Anno | 1977 |
Genere | Comico |
Produzione | Italia |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Bruno Bozzetto |
Attori | Maurizio Nichetti, Maurizio Micheli, Maria Luisa Giovannini, Néstor Garay . |
Tag | Da vedere 1977 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,03 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 13 novembre 2014
Un regista di cartoni animati vuol fare un film prendendo lo spunto da brani di musica classica. Va al Donizetti di Bergamo reclutando una banda di ve... Ha vinto un premio ai David di Donatello,
CONSIGLIATO SÌ
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Un regista di cartoni animati vuol fare un film prendendo lo spunto da brani di musica classica. Va al Donizetti di Bergamo reclutando una banda di vecchiette che gli combinano un mucchio di pasticci insieme con un lunare direttore d'orchestra. Un'idea già avuta da Disney in Fantasia ripresa da Bozzetto.
Allegro non troppo è il 3° lungometraggio di Bozzetto. L’autore riprende il Fantasia disneyano, ma Allegro non troppo non è la parodia di Fantasia. Ne cita alcuni episodi, ne riprende alcuni fattori centrali – come la sinestesia, la possibilità di vedere la musica e ascoltare le immagini – ma è un’opera autonoma: Bozzetto omaggia Disney e poi procede liberamente per la sua strada. Il film si basa su episodi d’animazione a colori (il mondo della fantasia) e su una cornice dal vero in b/n (il mondo della realtà). Tuttavia la divisione non è netta, animazione e realtà comunicano, si intrecciano. La cornice è segnata da un b/n espressionista dal tono irreale e da una comicità che discende dai cartoon. L’animazione si apre alla realtà sul piano tematico, e sul piano tecnico, con il rotoscopio (vengono filmati attori in carne e ossa, il film ottenuto viene proiettato e i disegni seguono la guida delle immagini reali), la stop-motion (che si basa sull’uso di oggetti reali), la tecnica mista. È un film realizzato da diversi animatori, graficamente eterogeneo, e al contempo è frutto di un progetto organico per struttura e concetto. Preludio al pomeriggio di un Fauno affronta il tema del contrasto tra gioventù e vecchiaia. Danza slava n. 7 è un attacco all’omologazione, all’assurdità delle tirannie, del cieco servilismo in cui il popolo può cadere; ma nel finale ci dice che il popolo, da questa caduta nell’assoggettamento al potere personalistico, può risollevarsi con l’intelligenza e il buon senso. Bolero è l’episodio da cui è partita l’idea del film. Sviluppa il tema dell’origine e dell’evoluzione della vita come metamorfosi. Vi troviamo un tema centrale nell’opera di Bozzetto, la critica alla società dei consumi, dell’automazione, dell’alienazione: attraverso una forma malsana di civilizzazione, l’uomo è divenuto causa della distruzione della natura e di se stesso. Valzer Triste è un episodio sulla nostalgia per un mondo e un tempo perduti in una realtà dominata dall’assenza di umanità. Il Concerto in Do-Maggiore espone comicamente il tema della perdita di armonia tra Uomo e Natura. L’uccello di fuoco torna sulla critica del consumismo come corruzione della purezza insita nell’origine della vita.
ALLEGRO NON TROPPO disponibile in DVD o BluRay |
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questo film è uno di quei film che non ha età. è adatto a tutti sia grandi che piccoli; ma per capirlo in pieno bisogna guardarlo non una ma due o tre e anche più volte. vi raccomando in special modo l'episodio (se così voliamo chiamarlo) del Valzer triste di Silelius. è splendido
Un film degno di "Fantasia" di Walt Disney, anzi lo sorpassa per la varietà del disegno e dei toni, in cui Bozzetto, al suo terzo lungometraggio, esprime in un talento visionario il suo amaro e disincantato pessimismo nonostante la messa in burla nei raccordi del film (che riecheggia anche Laurel e Hardy e sperimenta con successo la tecnica mista).