (Andreas Leupold), Marion (Sandra Hüller) e molti altri lavorano in un supermercato, da qualche parte nell'Est della Germania. Più che di un supermercato si tratta di un enorme, anonimo magazzino vicino a un'autostrada e al rumore continuo e sordo delle auto e dei camion. Christian è l'ultimo arrivato, un pivello che non sa manovrare un muletto [...] Vai alla recensione »
Il rumore del mare, dell'Oceano sullo sfondo. Quasi una soggettiva uditiva. Oppure un'allucinazione. Con il corpo da una parte, con la testa dall'altra. Già questo breve ma sensibile scarto segna Un valzer tra gli scaffali, un coinvolgente film sulla solitudine tratto dal romanzo omonimo di Clemens Meyer che segue principalmente le vicende di tre personaggi che lavorano in un grande supermercato.
Non siamo in un periodo storico dove è molto facile mostrare il lavoro e parlarne con la cura e l'attenzione che sarebbero necessarie. Si preferisce piuttosto lasciarlo ai margini del visibile per dare spazio alle attitudini culturali, alle rappresentazioni soggettive, alle forme dell'identità. Quando ad esempio la nostra identità di consumatori che usufruiscono di servizi entra in conflitto con quella [...] Vai alla recensione »
Christian, giovane dal passato complicato, viene assunto, in prova, come magazziniere di un grosso punto vendita. Finisce sotto la protezione di Bruno, prossimo alla pensione, che lo «adotta». Intanto, il giovane si innamora della collega Marion che, però, è sposata. Solitudine, silenzi, piccoli gesti di solidarietà, umanità e poesia, racchiusi in un film originale (quasi tutto ambientato nei corridoi [...] Vai alla recensione »
Molto amato dal pubblico della Berlinale 2018, dove ha vinto il premio della Giuria Ecumenica, Un valzer tra gli scaffali è un film che non somiglia a nessun altro salvo, forse, ad alcuni di Aki Kaurismaki. Personaggi bastonati dalla vita, non belli e troppo soli, più uno scenario che sembra il meno romantico del mondo: gli scaffali di stoccaggio di un ipermercato.
Un grande supermercato situato in uno snodo autostradale dell'ex Germania dell'Est che, nella trasfigurazione poetica di Thomas Stuber, diventa per chi vi lavora una sorta rifugio esistenziale. Assorbiti nell'attività zen di riordinare gli scaffali, i custodi di quel tempio dei consumi si aggirano nottetempo per i reparti come in una dimensione parallela intrecciando fra loro ineffabili rapporti.
Se fosse musica, sarebbe un valzer. E non solo perché è la musica di apertura. Le prime scene del quarto film tedesco in concorso a Berlino In The Aisles, sono moderni simboli della vita lavorativa operaia globale. Gli immensi parcheggi vuoti, i giganteschi pali della luce, e sullo sfondo il mega supermarket come tutti li conosciamo, ai bordi delle nostre città.
S'intravedono tra le scatole di cioccolatini: Christian è appena arrivato e fa il magazziniere del reparto bevande e alcolici, sotto la supervisione del collega più vecchio Bruno. Marion invece lavora da tempo al reparto dolciumi ed è già pratica della guida del muletto, il carrello elevatore con cui si spostano e si impilano sugli scaffali altissimi le merci del supermercato.
Tutto all'interno di un supermercato: il valzer di Strauss tra gli scaffali lo balla il carrello elevatore che sposta le merci. Il nuovo impiegato Christian non può neppure toccarlo, la casta è chiusa e permalosa. Viene messo a parte dei segreti e dei conflitti: "Noi andiamo d'accordo con i Dolciumi ma non con i Cibi in Scatola, che invece guardano male con i Surgelati e i Cibi Gourmet" - la peste [...] Vai alla recensione »
Inverno gelido, periferie germaniche, notti e mattine di lavoro spostando merci tra gli scaffali quasi danzando con i carrelli elevatori a mantenere efficiente il mercato dietro le quinte. Il titolo originale è In den géingen (nei corridoi) e allude alle interminabili traiettorie tra i quali si svolge una sorta di valzer triste dell'amore tra il novellino, introverso, magazziniere Christian (il talentuoso [...] Vai alla recensione »