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Ultimo aggiornamento martedì 10 settembre 2019
Alberto Caviglia, al suo esordio nel lungometraggio, dirige un film-omaggio sul quartiere romano di Trastevere. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello,
CONSIGLIATO SÌ
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Nel luglio 2006 Leonardo Zuliani scompare e l'intero universo mediatico si occupa della notizia di un avvenimento che priva il mondo di un fondamentale attivista per i diritti civili. Fin dalla più tenera infanzia infatti Leonardo ha sentito in sé una spinta ad impegnarsi affinché qualsiasi forma di antisemitismo potesse esprimersi liberamente senza alcuna interdizione. Non è stata un'impresa sempre facile.
Alberto Caviglia, al suo esordio nella direzione di un lungometraggio, decide di adottare la forma narrativa del paradosso applicata a un genere poco praticato in Italia: il mockumentary. Il falso documentario che mescola elementi di totale finzione con testimonial che tutti conoscono, consente di sviluppare una tesi con la complicità dello spettatore che decide di stare al gioco divertendosi nello scoprire quali e quanti personaggi a lui noti si sono resi disponibili. L'elenco in questo caso è decisamente lungo perché si va da Fazio a Freccero, da Mentana a De Bortoli, da Elio a Sgarbi. Come si può evincere da questo parziale elenco Caviglia è stato in grado di raccogliere l'adesione di personalità anche ideologicamente molto distanti tra di loro. Il fine era quello di mettere in luce una stortura ideologica, ribaltando l'assunto come ha fatto in passato la letteratura con dei classici rimasti nella storia. Basti pensare, a titolo di esempio, a Jonathan Swift e al suo Una modesta proposta: per impedire che i bambini irlandesi siano a carico dei loro genitori o del loro Paese e per renderli utili alla comunità in cui l'autore de I viaggi di Gulliver proponeva di ingrassare a dovere i bambini poveri per poi venderli al mercato una volta compiuto un anno di vita quale cibo per i ricchi, combattendo così al contempo la sovrappopolazione e la futura disoccupazione.
Caviglia si inserisce nella stessa linea ipotizzando una società italiana (e non solo) in cui l'antisemitismo più feroce sia norma e in cui ogni forma di sostegno alla cultura ebraica rappresenti una devianza inaccettabile. Il 'bravo ragazzo' Zuliani è dotato di una genialità innata che lo porta ad inventare costantemente nuove modalità di dileggio e di contrasto agli ebrei che, a suo avviso, stanno alla base di ogni evento negativo. Nonostante risenta di una durata che sembra a tratti superiore alla forza della sceneggiatura ed abbia qualche caduta goliardica unita a dei bersagli ormai da decenni non più proponibili come tali (vedi la Chiesa cattolica postconciliare che ha esplicitamente e con gesti significativi rimosso gli elementi di antisemitismo che in precedenza ne caratterizzavano parte della dottrina) l'operazione di Caviglia ha una sua efficacia che va al di là della polemica stimolando lo spettatore a riflettere sul tema.
PECORE IN ERBA disponibile in DVD o BluRay |
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#Venezia72 - Orizzonti PECORE IN ERBA Un mockumentary che parte da Vicolo della Torre a Trastevere per indagare sulla misteriosa scomparsa di Leonardo Zuliani, giovanissimo leader del movimento antisemita (!?) Italiano, spesso criticato e osteggiato "per il coraggio di manifestare le proprie idee". Sullo schermo si ripercorre la sua vita, dall'odio per gli ebrei coltivato fin [...] Vai alla recensione »
Girato come se fosse un documentario composto da una lunga serie di interviste, "Pecore in Erba" racconta della scomparsa improvvisa dalla società di un giovane, noto al pubblico per la sua quanto mai attiva lotta e campagna in generale contro gli individui di razza ebraica. Sentimento di ostilità che gli si manifesta sin dai tempi della scuola elementare quando il protagonista [...] Vai alla recensione »
Film apparentemente contro l'antisemitismo ma che ritengo possa invece ottenere l'effetto contrario. La narrazione resa attraverso il finto documentario è terribile, di una noia mortale, ma quello che lascia più perplessi è la totale mancanza di spessore della trama, degna di un film dei Vanzina o di un cabaret di bassa lega.
Ho imparato a conoscere la cultura ebraica e il suo umorismo grazie a Moni OVADIA, che mi fa piacere NON vedere in questa PANTOMIMA, in cui si sono ammucchiati attori e personaggi pop con VELLEITÀ anti-razziste (ma l'avranno visto per intero il film?), ma che cadono nella trappola del solito stereotipo di parte ANTISIONISMO = ANTISEMITISMO, quando per definizione il primo è una forma di NAZIONALISMO [...] Vai alla recensione »
Un taglio fresco ed innovativo per denunciare l'ipocrisia che si nasconde dietro la "libertà di odiare" che viene pretesa dai razzisti di ogni tipo, antisemiti, omofobi, xenofobi e via dicendo. L'idea di rendere "normali" e comunemente accettati atteggiamenti e propaganda antisemita è vincente. Ci si rende conto immediatamente nel loop assurdo in cui la nostra società rischia di avvitarsi nel momento [...] Vai alla recensione »
Rovescia il cannocchiale per guardare il mondo, agita l'inverso di un terribile vizio ideologico metamorfizzandolo in virtù e mescola l'orrenda società moderna dei media con la bava alla bocca, i maestri d'opinione che spesso dovrebbero essere perdonati come i due ladroni del Calvario perché non sanno quello che dicono, senza dimenticare la prevalenza del cretino dei Social.
De Bortoli, Sgarbi, Cazzullo, Freccero, Mentana, Fazio, tutti insieme appassionatamente per dare sostanza al finto documentario dell'esordiente Alberto Caviglia. Protagonista è Leonardo, ragazzo che, fin dall'infanzia, si è battuto per far esprimere liberamente l'antisemitismo, fino a diventare eroe nazionale. Ovvio che trattasi di una provocazione, un ribaltamento dell'assunto, per portare a riflettere. [...] Vai alla recensione »
Leonardo Zuliani nasce in una famiglia piccolo borghese di Roma, nel rione Trastevere. È geneticamente ossessionato dall'antisemitismo. Pur non sapendo assolutamente cosa sia un ebreo, già da piccolo aggredisce un compagno di classe ebreo e disegna sinistri figuri vestiti di nero con nasi adunchi. Leonardo cresce e con lui cresce il suo antisemitismo.
Fumettista, scrittore, imprenditore, capopopolo, ma soprattutto Leonardo Zuliani (Giordano) è un antisemita: da sempre, dalla nascita, nel Dna. Se da Gesù a Freud gli ebrei che stima sono più d'uno, poco importa: l'antisemitismo è la sua stessa ragion d'essere. Ma un giorno Zuliani non si trova più e, dalla sua Trastevere a Obama, la domanda rimbalza urbi et orbi: dov'è finito? I media non stanno a [...] Vai alla recensione »
Questo titolo è un anagramma. "Troppe pecore in erba" diventa "ebreo trippone crepa" su uno striscione antisemita sventolato allo stadio. Il finto documentario dedicato alla figura di Leonardo Zuliani "attivista per i diritti civili" amato dalle masse e misteriosamente scomparso, è una stravagante satira surreale. Si ripercorre la breve vita di Leonardo dapprima bambino problematico che oltraggia e [...] Vai alla recensione »