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Ultimo aggiornamento giovedì 15 dicembre 2016
Due giovani ragazze francesi (e le loro famiglie) fanno i conti con una realtà così lontana eppure così drammaticamente vicina. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar,
CONSIGLIATO SÌ
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Melanie ha 16 anni e vive con sua madre. Va volentieri a scuola, ha un buon rapporto con i coetanei e suona il violoncello. Come molti adolescenti vuole cambiare il mondo e quando incontra un ragazzo su Internet e se ne innamora sembra aver trovato l'occasione per cambiare davvero. Perché lui è un reclutatore dell'Isis e la affascina con i suoi discorsi che inneggiano a una lettura integralista del Corano. Sonia di anni ne ha 17 e viene fermata poco prima si stare per commettere l'irreparabile. Il compito che si era assegnata era quello di assicurare ai propri familiari un posto nel paradiso di Allah.
Marie-Castille Mention-Schaar ha girato le scene dell'intervento della polizia il giorno dopo l'attacco al Bataclan a Parigi. Era il primo giorno di set e la Francia si trovava in stato di emergenza. Alcune delle persone che assistevano alle riprese credevano che si trattasse di una vera azione delle forze dell'ordine. Questa annotazione offre la misura del clima in cui questo film si è concretizzato grazie al desiderio di andare a scavare nella vita delle famiglie che si sono trovate, quasi all'improvviso, con dei figli 'sconosciuti'. La decisione di avere come protagoniste due ragazze nasce forse dalla voglia di lavorare su psicologie che la regista conosce meglio e forse anche dal fatto che la mentalità comune pensa che una ragazza sia meno attratta da idee di guerra e di sterminio. Ma c'è una frase nel film che inquadra perfettamente il tema trasferendolo su un piano culturalmente ampio. Un jihadista infatti afferma: "Amiamo più noi la morte di quanto voi amiate la vita". È su questa ideologia distorta e distorcente delle parole del libo sacro ai musulmani che deve operare un personaggio/persona che rende originale un film che in alcune sue parti risulta un po' confuso sul piano narrativo. Si tratta di una reale esperta in deradicalizzazione che interpreta se stessa e che vediamo all'opera nel difficile compito di far comprendere a giovani menti, ormai avvelenate da una propaganda invasiva, che l'Islam è ben altro da quello che viene fatto loro credere. Perché lei non parla "dall'esterno" ma è una musulmana praticante. Interessante è poi anche la rappresentazione di gruppi (che potremmo definire di autocoscienza) in cui genitori smarriti cercano, nel confronto con altri che si trovano nelle loro stesse condizioni, di comprendere non tanto quanto abbiano sbagliato nel rapporto con i figli ma piuttosto come tutto ciò sia potuto accadere.
7 agosto, Piazza Grande LE CIEL ATTENDRA di Marie-Castille Mention-Schaar Francia · 2016 · DCP · Colore · 105' · v.o. francese Nell’hadith di Abu Hurairah, conosciuto da tutti i figli di origine arabo-musulmana, l’Islam dice: “il paradiso è ai piedi di tua madre”.