Titolo originale | Il peccato |
Titolo internazionale | Sin |
Anno | 2019 |
Genere | Biografico, Drammatico, Storico, |
Produzione | Russia, Italia |
Durata | 134 minuti |
Regia di | Andrey Konchalovskiy |
Attori | Alberto Testone, Jakob Diehl, Francesco Gaudiello, Federico Vanni, Glen Blackhall Orso Maria Guerrini, Anita Pititto, Antonio Gargiulo, Massimo De Francovich, Simone Toffanin, Adriano Chiaramida, Riccardo Landi, Nicola Adobati, Yuliya Vysotskaya, Ralph Palka, Toni Pandolfo, Mauro Pirovano, Roberto Serpi, Federico Ancillai, Daniele Ferretti, Mirco Sassoli, Nicola De Paola, Carlo Capalbo, Alessandro Pezzali, Salvatore Pulzella. |
Uscita | giovedì 28 novembre 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,12 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 5 aprile 2022
La biografia di Michelangelo Buonarroti. In Italia al Box Office Il peccato - Il furore di Michelangelo ha incassato 226 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Quali sono i segreti nascosti dietro a una grandiosa opera d'arte? Ci sono passione, talento, aspirazione, lavorìo frenetico, determinazione, maestosità dell'impatto estetico e storia, ma esistono poi i retroscena tangibili che dimostrano che realizzare una scultura non è un mestiere semplice. Soprattutto se il fautore è un artista come Michelangelo. Lo scultore aretino, già noto e apprezzato più dei suoi colleghi come l'odiato - ma ammirato - Raffaello, Leonardo o l'amico tradito Sansovino, per la realizzazione della volta della Cappella Sistina nel 1506, è chiamato alla corte dei Della Rovere già conteso anche da un'altra famiglia al potere, quella dei Medici a Firenze.
Il Peccato - Il furore di Michelangelo narra l'alternanza tra due grandi commissioni scultoree, quella della tomba di papa Giulio II Della Rovere, già committente della "Sistina", e quella, accettata per boria e denaro, della monumentale facciata della chiesa di San Lorenzo.
Roma e Firenze dunque: due realtà a cui Michelangelo non riesce a sottrarsi, giocando alle spalle dei suoi colleghi rivali, perché l'artista sapeva di essere il più bravo di tutti e non voleva cessare di dimostrarlo. Superbia e avarizia sono quei peccati che portano Michelangelo ai confini della pazzia: tra i vizi recitati da Dante nell'Inferno, che lo scultore conosceva a memoria e da cui era ossessionato. Come era ossessionato dai blocchi di marmo delle alpi Apuane.
Una materia "bianca come lo zucchero", preziosissima, su cui il regista Andrei Konchalovsky si focalizza raccontando il sudore e la fatica dell'estrazione del famoso blocco unico, detto "il mostro" dai prodi cavatori di Carrara, presso la cava di Fantiscritti - oggi Cava Michelangelo, appunto -. È lì che quest'uomo dall'apparente docilità fisica si reca per la prima volta intorno al 1496, per poi iniziare le sue gite sul luogo fino a una permanenza in cui con studio, ardore e focosa passione, aiutò a portare il blocco verso il mare, causando fatiche immense e anche una morte.
Ma l'inganno di Michelangelo viene scoperto e quel blocco di marmo, da cui già lo scultore aveva abbozzato figure maestose come prigioni, profeti e pensatori seduti, viene abbandonato per anni sulla spiaggia dell'Avenza. L'offerta accettata, con tanto di contratto firmato ai Medici e denaro intascato, prevedeva l'abbandono di Carrara e delle sue preziose cave e lavoratori per quelle meno organizzate di Pietrasanta, dove Michelangelo, con il suo assistente, traccia la via per la discesa dei blocchi verso il mare.
Una professione, quella del cavatore, ancora oggi ricordata da importanti tributi come la scultura in marmo bianco "La figlia del Sole" di Gio' Pomodoro, collocata presso la piazza di Forte dei Marmi "in vista delle cave marmifere delle Apuane e del Pontile di attracco delle imbarcazioni che, secondo una consuetudine centenaria, hanno caricato e trasportato i blocchi lapidei verso lidi lontani per essere scolpiti ed immortalati da celebri artisti come i Pisano, i Michelangelo...", o ancora il video "Il Capo" di Yuri Ancarani.
Tormento, audacia, talento e pazzia accompagnano il film che traccia una panoramica dura e grezza dell'Italia rinascimentale, dove vigeva una società già corrotta, con delle regole sporche, oltre che delle truci maniere nei rapporti umani e lavorativi che il regista russo non risparmia al pubblico.
Michelangelo è odiato e amato tra le vie delle cittadine toscane tra risse, violente uccisioni, sesso e sporcizia, ma, per la stima della sua grandezza, tra prodigi e fallimenti, riesce a realizzare dei capolavori. Opere importanti che scorrono veloci verso il finale del film, come a indicare che il processo di realizzazione è bastato a spiegarne la grandiosità. Ecco che si chiude con il "David", il "Mosè" e la "Pietà" che quella "canaglia divina" ha lasciato come tracce di un lavoro perfetto, divino appunto, fatto di mani sporche e follia.
IL PECCATO - IL FURORE DI MICHELANGELO disponibile in DVD o BluRay |
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Tra aspro naturalismo(deiezioni umane etc, rutti e altro ancora, sangue)e simbolismo(sequenza dei cani che inseguono il grande artista)Questo film"Il Peccato- il Furore di Michelangelo"(Andrej Konchalovsky, scritto con Elena Kilsleva, 2019)rappresenta una delle rifleissioni filmiche(ma il cinema non è solo"riflessione", ma anche il prodotto delle riflesisoni, l'"atto" [...] Vai alla recensione »
Peccato che Michelangelo sia stato rappresentato così: bisognava "maneggiare con cura". Rispetto ovviamente le scelte artistiche del regista, ma non le condivido, a partire dal titolo. Come può il vocabolo "Peccato" da solo rappresentare la complessità intellettuale e spirituale di un genio di tale portata? La meravigliosa endiadi usata a [...] Vai alla recensione »
Di tutto il cinema "progressista", ben pochi hanno rappresentato con tanto rigore, passione e vicinanza il rapporto fra arte e lavoro, come ci insegna questo gigante ex-sovietico.Mai cinema italiano sovvenzionato era riuscito a rappresentarci l'essenza e il carattere dei cavatori di Carrara; forse per la prima volta il dialetto carrarese è risuonato in una sala cinema, con tutto la sua ruvida e frugale [...] Vai alla recensione »
Bellissimo film! Personalmente mi ha aperto un mondo che onestamente ignoravo. Pensiamo a Michelangelo, Leonardo, Raffaello, e a tutti questi geni, e ci vediamo scorrere le immagini delle loro fantastiche opere, come in una specie di Superquark.... Ma cosa ne sappiamo DELLA VITA di questi geni??? La vita quotidiana, di questi geni? Fare le meraviglie che ha fatto, è stato l'ultimo pensiero [...] Vai alla recensione »
Film pazzesco!!!!! Bellissimo!!!Complimenti al regista e a tutta la squadra che ha realizzato questo film!!! Meraviglioso!!!Quello che mi chiedo è : quando i registi ITALIANI cominceranno a concentrarsi nel realizzare film-documentari su pittori o scultori italiani? Nei secoli ne abbiamo avuti TANTISSIMI di artisti!!! Ci sarebbe l'imbarazzo della scelta secondo me, sul quale scegliere e farci un film! [...] Vai alla recensione »
Peccato che Michelangelo sia stato rappresentato così: bisognava "maneggiare con cura". Rispetto ovviamente le scelte artistiche del regista, ma non le condivido, a partire dal titolo. Come può il vocabolo "Peccato" da solo rappresentare la complessità intellettuale e spirituale di un genio di tale portata? La meravigliosa endiadi usata a [...] Vai alla recensione »
Di film SU Michelangelo ne sono stati fatti tanti. Questo è un film che parla DI Michelangelo. Perfetta la fotografia, le ricostruzioni, il suo rapporto con la sua arte, il suo rapporto con Carrara, spettacolare..... Rischioso ma originale e assolutamente riuscita la pennellata sui cavatori del tempo (che poi non si discostano poi così tanto da quelli contemporanei.
Mai come in un film ho visto così ben rappresentato il concetto per cui l'arte è un dono divino o naturale,per meglio dire non determinabile dall'uomo,ma presente in esso come una sorta di predestinazione e per questo staccato dalle umane vicende e dalla loro connotazione morale. E la cosa è pefettamente ben spiegata dall'ultima apparizione di Sansovino a Michelenagelo [...] Vai alla recensione »
Le vite di artisti al cinema sono sempre un rischio: ben che vada, viene fuori l'esaltazione del genio eccentrico, in lotta col proprio tempo e preda del tormento e dell'estasi. Konchalovskij, ottantaduenne che fu regista di punta degli anni del disgelo e poi ha avuto una carriera alterna (compresa una trasferta negli Stati Uniti) propone il suo film su Michelangelo come un ribaltamento del genere. [...] Vai alla recensione »
Il film non riuscito di un grande maestro, che film è? È comunque grande o comunque non riuscito? Più la prima, diremmo, nel caso de Il peccato di Andrei Konchalovsky, con cui il regista russo inquadra, anzi, sbozza Michelangelo. E' un lavoro a levare, come un blocco di marmo di Carrara dalla montagna, come Michelangelo dal devozionismo, dall'oleografia e agiografia dell'artista genio, e però disincarnato, [...] Vai alla recensione »
Quando la vecchia tv si mangia il film di quello che è stato un grande cineasta. Il Rinascimento e la figura di Michelangelo Buonarroti sono ridotti a un viaggio annoiato sulla Storia. Come era già avvenuto per la miniserie dell'Odissea realizzata nel 1997. Ma dove anche i segni non tanto di una stanchezza ma proprio di un'involuzione evidente nel precedente Paradise, emergono in una rappresentazione [...] Vai alla recensione »
Intanto, il volto e il talento nevrotico di Testone, sporco Michelangelo furioso di creatività tra i Della Rovere e i Medici, allucinato e concreto Fitzcarraldo alla ricerca del marmo perfetto (memorabili le ricostruzioni di scavo e trasporto dalle cave). Konchalovsky cerca origini e poteri di un Rinascimento personificato, e peccato che la fotografia non sia a volte in linea.
Il film di Konalovskij su Michelangelo Buonarroti non è una biografia né un affresco storico. È più una visione dell'autore sul rinascimento come epoca in cui grandi capolavori scolpiti nel marmo sorgevano dalla sporcizia mondana. Ma la sfida principale che affronta il regista russo è sulla figura di Michelangelo: all'inizio è quasi ripugnante, una figura lontana dall'umanista rinascimentale.
Non solo genio. Andrei Konchalovsky guarda Michelangelo uomo, tra vizi privati e pubbliche virtù, nei vent'anni al soldo di papa Leone X e le difficoltà con gli eredi di Giulio II, lo scontro tra le famiglie - Medici e Della Rovere - committenti dei più noti capolavori. Niente agiografia artistica ma il ritratto di colui che «commise tutti i peccati».
Sono emozioni da thriller quelle che si provano mentre l'enorme blocco di marmo bianco viene calato lentamente, e con una fatica inimmaginabile per dei piccoli uomini, lungo le pendici delle cave del Monte Altissimo. Konchalovskij dedica a questa sfida lunghe sequenze: è il marmo con il quale Michelangelo realizzerà la Tomba di Giulio II, e si immaginano le altre identiche imprese per capolavori come [...] Vai alla recensione »
Italia, 1512. Michelangelo è impegnato in due grandi progetti: ha appena terminato di dipingere la volta della Cappella Sistina ed è al lavoro sulla tomba di Papa Giulio II della Rovere. Con l'improvvisa morte del Papa e l'avvento dei Medici in Vaticano, resta coinvolto nel lungo e spietato conflitto tra le famiglie più potenti d'Italia. Sempre più pressato dai committenti, e accompagnato da visioni [...] Vai alla recensione »
Audace, superbo, avaro, conteso dai Della Rovere (Papa Giulio ll gli commissiona la Cappella Sistina) e dai Medici, loro nemici, Michelangelo vive in un Rinascimento feroce. Ma tra le congiure dei potenti e il sudore dei cavatori di marmo, scolpisce opere divine, dove non c'è traccia di violenza. Il film fa rivivere il genio in carne e ossa, tra paure e bugie. Da Tu Style, 3 dicembre 2019
L'idea di un film su Michelangelo realizzato da un autore così potente (visivamente) e complesso come Andrej Konchalovskij era sulla carta intrigante. Il cinema del regista russo, anche quello più recente, riesce sempre ad affrontare massimi sistemi e riferimenti giganteschi con originalità. Per esempio The Postman's White Nights, Leone d'argento alla Mostra di Venezia nel 2014, fa implicitamente i [...] Vai alla recensione »