Titolo originale | Mary Magdalene |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Garth Davis |
Attori | Rooney Mara, Joaquin Phoenix, Chiwetel Ejiofor, Tahar Rahim, Shira Haas Charles Babalola, Tawfeek Barhom, Uri Gavriel, Zohar Shtrauss, Hadas Yaron, Tsahi Halevi, Michael Moshonov, Ariane Labed, Sarah-Sofie Boussnina, Ryan Corr, Lubna Azabal, Lior Raz, Denis Ménochet, Tchéky Karyo, Uri Gavriel, David Schofield, Irit Sheleg, Jules Sitruk, Roy Assaf, Valentina Carnelutti, Giulia Rosa D'Amico, Davide Cacioli, Silvia Bresciano, Massimiliano Cutrera, Maria Mutolo, Jacopo Olmo Antinori, Maria de Lucia, Theo Theodoridis, Valeria Belardelli, Roberto Sgarbi, Johann Myers, Eleonora Bertoli, Giorgio Caputo, Giovanni Cirfiera, Giacomo Fadda, Francesco Scianna. |
Uscita | giovedì 15 marzo 2018 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,96 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 19 marzo 2018
Il racconto della vita di Maria Maddalena, il suo incontro con Gesù fino alla crocifissione e alla presunta testimonianza della resurrezione. In Italia al Box Office Maria Maddalena ha incassato 1,4 milioni di euro .
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Maria di Magdala è una fervente religiosa che fatica all'idea di doversi sposare. Poco accettata nella sua famiglia patriarcale, abbandonerà quest'ultima per seguire Gesù di Nazareth e farsi apostola tra gli apostoli accanto a lui. Imparerà il significato dell'amore e sceglierà di soccorrere gli oppressi, aprendo al dialogo con le donne e all'accoglienza degli ultimi.
Una figura rivoluzionaria, quella su cui ha scelto di soffermarsi il regista Garth Davis. Una donna che sceglie con forza di non volersi adeguare, nè cedere ai ricatti patriarcali, e di voler essere padrona del suo destino.
Maria di Magdala - perfettamente interpretata da una Rooney Mara in stato di grazia, capace di rendere tutta la gamma espressiva ed emotiva di una donna passata alla storia - è il perno vivo attorno a cui ruota la narrazione. Una narrazione inaspettatamente suggestiva e avvincente, capace di rendere emozionante, commovente e nuova la trama più risaputa della storia.
Prima il focus sulla violenza della vocazione di Maddalena, con tutta l'incapacità a resistere alla silenziosa chiamata di Gesù. Poi il suo ardore femminista in un tempo in cui non era concesso alle donne neanche concepirsi come proprietà di se stesse e non dei padri, quindi la devozione assoluta di una donna che si fa povera tra i poveri e macina chilometri pur di dare da bere agli assetati e diffondere, più che messaggi, veri atti di amore.
Ad interpretare il Messia troviamo quel Joaquin Phoenix per cui ogni aggettivo è ormai superfluo: continua a collezionare performance incredibili, qui mostra un talento raro nell'incarnare l'umanità dirompente di chi si rende conto che sta per 'morire'. Lo incontriamo nella fase finale, quella della consapevolezza e del tormento, ma anche della convinzione e della fede estrema. Come estremi sono i sentimenti descritti ed espressi nel film. Estremo è l'amore che mette in scena, così alto e nobile da svincolarsi da ogni traccia di interesse terreno.
Non assistiamo ad una sfilata di santi, non c'è traccia di fanatismo o esaltazione, tanto meno di retorica. Chi dirige il film lo fa scegliendo il tono dell'empatia, il racconto corale e orizzontale, mai gerarchico: persino la figura di Pietro è tenuta a bada dallo spessore morale di Maria di Magdala, così come Giuda (il Tahar Rahim di Il profeta, sempre più convincente) riabilitato nel suo errare umano, nella sua smania di arrivare al regno dei cieli pur di riabbracciare la famiglia perduta.
Colpisce e affascina questo ritratto così umano di personaggi tanto leggendari. Seduce il corpo a corpo costantemente messo in scena: lo sdraiarsi accanto per sostenersi con lo sguardo come per ridare la vita, lo sfiancamento fisico dei miracoli, il dolore di una madre nel baciare le ferite di un figlio crocifisso.
Un film fisico più che spirituale, laico più che religioso, autentico e paradossalmente attuale. Nel focalizzarsi sulla figura della donna più bistrattata dalla storia, considerata per secoli peccatrice e riabilitata come Apostola dal Vaticano solo nel 2016, ci si concentra sul concetto di puro amore, inteso come abbandono del proprio (la famiglia come ogni tipo di egoismo e discriminazione) e condivisione profonda. E di religione come qualcosa che più che re-legare gli uni gli altri deve lasciare liberi. Liberi di poter scegliere, sbagliare, amare, soffrire, e rinascere.
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Donna chiacchierata, Maria Maddalena. Una quindicina di passi evangelici riferiscono che Gesù la liberò da sette spiriti, e lei Lo seguì. Il Venerdì Santo fu tra i pochi coraggiosi – quasi tutte donne – a stare sotto la Croce; assistette alla deposizione nel sepolcro; la Domenica successiva uscì prestissimo per andare alla tomba, trovandola vuota. [...] Vai alla recensione »
Un film che fornisce una necessaria e doverosa rilettura della storia. E proprio grazie a questa operazione di correzione, si rende necessaria un recensione impostata in modo diverso rispetto ad una tradizionale trattazione. Simbologia pulita, fedele in ogni riferimento che ne consente l'introduzione di questa figura (la simbologia, appunto).
Nel suo Maria Maddalena Garth Davis rievoca l' ultimo periodo della vita di Gesu' di Nazareth. E la sofferta parabola del Nazzareno viene filtrata attraverso la complessa figura di Maria di Magdala,il personaggio femminile forse piu' discusso dell' intero Nuovo Testamento. Donna generosa e pia seguace del Messia secondo i Vangeli Canonici, prostituta redenta, poi divenuta amante [...] Vai alla recensione »
E' perfettamente plausibile che in periodo pasquale escano nelle sale cinematografiche pellicole concernenti temi legati alla religione Cristiana ed alle Sacre Scritture ed ora è la volta di "Maria Maddalena". La storia di questo controverso personaggio della Bibbia viene molto ben dettagliatamente raccontata in questo film, ribaltando l'iconografia [...] Vai alla recensione »
Garth Davis dirige l’ennesimo film sul Cristo, assumendo però, come novità, il punto di vista di Maria Maddalena, Rooney Mara, che dovrebbe, almeno nelle intenzioni dell’autore, risultare la cooprotagonista, non solo del plot narrativo, ma addirittura della storia sacra narrata nei Vangeli. Ardita e velleitaria aspirazione. Ovviamente, quando il protagonista è Dio è difficile, anzi impossibile, decentrarne [...] Vai alla recensione »
Un film riuscito, l’ennesimo su quella che universalmente è riconosciuta come la più bella storia mai raccontata, quella di Gesù, che questa volta si incrocia con la storia di Maria di Magdala la quale finalmente esce dalla narrazione tradizionale ed iconografica che l’ha sempre trattata non bene, per mostrarsi in quella riabilitata dal Vaticano un [...] Vai alla recensione »
Innanzitutto, premetto, non lasciatevi influenzare da chi vuole farvi credere che il film in questione costituisca una bandiera del femminismo, utilizzando come vessillo il sublime e carismatico personaggio di Maria Maddalena. L'inferiorità della donna nei confronti dell'uomo, era cultura per l'epoca e l'atteggiamento di rivalsa da lei espresso, riscontrabile in alcune scene, [...] Vai alla recensione »
Il film oscilla tra il già visto e l’inefficace, riscopre ancora una volta Matera come Gerusalemme, e mostra paesaggi riarsi e un’umanità immiserita dall’occupazione romana. Senza trovare mai una strada che sia davvero la propria, il regista si concentra principalmente su campi lunghi e primi piani, vasti paesaggi e volti, animandosi soltanto nella raffigurazioni di [...] Vai alla recensione »
Avevo molte aspettative, dico la verità. E di idee ce n'erano molte Investigare sulla Maddalena, la vocazione al femminile a seguire un uomo in un ambiente di uomini e in un epoca in cui la donna non aveva libertà di movimento; l'Amore puro. Nei vangeli se ne parla poco, ma si intuisce il ruolo importante, se non altro perchè presente nei momenti cruciali.
Come non appassionarsi a un film storico-religioso ambientato ai tempi di Gesù Cristo? Maria Maddalena è il film che a differenza degli altri narra le vicende cristiane con gli occhi appunto di Maria di Magdala (una regione della Palestina). Sebbene gli interpreti siano attori meno noti rispetto a quelli a cui siamo abituati il film, a mio avviso, è stato ben curato in ogni [...] Vai alla recensione »
Il regista emergente Garth Davis traspone la riabilitazione del personaggio evangelico di Maria Maddalena. Che nel '500 era stata bollata come una prostituta che poi aveva deciso di lasciare la sua vita e seguire Gesù, da Papa Gregorio I e così pensata fino ai giorni nostri. Nel 2016, Papa Francesco gli ridà una nuova luce, dando una nuova interpretazione delle Sacre Scritture: non una prostituta, [...] Vai alla recensione »
Garth Davis deve essere stato bocciato alla scuola di dottrina della sua parrocchia, nei suoi anni più verdi. Per quanto ce l'abbia messa tutta, non deve essere mai passato agli esami di riparazione. Adesso tenta di essere reintegrato dalla sua comunitò religiosa con un "pio" film su Maria Maddalena. Alla fine del film scopriamo che nel 519 dc papa Gregorio 1 l'aveva [...] Vai alla recensione »
Film assolutamente diverso dalla recensione. Il trailer mi aveva coinvolto, il cast anche, ma sinceramente su 8 al cinema 3 almeno dormivano e 4 sbadigliavano. Phoenix ormai forse lo perdiamo. Colpa forse del regista, ma la figura di Cristo (spero di non essere blasfemo) sembrava più narcolettico per non dire peggio. E poi alcune scritte storiche, anche se non conosco bene la storia per mio [...] Vai alla recensione »
Raramente ho visto qualcosa di così brutto, insulso, mediocre, addirittura fastidioso, irritante. Phoenix, uno degli attori che preferisco, per la prima volta in un film che proprio non va. Non è riuscito a dargli un quid per renderlo digeribile, eppure forse sarebbe stato nelle sue corde, ma era come fosse sotto un sasso, schiacciato da una sceneggiatura ributtante.
Avevo letto alcune recensioni critiche che argomentavano bene la propria delusione, come cardclau, ma ho deciso di andare a vedere comunque. Sulla figura di Gesù per me il testo di riferimento è quello di Ortensio da Spinetoli, che demitizza la figura dell'uomo di Nazareth e ne percorre la vita, cercando di disincrostare ciò che nei secoli e nelle intenzioni agiografiche [...] Vai alla recensione »
Può certamente colpire le coscienze dei Cristiani ortodossi o meno o appartenenti a tale cultura ma almeno riequilibra un rapporto da secoli espresso solo al maschile. Chi può affermare che Dio e solo espressione maschile? In una società pluralistica, libera e osservante i principi della parola di Cristo siamo tutti uguali e abbiamo le stesse opportunità, sopratutto se tocchiamo [...] Vai alla recensione »
Maria Maddalena, il film diretto da Garth Davis si inserisce alla perfezione in vari contesti di questa epoca. Uno dei quali, prevalente, può essere definito da tre concetti: rilettura, revisione, trasposizione. Quante sono le opere - libro, teatro, film - che vengono adattate alle epoche? Quasi tutte. Rispetto alle intenzioni degli autori e rispetto... alla moda. Ne ho già scritto e i lemmi che comandano sono: contaminazione e licenza. Poi naturalmente c'è la qualità. Faccio un unico esempio: puoi trasferire l'amore di Romeo e Giulietta in una Verona Beach degli Anni Novanta, a tempo di rock, dove invece del balcone c'è una piscina, ma lo dichiari con coraggio e fai un bel film, allora ci sta. Ma non è quasi mai così. Maddalena, soprattutto il suo amico Gesù, si sono visti rappresentare in modi diversi, a volte molto diversi rispetto all'ortodossia delle scritture.
L'ultima Maddalena è una ragazza intelligente e irrequieta, capace di guardarsi nella sua condizione di femmina costretta a una vita misera e piatta, che non sente sua. Carattere davvero molto lontano dalla Maddalena delle scritture, creatura dalla profonda mistica, posseduta da demoni da cui Gesù l'aveva liberata.
Viene dunque proposta come antesignana delle femministe che hanno prodotto evoluzioni, se non rivoluzioni importanti nel comportamento e nel sociale. Se valesse il modello di Garth Davis - trattasi comunque di fiction - il filo potrebbe unire donne come Ipazia, egiziana del quarto secolo, filosofa e scienziata, spirito libero e martire per le proprie idee. E poi salendo nelle epoche, Mary Wallstonecraft, madre del femminismo inglese, e ancora, un'altra britannica Emmeline Pankhurst, alla quale ha dato corpo e volto Meryl Streep nel film Suffragette. La francese Simone de Beauvoir, eroina della seconda ondata femminista, nel Novecento. E come non citare Angela Davis contemporanea, la passionaria affiliata alle Pantere nere. Donne alle quali sono seguite eredi a centinaia, in tutti i campi. Questi accostamenti, nella nostra comunicazione e cultura, non sono impropri. E certo al regista non saranno sgraditi. Nel cinema la Maddalena ha offerto spunti, e caratteri, diversi.
Incompresa dai propri familiari a causa di uno spirito libero che contravviene ai dettami della società patriarcale del tempo, Maria Maddalena (Rooney Mara) vede nel neonato movimento religioso creato da Gesù di Nazareth (Joaquin Phoenix) un modo per trovare un posto nel mondo, prima ancora che la pace spirituale. Si unisce dunque agli apostoli nella diffusione del nuovo verbo, arriverà ad assistere [...] Vai alla recensione »
Dimenticate Barbara Hershey (L'ultima tentazione di Cristo) e Monica Bellucci (La passione di Cristo). Questa nuova Maria Maddalena (Rooney Mara) sembra uscire dal protofemminismo di Jane Austen: vuole scegliere l'uomo da amare. Lo troverà in un profeta scapigliato, confuso e umorale di nome Gesù (Joaquin Phoenix). Il film di Davis è una gemma di sottrazione, pudore e sussurri.
Garth Davis e le sceneggiatrici Helen Edmundson e Philippa Goslett hanno un obiettivo audace: salvare la Maddalena da una tradizione secolare di condiscendenza patriarcale e interpretazioni discutibili. Tradizione che ha relegato Maria Maddalena in una figura quasi caricaturale opposta a Maria vergine, che ha raggiunto il suo punto più basso in Jesus Christ superstar, quando canta I don't know how [...] Vai alla recensione »
In Palestina, girata nella Sicilia del trapanese, la conversione della Maddalena assegna al seguito di Gesù la più discussa dei discepoli nei secoli dei secoli. Ancora lei? Sempre e comunque l'eterna vicenda del mondano nel divino secondo la tradizione che ha deciso in "lei" l'emarginazione riscattata (ma ci sarebbe da discutere perché una donna) nel nome di un nume maschio.
Film lento, didascalico, che cerca di «glorificare» l'immagine di Maria Maddalena (brava la Mara), riabilitata, di recente, dalla chiesa col titolo di «Apostola degli Apostoli». Il problema è che qui si è esagerato all'opposto, trasformando la prima testimone della resurrezione di Cristo nella figura a lui più vicina, relegando gli apostoli a ruoli anonimi, rancorosi (Pietro).
Già in L'ultima tentazione, Scorsese aveva creato scandalo offrendo di Maria Maddalena una versione non canonica di donna da lui amata e sposata, sia pur solo nell'illusorio sogno di vita normale vissuto nella mente prima di spegnersi sulla croce riconoscendosi figlio di Dio. Il film di Garth Davis tuttavia va oltre, configurando Maria Maddalena come una donna moderna indipendente di cuore e di pensiero; [...] Vai alla recensione »
Il film diretto dall'australiano Garth Davis interpretato da Rooney Mara nel ruolo del titolo e da Joaquin Phoenix in quello di Gesù di Nazareth si propone di smentire e restituire, secondo una chiave che con facile slogan potremmo dichiarare femminista. Smentire la lunga e radicata identificazione (e dunque anche diminuzione, sottovalutazione. Nonostante i passi compiuti dalla Chiesa postconciliare) [...] Vai alla recensione »
Il cinema e la religione hanno un legame antico, che affonda le sue radici nelle Sacre Scritture e nelle vite dei santi. Per limitarci all'Italia, non si possono dimenticare l'estremo rigore del Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini e, più lontano, Cielo sulla palude di Augusto Genina, la storia di Maria Goretti, narrata con stile neorealista.