Anno | 2015 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 112 minuti |
Regia di | Silvia Lelli, Matilde Gagliardo |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento lunedì 26 ottobre 2015
Il film, prodotto dall'Associazione AntropoLogiche e sostenuto da Toscana Film Commission, vede la partecipazione di Alessandra Pauncz, psicologa e psicoterapeuta CAM, oltre a numerose/i altre/i specialiste/i.
CONSIGLIATO N.D.
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Sono storie di violenza quotidiana quelle che ci vengono narrate in questo documentario. Violenze che colpiscono le donne. Il focus, però, non è puntato tanto su quelle fisiche, quanto su quelle 'invisibili' poiché nascoste tra le pareti delle case, celate nell'omertà culturale, nelle abitudini quotidiane, nella discriminazione di genere come 'normalità'... Soprusi che non lasciano lividi e ferite visibili, e che fanno da preludio alle barbarie più eclatanti ed estreme, quei fatti di cronaca che affollano i palinsesti medianici, rei di vendere il sangue che dicono di denunciare.
Una violenza che la società non vuole vedere, difficile da riconoscere anche per chi la subisce, e difficile da ammettere per chi la compie, costruita in forme sottili, verbali, simboliche e psicologiche, ma non per questo meno distruttive della violenza fisica.
Le due registe si impegnano così a riportare un'immagine della donna dignitosa, consapevole, capace di rispondere a situazioni drammatiche e trovare vie d'uscita personali, sociali e politiche; e a mostrarci, attraverso le storie di donne uscite da percorsi di violenza, uomini maltrattanti, e operatrici-operatori, il terreno sociale e culturale, i segnali, le dinamiche ed i processi che stanno dietro all'attuale situazione della violenza di genere/gender.
Il film diventa uno strumento di formazione socio-culturale, informativo e di prevenzione sociale che, con 'dati e passioni' raccolti sul campo, in laboratori e cantieri svolti in modalità partecipativa, decostruisce passo dopo passo i tabù, le paure e gli aspetti 'inguardabili e indicibili' che finora hanno relegato questi temi nel silenzio generale.
"Violenza invisibile"è un vero"svelamento", un dire(non tanto un"mostrare")ciò che si sa, ma si occulta, non si dice, anzi si tende programmaticamente a non dire, a tener nascosto: la violenza di genere, fino al femminicidio, attuato o quasi attuato. Si dicono le statistiche, allarmanti, pur se ferme a un decennio fa.
Film importante soprattutto per i contenuti. Fa venire alla luce realta' che non molti conoscono, e le mostra in profondita', e in tutti i dettagli. Per me e' stata una rivelazione, come venire a conoscenza di una "realta' parallela". Cio' nonostante sapessi gia' che ci sono uomini che picchiano le loro donne.