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Ultimo aggiornamento lunedì 16 luglio 2018
La storia di Jeff Bauman, ferito nell'attentato della maratona di Boston del 2013. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Stronger - Io sono più Forte ha incassato 477 mila euro .
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Per riconquistare il cuore di Erin, che lo ha lasciato, poi lo ha ripreso e poi lo ha lasciato di nuovo, Jeff Bauman prepara un cartellone e si piazza sulla linea di traguardo della maratona di Boston. Ma Erin non finirà mai la gara perché una bomba esplode uccidendo e ferendo pubblico e partecipanti. Jeff è tra le vittime dell'esplosione. Amputato delle due gambe, Jeff ha visto uno degli attentatori e aiuta gli agenti dell'FBI a identificarlo. Ragazzo ordinario, diventa simbolo di resilienza ed eroe nazionale malgrado lui. Se la famiglia cavalca l'onda improvvisa della notorietà, Erin sembra l'unica ad accorgersi del dolore di Jeff, che vorrebbe solo rimettersi in piedi. Il percorso non sarà facile, per 'camminare come un uomo' non bastano due gambe nuove. L'irriducibile Peter Pan che vive ancora con la madre non ha altra scelta che diventare grande.
È impossibile prendere una posizione (critica) contro la virtù. La storia (vera) di Jeff Bauman risuona vicina allo spettatore come tutte le storie edificanti di cui Hollywood si nutre.
Stronger non ha niente della grande opera ma si iscrive onorabilmente tra i film che raggiungono il loro obiettivo, suscitare l'emozione, senza ricorrere all'enfasi. Alla riuscita di Stronger contribuisce non poco la performance di Jake Gyllenhaal, che si mantiene sempre al di qua del sentimentalismo. A remargli contro è lo script troppo concentrato sulle relazioni affettive e distratto, se non addirittura incurante del trauma e dell'adattamento post-amputazione del protagonista.
Focalizzato sugli aspetti fisico-oggettivi dell'amputazione e della riabilitazione protesica, più facilmente traducibili dalla grammatica cinematografica, Stronger sorvola sulla psicologia e sull'esperienza traumatica che avrebbe offerto a Gyllenhaal l'occasione di valorizzare la sua cifra di adolescente attardato e abitato da una perturbante estraneità. Corpo pervaso da un'indeterminatezza perenne, quasi sempre ferito in un affetto importante o da un rapporto mancato, l'attore rivela daccapo una fisicità puberale nella composizione di un ragazzo ordinario che diventa figura emblematica della resistenza bostoniana.
In soccorso della sua interpretazione interviene qualche volta la regia di David Gordon Green restituendo la prospettiva personale dell'uomo e del paziente. Il punto più alto di immaginazione cinematografica è il cambio di bendaggio, un singolo take che mette a fuoco il volto dell'attore e lascia fuori fuoco la fasciatura, che protegge e nasconde lasciando spazio all'illusione, e il personale sanitario incaricato di 'riparare' il danno. Ma è evidente che il vero soggetto di Stronger è o avrebbe voluto essere la paura della demagogia ma Gordon Green non è Clint Eastwood, che non ha mai smesso di interrogarsi sulle menzogne di Stato, sulla fabbricazione di icone e sui nuovi sfruttamenti manichei della nozione di bene e di male. Come si costruisce quel momento in cui la realtà volge in leggenda e la storia in ideologia? Questa reazione chimica doveva diventare il vero racconto del film, la singolare epopea individuale di un ragazzo trascinato a cerimonie ufficiali, eventi sportivi e incontri grotteschi con una società diventata improvvisamente aliena e una nazione bisognosa di credere alla rappresentazione semplicistica di un fatto enorme (l'attentato di Boston del 2013).
Questionando sulla natura dell'eroismo del suo personaggio, Gordon Green non perviene mai alla domanda al cuore delle opere di Eastwood. La rinuncia al sentimento umano è la condizione necessaria all'edificazione di una statua eroica?
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Nell'aprile del 2013 durante la maratona di Boston avvenne un attentato ad opera di terroristi islamici (che erano cittadini di Boston). Su tale evento è stato già realizzato un film: Boston Caccia all'uomo un bel poliziesco ( da me recensito) che aveva per contenuto la caccia, riuscita, ai criminali attentatori. Invece Stronger (più forte, più coraggioso) ha come [...] Vai alla recensione »
Stronger è l'ultimo film di David Gordon Green che racconta la storia vera di Jeff Bauman, magistralmente interpretato da Jake Gyllenhaal, un uomo comune la cui vicenda ha appassionato il mondo intero e lo ha reso simbolo di speranza dopo l'attentato del 2013 durante la maratona di Boston. Jeff Bauman è un ragazzo energico e vitale che lavora come cameriere in un fast-food. [...] Vai alla recensione »
David Gordon Green, ispirandosi a fatti realmente accaduti, porta al cinema la storia di un uomo che vede la sua esistenza completamente stravolta da un momento all’altro, vittima di un fatto che segnerà la sua vita per sempre. Il regista americano ci mostra i fatti appena successivi all’attentato della maratona di Boston del 2013, ripercorrendo i sentimenti, le emozioni [...] Vai alla recensione »
La tragedia della maratona di Boston aveva già fatto la sua apparizione fra le pellicole degli ultimi anni grazie a Peter Berg e al suo Boston - Caccia all’uomo, anche in quel caso fonte storica del film fu un romanzo (Boston Strong) che narrava della ricerca dei colpevoli e della loro cattura. Questa volta è invece il racconto narrato dal punto di vista delle vittime quello al quale dare voce e importanza, [...] Vai alla recensione »
Salvando la grande interpretazione di Jake Gyllenhaal e la buona regia di Gordon Green, nauseano parecchio il cinismo e il selfismo di tutti coloro che incontrano Jeff Bauman e che, come obiettivo principale, hanno solo quello di postare una foto fatta con il personaggio del momento a Boston. Anche i genitori sono alquanto squallidi nel loro alcolismo spinto: al padre, appena vede il figlio mutilato [...] Vai alla recensione »
Gyllenhaal è bravo davvero, probabilmente ancora di più di come siamo già abituati. Ma il film non decolla, qualcosa non funziona. Concentrato sugli affetti che ruotano intorno al protagonista, in particolare sul rapporto con la madre e la fidanzata, trascura il cuore della questione: come si gestisce il fatto di diventare per tutti un eroe senza esserlo e come si finisce in [...] Vai alla recensione »
Il cinema statunitense dell'era di Donald Trump cerca spesso e quasi disperatamente nuovi eroi, eredi di un'America più profonda e più umana, possibilmente ricavati da storie vere. Agli eroi quotidiani di Clint Eastwood corrispondono, in versione magari più liberal, quelli dei film di Richard Linklater (Last flag flying, non ancora uscito nelle sale italiane) o di questo Stronger.
Potremmo dire, per spingervi al cinema, che "Stronger" ritrae un inferno di famiglia da accoppiare a "Tonya" di Craig Gillespie, la pattinatrice accusata di aver azzoppato la rivale. Falsa pista, anche se la famiglia decisa a trarre profitto dalla disgrazia - agli occhi loro un'occasione per uscire dalla miseria - da sola vale il biglietto. "Stronger" racconta la storia vera di Jeff Bauman che per [...] Vai alla recensione »
Dopo "Boston" (2016) di Peter Berg, cinema civile innestato in un thriller d'azione su caccia a cattura dei terroristi della strage alla celebre maratona il 15 aprile 2013, questo è l'altare al dolore di sopravvissuti e familiari. Impiegato in una polleria, Jeff Bauman perse le gambe nello scoppio, ma identificò uno dei due responsabili. Con la cinepresa che alita sui dettagli di un tunnel individuale [...] Vai alla recensione »
L'attentato alla Maratona di Boston del 15 aprile 2013 è diventato materia di film in quel di Hollywood. Dopo l'ottimo Boston - Caccia all'uomo, che ripercorreva in maniera molto efficace la ricerca dei due giovani terroristi ceceni da parte delle forze di sicurezza, arriva, ora, Stronger - Io sono più forte, che racconta lo stesso triste episodio, ma dal punto di vista di uno dei feriti.