Titolo originale | Finding Camille |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Svizzera |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Bindu De Stoppani |
Attori | Luigi Diberti, Anna Ferzetti, Nicola Mastroberardino, Alessandro Tedeschi Ivan Sgarbossa, Diego Benzoni, Elena Aglaja Amadò, Tatiana Winteler, Krunoslav Sebrek, Bindu De Stoppani, Alessandro Tedeschi (III), Cristina Zamboni, Anahi Traversi (II), Maria Fitzi, Ensar Halilovic, Giacomo Lorenzi, Matilda Salutti. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,82 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 31 ottobre 2017
Un viaggio a ritroso nella memoria di un padre malato di Alzheimer per trovare il coraggio di lasciarlo andare.
CONSIGLIATO SÌ
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Edoardo è un uomo anziano e ancora vitale, ossessionato dalla necessità di trovare Camille, che non è però sua figlia Camille, bensì qualcosa d'altro e misterioso che lui stesso non sa spiegare. Edoardo è infatti malato di Alzheimer e la sua memoria è confusa in modo clinicamente irreversibile, tanto che il figlio Roger vorrebbe consegnarlo a una casa di cura, ma Camille non si rassegna e si illude che la sua ricerca possa portarlo a una qualche catarsi. Così, dopo essere stata licenziata e aver trovato una scatola di ricordi e cianfrusaglie del genitore, parte con lui per la Bosnia, dove era stato corrispondente di guerra. Lungo il tragitto con un vecchio camper, incontrano l'artista e autostoppista Leo, che al padre ricorda il suo interprete Michael, perché come lui suona il violino. Insieme il terzetto cerca di riportare alla luce un passato ricco di luci e ombre e allo stesso tempo di trovare una prospettiva per il futuro.
Un piccolo film on the road dove l'Alzheimer è ancora una volta motore narrativo di un mistero dell'anima e dove la strada è l'occasione per nuovi incontri e momenti di crescita.
Tutto già visto, e sicuramente meglio di così, ma nel suo tono leggero e senza pretese può andar bene per una disimpegnata visione in famiglia.
Cercando Camille è l'opera seconda di Bindu de Stoppani, italo-svizzera residente in Inghilterra, che ha collaborato con Danny Boyle ma del regista inglese non ha né il senso del ritmo né la causticità. Il suo è invece un film di sentimenti e persone delicate, che si prende tempi morbidi e sempre sul confine con l'eccesso di dolcezza (in cui ogni tanto scivola). Evita infatti elementi potenzialmente urticanti fin dal linguaggio: i personaggi dicono "cacchio" per non dire di peggio e la parola più forte è "pisciare", tra l'altro proferita solo da Edoardo e quindi con il lasciapassare della malattia oltre che della vecchiaia. Trattandosi però di un film svizzero c'è qualcosa che sarebbe inimmaginabile in un'opera italiana rivolta a tutti: un nudo femminile frontale e anche un po' sfiorito, scoperto da una vestaglia spalancata, nel bel mezzo di una piccolo gruppo di artisti nudisti. Il tutto dunque con assoluta innocenza e senza insistenza né malizia, com'è giusto che sia, e anche così si tratta però dell'unico momento sorprendente di un film saldamente sui binari della consuetudine.
La contabile Camille è idealista, ingenua e un po' repressa; l'artista autostoppista è uno spirito libero con una tormento segreto nel cuore; Edoardo è un vecchio istintivo, a volte burbero a volte affettuoso, prevedibilmente imprevedibile; Roger è un uomo d'affari con una bella moglie, entrambi un po' vanesi e fissati con la forma fisica e gli allenamenti, ma in fondo con un buon cuore. Tra questi stereotipi, che il cast non riesce più di tanto a elevare, il film trova comunque la propria quadratura del cerchio, evitando sia una risoluzione troppo facile per un dramma pur sempre irrisolvibile come quello dell'Alzheimer, sia concedendo una soluzione al mistero e a permettendo a Camille di intraprendere finalmente una nuova vita. Insomma tutto è bene quel che finisce bene, a patto di non avere altre aspettative, di non cercare una regia incisiva né una colonna sonora memorabile, ma semplicemente un film piccolo e onesto, da passaggio televisivo della domenica pomeriggio.