Titolo originale | Goliath |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 55 minuti |
Regia di | Lawrence Trilling, Alik Sakharov, Bill D'Elia, Anthony Hemingway, Dennie Gordon |
Attori | Billy Bob Thornton, William Hurt, Maria Bello, Olivia Thirlby, Nina Arianda Molly Parker, Tania Raymonde, Sarah Wynter, Britain Dalton, Damon Gupton, Dwight Yoakam, Diana Hopper, Julie Brister, David Sampen, Ana de la Reguera, Mark Duplass. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 23 ottobre 2019
Billy Bob Thornton interpreta un avvocato in un legal drama dove il potere è in mano ai corrotti. Ha vinto un premio ai Golden Globes,
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CONSIGLIATO N.D.
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Un avvocato cerca di portare verità e giustizia in un mondo corrotto dove il potere è in mano ai ricchi. Il suo scopo è quello di trovare redenzione attraverso la difesa dei giusti.
Un cast impressionante per una stagione che sceglie un tono spiazzante e lisergico. La scommessa è più vinta che persa
Recensione
di Andrea Fornasiero
Bobbi é stata un'amica di Billy McBride e forse anche qualcosa di più. Quando muore inghiottita da una spaventosa voragine apertasi sotto i suoi piedi, il marito chiede aiuto a Billy per avere giustizia contro i vicini proprietari terrieri, colpevoli a suo dire di aver prosciugato la zona d'acqua, causando il cedimento del terreno. L'avvocato e la sua collega Patty Solis-Papagian scoprono presto che i latifondisti gestiscono l'acqua pubblica come fosse cosa loro, lasciando a secco gli abitanti della zona. Nel mentre a Los Angeles la figlia di Billy al college non riesce a superare che Marisol Silva l'abbia fatta franca e sia stata eletta sindaca della città.
Ancora una volta una sfida impossibile per McBride e un cast impressionante per Goliath, che in questa stagione sceglie un tono spiazzante e lisergico.
I ricchi proprietari terrieri infatti si ritrovano al locale casinò, gestito da un indiano che maneggia le erbe come uno sciamano e fa fumare loro calumet meravigliosamente psicotropi. Probabilmente sua allieva e di certo altrettanto abile con erbe e veleni é Diana Blackwood (interpretata da Amy Brenneman, nota soprattutto per The Leftovers), che ha inoltre strani rapporti con i due gemelli neri suoi figli adottivi e con il fratello Wade (Dennis Quaid), il maggior proprietario terriero della zona. Wade gode del suo stato di intoccabile, ed é quasi divertito ed eccitato dalla sfida posta da McBride, ma é Diana l'anima nera della famiglia, inquietante impresaria nella cosmetica a base di latte di mandorla e ambiziosamente spregiudicata.
Tra i coltivatori della zona c'è anche Wheeler, interpretato da Beau Bridges, che non vede di buon occhio i piani di Diana e vivrà la sequenza più allucinante della stagione. Inoltre a Goliath quest'anno partecipano anche Griffin Dunne, l'autore di Mad Men Matthew Weiner in un paio di sorprendenti cameo, e c'è anche il ritorno importante di un grande attore che sarebbe spoiler rivelare. Soprattutto però c'è Sheryl Fenn (Twin Peaks) nel ruolo di Bobbi e la sua lynchana presenza non é certo casuale, come non lo é l'ambientazione nell'entroterra californiano: il cosiddetto Inland Empire.
Goliath infatti in questa terza stagione cerca di aggiungere un pizzico di Lynch ai suoi ingredienti e fa i salti mortali per uscire dalle aule di tribunale in cui i legal drama sono tradizionalmente imprigionati, indagando invece paesaggi psichici, magici e metacinematografici. Tra incursioni di corvi premonitori, visioni causate dalla droga, tartarughe in mezzo alla strada, sogni allucinati, ossessioni, rapporti perversi e quasi incestuosi, ci sono anche sfide dirette alla morte. È questo il vero tema portante della stagione: la morte aleggia sinistra su Billy, cui viene profetizzato che come ultima cosa vedrà se stesso, inoltre è evocata dai giochi pericolosi dei Blackwood e dallo sprezzo del pericolo di Stephanie (Julia Jones), stunt-woman professionista.
Tutte queste digressioni e sconfinamenti di genere rischiano di fare perdere il filo e di trasformare la stagione in un pasticcio, ma alla fine la scommessa é più vinta che persa. Il tono sopra le righe scavalca le questioni di credibilità, inoltre la coesione tematica tiene insieme lo sbrindellato intreccio. Alla scrittura troviamo gli autori dell'episodio più spiazzante dell'anno scorso: gli sceneggiatori Jennifer Ames e Steve Turner, che avevano intrappolato Billy in una casa tra sconosciuti per un'intera puntata. Li affianca ancora una volta il regista Lawrence Trilling, da sempre principale timoniere della serie, ma che quest'anno dirige da solo tutti gli episodi. Insieme firmano una stagione forse non efficace come la precedente, più intima e nera, ma di certo originale e per un genere così presente in TV come il legal drama non é cosa da poco.
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