Young Love Lost

Film 2015 | Commedia, Sentimentale +13 106 min.

Titolo originaleShaonian Babilun
Anno2015
GenereCommedia, Sentimentale
ProduzioneCina
Durata106 minuti
Regia diXiang Guoqiang
AttoriZijian Dong, Meng Li (II), Tielong Shang .
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Xiang Guoqiang. Un film con Zijian Dong, Meng Li (II), Tielong Shang. Titolo originale: Shaonian Babilun. Genere Commedia, Sentimentale - Cina, 2015, durata 106 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento domenica 1 maggio 2016

Il giovane protagonista di queto film si muove tra l'incertezza del proprio futuro, il bisogno di una migliore istruzione e la corruzione della Cina contemporanea, all'inseguimento di un amore impossibile.

Consigliato sì!
2,75/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Scheda Home
Critica
Premi
Cinema
Trailer
Un'opera energica che resta lontana dai soliti cliché ma finisce per perdere la vivacità dello slancio iniziale.
Recensione di Leonardo Capanni - Redazione Scrivere di Cinema
Recensione di Leonardo Capanni - Redazione Scrivere di Cinema

La città di Dai, nel nord della Cina, ospita una gigantesca fabbrica che sembra assorbirne qualunque energia. Ognuno sa che è lì che dovrà finire, ma in molti sarebbero disposti a (quasi) tutto per poterlo evitare. Tra i più determinati, il giovane e mingherlino Lu Xiaolu, costretto dal padre a svolgervi un tirocinio da operaio nonostante la totale assenza di disciplina. Il ragazzo sogna piuttosto di scendere in strada per vendere sigarette, interessato come ogni ventenne a qualsiasi cosa fuorché a ciò che un genitore si aspetterebbe da lui. Accanto al protagonista, grigi per i fumi delle ciminiere, si muovono strambi personaggi come il Maestro Niu, che beve dal beccuccio della teiera tenendola come fosse una pipa, il cosiddetto Big Foot, dall'atteggiamento gentile e solerte ma tutt'altro che sveglio, o il compagno Li Guangnan, con cui finirà a cambiare lampadine (per la gioia di molte operaie) dando il via a una profonda amicizia.
Questi i buoni, delineati con pochi semplici tratti, quelli che bastano a un ragazzo di vent'anni che nella scena di apertura esordisce con la sua voce fuori campo: "doveva essere il periodo più felice della mia vita, ma era anche il più amaro". I cattivi, altrettanto banalmente, saranno quelli che tenteranno di allontanarlo dal suo oggetto del desiderio: la calma e bellissima dottoressa Bai Lan. Un vanitoso direttore del marketing prima e il nuovo responsabile della sicurezza poi; o meglio, i soldi dell'uno e la prestanza dell'altro. Xiaolu sarà comunque pronto a sfidarli in ogni modo, di corsa sulla sua bicicletta scassata oppure immerso in una vasca di acqua bollente, spinto da una passione folle per quella creatura che sembra per lui decisamente irraggiungibile.
Il film si snoda attraverso gli episodi di questa buffa educazione all'amore, racchiusa all'interno di una fabbrica traballante come microcosmo del comunismo cinese allo sfascio degli anni Novanta. Deciso a restare lontano dai soliti cliché, finisce tuttavia per perdere la vivacità dello slancio iniziale, nel tentativo di legare tra loro quelle che spesso assomigliano più a scenette divertenti che non a tappe dello sviluppo di un personaggio. Esordio del trentenne Xiang Guoqiang, Young Love Lost rimane comunque un'opera energica e abbastanza interessante, anche se non lineare, che resta come schiacciata tra i due cataclismi che ne decretano l'inizio e insieme la conclusione. La finta esplosione dei primi minuti da una parte, ben associata al ritmo frenetico con cui viene presentata la storia, e il terremoto finale dall'altra (siamo ormai nel 1994), cui spetta il compito di sciogliere alcuni nodi affettivi di questo piccolo affresco. Sarà proprio nella confusione di questi momenti, durante i quali tutto sembra diventare possibile, che Xiaolu riuscirà ad avvicinarsi alla sfuggente Bai Lan, vista la prima volta per caso, mentre invece di scappare come tutti pedalava impassibile in direzione della presunto incendio.
Nel mezzo, il racconto di formazione di questo giovane operaio gentiluomo, che ricorda quasi un Lupin cinese. Scaltro, coraggioso, ma anche simpaticamente maldestro, che pur non avendo quasi niente da rubare (siamo in tempi di economia pianificata) s'ingegna a fondo sul non lavorare. Xiang Guoqiang ne accompagna con sguardo divertito le avventure, spesso attraverso il filtro della sua immaginazione: scarti nella colonna sonora, arditi tagli di montaggio, speranze e ricordi in bianco e nero servono a farcelo sentire più vicino. Forse il punto debole del film, più che nella mano del regista, si trova nella sceneggiatura, che in alcuni momenti sembra girare un po' a vuoto, col rischio di non spingersi oltre il semplice divertimento infantile. Come confessa il protagonista verso il finale, "la politica non fa per me". Frase che per un attimo si concretizza nella scena della sala riunioni, dove un accenno di rivolta operaia si risolve in una specie di karaoke, con la folla unita soltanto per acclamare le doti canore del giovane Xiaolu.

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