Anno | 2018 |
Genere | Docu-fiction, |
Produzione | Italia |
Durata | 77 minuti |
Regia di | Alfredo Lo Piero |
Attori | Giacomo Brignone . |
Uscita | giovedì 27 settembre 2018 |
Distribuzione | Distribuzione Indipendente |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,03 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 27 settembre 2018
Le storie, le vite, i sogni spezzati e altri ancora da inseguire dei migranti, che nessun giornale al mondo racconterà mai fino in fondo e come si deve. In Italia al Box Office La libertà non deve morire in mare ha incassato 1,4 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Attraverso testimonianze di abitanti di Lampedusa e di naufraghi sopravvissuti al ribaltamento di un barcone che portò alla morte di un gran numero di migranti viene raccontato il dramma di persone che cercano una nuova vita e spesso trovano morte o indifferenza.
Dopo Fuocoammare (che viene citato) c'era ancora bisogno di parlare di Lampedusa? Al termine della visione di questo docufilm la risposta è affermativa.
Perché Alfredo Lo Piero non ha alcuna intenzione di ripercorrere strade già tracciate né tantomeno di proporre un servizio di taglio giornalistico. Ciò che gli interessa è consentire a persone di varia estrazione sociale di raccontare ciò che hanno vissuto e di fare emergere una dimensione che spesso resta nascosta: la dimensione umana.
Il Maestro Ermanno Olmi ne Il mestiere delle armi ci mostrò, senza fare retorica, come l'utilizzo della polvere da sparo avesse mutato totalmente il modo di combattere. Fino ad allora il nemico (frecce a parte) lo dovevi vedere in faccia, scontrarti con lui. Ora tra i due si interponeva una distanza che trasformava le relazioni: non era più una persona ma era diventato in un bersaglio. Per assurdo oggi i media, che invece dovrebbero avvicinarci al massimo possibile al senso di ciò che accade, finiscono con l'allontanare chi guarda. Le persone diventano numeri e le tragedie, soprattutto quando si ripetono a distanza ravvicinata, diventano 'notizie' a cui offrire scarsa attenzione e pochissima partecipazione se non addirittura ostilità.
Lo Piero fa invece parlare persone di Lampedusa che hanno, in alcuni casi del tutto inaspettatamente, salvato vite umane e talvolta si sono trovate dinanzi al dover decidere a chi prestare soccorso e chi invece doveva inevitabilmente essere lasciato andare. Parlano uomini e donne che non possono dimenticare e che spesso ci tengono a sottolineare che il problema delle migrazioni non ha le dimensioni che certa retorica vuole attribuirgli. I migranti, dice una di loro, come prima cosa chiedevano dov'era il treno,. L'Italia era l'approdo ma non la meta finale.
In questa preziosa serie di testimonianze di chi vive od opera a Lampedusa si inseriscono le voci di chi è stato salvato e prova riconoscenza ma anche una inqualificabile lettera ricevuta dal medico dell'isola, il dottor Bartolo. Il terapeuta legge con fatica quel vomito d'odio trasformato in parole e chi ascolta, anche se è su posizioni contrarie, non può che rimanere agghiacciato.
LA LIBERTÀ NON DEVE MORIRE IN MARE disponibile in DVD o BluRay |
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