Titolo originale | Sign 'O' the Times |
Anno | 1987 |
Genere | Eventi, |
Produzione | USA, Canada |
Durata | 84 minuti |
Regia di | Prince |
Attori | Prince, Sheila E., Sheena Easton, Dr. Fink, Miko Weaver Levi Seacer Jr., Eric Leeds, Atlanta Bliss, Wally Safford, Sheena Easton, Gregory Allen Brooks, Boni Boyer, Cat. |
Uscita | martedì 21 novembre 2017 |
Tag | Da vedere 1987 |
Distribuzione | Nexo Digital |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,32 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 15 novembre 2017
Il 1987 è l'anno in cui Prince decide, per la prima volta, di venire a suonare in Italia e lo fa per quattro concerti, il 7, 8, 9 e 11 giugno al Palatrussardi di Milano.
CONSIGLIATO SÌ
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Sign 'o The Times arriva nella carriera da regista di Prince Roger Nelson dopo alcuni video e Under the Cherry Moon. Qualche anno prima dall'affrancamento dalla Warner Bros, prima insomma che si facesse chiamare "The Artist" o TAFKA, "The Artist Formerly Known As" ("l'artista precedentemente noto come") a segnare una cesura netta col passato. Ma svariati segni della sua indipendenza e insofferenza ai limiti contrattuali spiccano già in questi 84 minuti di puro show, il cui emblema sono il cuore e il simbolo grafico della pace nel titolo (la 'o' che abbrevia "of").
Prima di tutto per la modalità di realizzazione: concepito infatti per promuovere il doppio album omonimo e replicare il successo di Purple Rain (disco e film), il tour europeo di Sign 'O' the Times non fornì materiale al livello delle aspettative di Prince, che insoddisfatto della performance all'Ahoy di Rotterdam, rigirò quasi tutto lo show negli studi di Prince a Paisley Park, Minnesota, suo quartier generale per circa tre decenni.
Lì ha potuto perfezionare il lip sync all'audio di alcune parti, asciugare il montaggio, controllare al meglio la regia luci, ottimizzare i cambi di scena, dare una cornice a un girato in pellicola dalla qualità sonora invidiabile, inserire il video di U Got the Look con Sheena Easton e gli sketch di raccordo tra i brani, con i ballerini e coristi Cat, Wally Safford e Gregory Allen Brooks, un triangolo che di coreografie erotiche.
La scaletta lascia fuori dalla tracklist dell'album The Ballad of Dorothy Parker, Starfish and Coffee e Adore e aggiunge Little Red Corvette, un omaggio centrale della band a Charlie Parker con Now's the Time, e un assolo di percussioni di Sheila E.. Questo reenactement, ricostruzione, con tanto di fan con accendini, che assomiglia a un make up, si percepisce solo per brevi attimi perché l'attenzione è catalizzata dall'energia trascinante dell'artista di Minneapolis e dalla chimica perfetta con la sua band, che performa ballando, con una naturalezza sbalorditiva; oltre alla carismatica, statuaria Sheila E. alla batteria, una parte consistente dei The Revolution: Dr. Fink (piano), Miko Weaver (basso), Eric Leeds (sax), Atlanta Bliss (tromba) e Levi Seacer (chitarra). Una fusione di suoni e visual nuovi - la linea di basso della title track iconica e i sintetizzatori, il video originale con i testi che scorrevano - e inchini a James Brown, funk, soul, r'n'b, rimasticati e rielaborati secondo la creatività inesausta di un musicista totale, sfacciatamente teatrale, gioiosamente polisessuale, inequivocabilmente hot. Tra spaccate, piroette, assoli, microfono e ogni tipo di strumento controllati come una bacchetta magica.
Ma il film è anche un vero time capsule, scrigno di reperti preziosi degli anni '80, per profilo cromatico, di moda e grafica: insegne al neon ricreate sul set, macchina del fumo e ventilatore diretto sul palco, trucco pesante, costumi sgambati, spalline imbottite (oltre al dresscode suggerito da Prince, che proprio nell'87 arrivava per la prima volta in Italia, ai fans: pesca o nero, colori con cui apre la performance). Introvabile per anni e non ripubblicato per questioni di diritti, torna finalmente nelle sale come evento. In sintesi, una magnifica prova dell'eclettismo di Prince, polistrumentista, autore, ballerino, sperimentatore, provocatore, femminista. Una festa per i sensi.