Titolo originale | Asphalte |
Titolo internazionale | Macadam Stories |
Anno | 2015 |
Genere | Commedia drammatica, |
Produzione | Francia, Gran Bretagna |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Samuel Benchetrit |
Attori | Isabelle Huppert, Gustave Kervern, Valeria Bruni Tedeschi, Tassadit Mandi Jules Benchetrit, Michael Pitt, Mickaël Graehling, Larouci Didi, Thierry Gimenez, Abdelmajid 'Mickey' Barja. |
Uscita | giovedì 24 marzo 2016 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | Cinema |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,26 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 8 novembre 2017
Una serie di incontri improbabili che producono tenerezza, riso e compassione per un mondo immerso nell'alienazione urbana. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, In Italia al Box Office Il condominio dei cuori infranti ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 673 mila euro e 152 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Su un immobile grigio delle banlieue parigine precipita John Mckenzie, un astronauta americano finito fuori rotta. Raccolto sul tetto da madame Hamida, una donna marocchina che lo ama come un figlio, Mckenzie attende che la NASA lo riconduca a casa. Qualche piano sotto Charly, adolescente che vive con una madre assente, soccorre la nuova vicina, Jeanne Meyer, attrice degli anni Ottanta caduta dal piedistallo e chiusa fuori dalla porta. Al primo piano crolla a terra Sternkowtiz dopo cento chilometri di cyclette e una disastrosa riunione condominiale. Tre cadute che troveranno nell'altro una ragione: John infilerà la via di casa a colpi di affetto e di cuscus, Sternkowtiz scoprirà l'amore con un'infermiera lunare, Charly supplirà la madre con Jeanne e Jeanne comprenderà la bellezza degli anni negli occhi di Charly.
Ispirato a due racconti di "Chroniques de l'asphalte", il quinto film di Samuel Benchetrit è una commedia surreale e sociale che descrive la realtà nella sua desolazione e la riscatta attraverso la mobilitazione di un'umanità inattesa. Scrittore e regista, Benchetrit pesca nella sua autobiografia e mette in schermo le banlieue della sua infanzia, osservandone l'impassibilità e facendone esplodere il contenuto emotivo. Con uno stile rigoroso, inquadrature fisse e pochi movimenti di macchina, Il condominio dei cuori infranti unisce la pulizia delle immagini alla semplicità della progressione narrativa, spogliata di qualsiasi sentimentalismo. Seriamente ironica, la poetica dell'autore impiega il linguaggio della sconfitta per parlare di speranza, della caduta per dire della risalita. In una cité in disarmo sotto un cielo coperto e incolore, che amplifica il suono livido di uno sportello scambiato per pianto, grido, supplica, l'autore innamora anime belle che nell'incontro con l'altro ritrovano il senso e la volontà. Le loro traiettorie chiuse subiranno importanti variazioni aprendole ad altri ambienti e mettendole in contatto con persone diverse ma con la stessa voglia di lasciarsi alle spalle memorie dolorose. Trasognato e sotterraneamente politico, Il condominio dei cuori infranti combina realismo sociale e scrittura tragicomica, affrontando poeticamente l'emarginazione. A creare la sospensione e la fluidità sognante del racconto contribuiscono il luogo della vicenda, la banlieue tenuta fuori campo e poi svelata nel piano finale che scioglierà il terrore sociale e l'aneddotica sul gemito prodotto dal vento, e i vestiti, i personaggi sono abbigliati sempre allo stesso modo, in fogge che li qualificano e identificano. Scoglio ostinato in un mare di uniformità, il film di Benchetrit afferma la sua natura altra, intima e densa svolgendo una serie di ritratti maschili e femminili che condividono un condominio e un'assenza, il sentimento forte di una mancanza: il figlio per madame Harmida, la madre per Charly, la homeland per John, la compagna per Sternkowtiz, un ruolo (nella vita) per Jeanne. I personaggi di Benchetrit incarnano la solitudine contemporanea sfuggendo tuttavia lo stereotipo grazie alla frontalità della messa in scena e a battute secche che li inchiodano al proprio ruolo o lo definiscono con humour. Tra i piani, lungo i corridoi, dentro gli appartamenti, nell'ascensore, si muove un'umanità spicciola che Benchetrit ama di sconfinato amore. La petites gens che diluisce la malinconia e gli affanni nel fare, nel parlare, nel cucinare, nel regalare un gesto che ha come premio il gusto irripetibile di un sorriso o di una lacrima. Se ancora una volta Isabelle Huppert e Gustave Kervern hanno 'peso specifico', è Michael Pitt a stabilire la differenza che lo distingue nei lunghi silenzi o nelle battute in inglese, lingua straniera che diventa risorsa comica non verbale. Dandy caduto sulla terra con gli occhi acquosi davanti allo sguardo materno di Tassadit Mandi, il suo astronauta è l'alieno precipitato sul lato oscuro del pianeta, sul lato grigio di Parigi che diventa 'piattaforma' da cui ripartire.
Parabola umanista, narrata con irreale leggerezza, Il condominio dei cuori infranti trasforma in poesia la banalità del quotidiano, sospendendo i suoi protagonisti tra prigione del reale e sogno di fuga. Struggenti come le polaroid di Sternkowtiz, gli antieroi di Benchetrit escono dall'anonimato attraverso l'amore perché è lo slancio verso l'altro a dare senso alla vita.
IL CONDOMINIO DEI CUORI INFRANTI disponibile in DVD o BluRay |
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Nella mia personale classifica dei titoli più brutti, questo "Condominio dei cuori infranti" occupa uno dei gradini del podio. E' un titolo ridicolo e fuorviante, poiché "Aspalthe", secondo film di Samuel Benchetrit, non è una commediola romantico-sentimentale, ma un apologo divertente e agrodolce sulla condizione umana che si condensa nella solitudine delle periferie urbane e nell'irruzione dell'imprevisto [...] Vai alla recensione »
Nella anonima banlieu di una città francese sei personaggi intrecciano le loro storie. Sterkowitz (Gustave Kerven), costretto in carrozzina da una trombosi, adopera di nascosto l’ascensore alla installazione del quale è stato l’unico ad opporsi nella assemblea di condominio; nel suo girovagare notturno incontra nel retro dell’ospedale una infermiera del turno di notte [...] Vai alla recensione »
Il titolo -malamente reso in italiano rispetto al francese Asphalte- è fuorviante: non si tratta di una commedia sentimentale strappalacrime ma di sei persone in cerca d'amore in una periferia grigia, annoiata, brutta e quasi addormentata. Ironia e insospettabile capacità affettiva sono le cifre del film. L'attrice in declino Jeanne -malinconica e non rassegnata- [...] Vai alla recensione »
Non sempre nomen omen, ma in questo caso cerchiamo proprio di dimenticare il melodrammatico titolo italiano Il condominio dei cuori infranti, per concentrarci sull’originale Asphalte. (Perché poi il distributore abbia prodotto tale ardita traduzione al supposto scopo di promuovere le vendite, dice molto sulla sua idea di pubblico.
Tre storie, sapientemente intrecciate, che miscelano in misura diversa realismo e surrealismo, senza mai eccedere, che coniugano divertimento e malinconia senza forzature e stridori. Tre storie, profondamente umane, splendidamente raccontate, che con pochi accenni riescono a restituire pienamente il vissuto di sei personaggi, sei esseri umani, che accidentalmente si incrociano, interagiscono, si [...] Vai alla recensione »
Favola delicata, un po’ tenera, un po’ comica, un po’ disperata, ambientata in un grigio e degradato condominio in una grigia degradata periferia. Su uno sfondo di colori spenti e gessati, di asfalto corroso, di cieli nuvolosi e lividi, di graffiti rabbiosi, di bandoni di latta che sbattono al vento in modo sinistro, il condominio è quel che può essere, luogo di un’umanità mortificata e dimessa.
Tre copie,una è amore materno,un'altra è la scoperta dell'amore è l'ultima diventa un amore tra un giovane una donna matura dell'amicizia,sei personaggi,tre storie,sei stati d'animo,tre differenti situazioni,sei personaggi in cerca d'amore,tutti differenti l'uno dall'altro,il tutti ambientato nella più assoluta desolazione,in una città grigia,squallida,senza vita in una atmosfera surreale della Francia [...] Vai alla recensione »
... cercano di riflettere sull'esistenza, ma non ci riescono. Ottime recitazioni (Huppert e Bruni Tedeschi), moltissime allegorie e simbolismi, un significato vero e profondo che si capisce solo in extremis: dispiace ancora di più perchè questo ben di Dio è tutto rovinato da una spavalda sceneggiatura che richiama quella dell'ingiustamente pluripremiato [...] Vai alla recensione »
Si tratta di un film da vedere e leggere con molta attenzione. Incentrato su pochi personaggi chiave ricchi di peculiarità, sfumature e valenze caratteriali di spicco. Particolare valore è assunto dalla "persona" intesa come individuo, nulla di scontato e, all'apparenza, potrebbe essere classificato come un film "fuori dagli schemi"; in realtà da considerarsi [...] Vai alla recensione »
Per l’ennesima volta il fuorviante titolo italiano non rende giustizia al contenuto e al significato di questo film francese dai toni surreali. Il titolo originale, infatti, è Asphalte che meglio rappresenta le vicende raccontate. In un condominio nella grigia periferia parigina sono ambientate e si svolgono quattro storie di personaggi diversissimi tra di loro.
L’habitat del film - "Hasphalte" in originale - è la periferia industriale della città di Colmar, una cittadina alsaziana al confine con la Germania, in un edificio residenziale intensivo mal tenuto e mal ridotto. In linea con una certa commedia corale francese il film “spia” le vite di cinque appartamenti rappresentando altrettante solitudini. Il formato del film 1:1.
Un condominio popolare.Un cielo grigio.Sei persone sole, in cerca d'amore. Su questo sfondo, prende vita il film di Samuel Benchetrit, che con naturalezza, riesce a farci conoscere nel profondo, sei storie diverse, ma con un unico denominatore. L'amore. Credo che il regista a suo modo, abbia toccato il fondo, per riuscire ad arrivare al nucleo primordiale di ogni racconto, senza usare violenza [...] Vai alla recensione »
Visto ieri sera al cineforum. Inaspettatamente stracolmo di gente, al punto che è iniziato con venti minuti di ritardo.Sicuramente gente attratta dall'appeal del titolo italiano (azzeccatissimo commercialmente!) che butta un occhio ai nostri condomini ed uno ( anche nel logo) al romanticismo, al melodramma. Il titolo originale francese "Asphalte" o quello della commercializ [...] Vai alla recensione »
In un paesaggio che più desolato non si può dove tutto è brutto e degradato e perfino il tempo è sempre grigio , sei solitudini si incontrano , si conoscono , si apprezzano .Sono diverse , per vita , cultura , atteggiamenti ma li unisce l'umanità che è in loro . Questo film , fatto di nulla sorprende per la sua profondità e malgrado la [...] Vai alla recensione »
Storie si intrecciano in un condomino alla periferia di una città francese: un infartuato ha la improrogabile necessità di utilizzare l'ascensore per il quale non ha voluto pagare, un astronauta della NASA precipita sul tetto dell'edificio e viene adottato da una ospitale immigrata algerina col figlio in carcere, un adolescente svogliato si interessa alla matura attrice che [...] Vai alla recensione »
Il titolo italiano, sicuramente meno “duro” di quello originale ma probabilmente, purtroppo, anche più accattivante per il pubblico italiano, vorrebbe rendere al contempo un degrado morale ed una desolazione materiale nel vissuto dei protagonisti, non ripresi mai in spazi esterni, ma all’interno delle proprie abitazioni o in prossimità di un luogo di lavoro, [...] Vai alla recensione »
Visto ieri sera al cineforum. Inaspettatamente stracolmo di gente, al punto che è iniziato con venti minuti di ritardo.Sicuramente gente attratta dall'appeal del titolo italiano (azzeccatissimo commercialmente!) che butta un occhio ai nostri condomini ed uno ( anche nel logo) al romanticismo, al melodramma. Il titolo originale francese "Asphalte" o quello della commercializ [...] Vai alla recensione »
Vorrei proporre una interpretazione diversa da cio' che ho letto fin qui. Questo film non e' surrealista ma simbolista. Il giovane ragazzo vive con una madre assente che altro non e' che la donna assorta nel suo lavoro, nei suoi amori e nel suo declino fisico che vive appunto sullo stesso pianerottolo. Il figlio e' cresciuto, il rapporto e' cambiato.
E' un'umanità di periferia quella che scorre davanti ai nostri occhi: condomini quadrati, pareti scrostate, sporco, marginalità, come ne abbiamo viste tante altre al cinema. Questa volta il tutto diventa teatro: dell'assurdo e della quotidianità. Tre storie si intrecciano, con al centro la solitudine, quella di un Signore che abitando al primo piano si rifiuta di [...] Vai alla recensione »
Tre incontri, assai improbabili, tra gli individui di un caseggiato fatiscente alla periferia di Parigi costituiscono le tre storie di cui è composto "Il Condominio dei Cuori Infranti". C'è un uomo che vive al primo piano ed a cui è stato concesso, per le sue condizioni economiche precarie, di vivere nell'appartamento gratuitamente, con il divieto però [...] Vai alla recensione »
...un passo indietro per il cinema francese. Negli ultimi anni il cinema francese ha fatto enormi passi in avanti raggiungendo grande "personalità" e allo stesso tempo capacità di intrattenere. E' il miglior cinema d'europa senza dubbio. In pratica ha fatto sua la lezione del cinema americano, reiterperetandola con la sensibilità europea.
Cosa si può trovare in un palazzone fatiscente e semidiroccato, fra le strade più squallide che ci siano, sotto un cielo perennemente e uniformemente grigio? Ce lo racconta Samuel Benchetrit in “Il condominio dei cuori infranti”. “Asphalte”, il titolo originale, è ben più efficace di quello melodrammatico scelto dai traduttori italiani: [...] Vai alla recensione »
Delizioso. Guardiamolo così com'è e lasciamoci prendere dall'incanto.
Un cielo grigio.Un condominio fatto di case popolari.Sei persone in attesa di dare o ricevere amore. Questo, e' lo sfondo del film "Il condominio dei cuori infranti", dove il regista Samuel Benchetrit, riesce ad andare, senza usare tecnologie, al nucleo più intimo di ogni storia. L'attrice, l'infermiera, l'aspirante fotografo, l'astronauta, la mamma e l'adolescente [...] Vai alla recensione »
Periferia parigina. Condominio sfregiato da writer e corroso dal tempo. Vite solitarie. Incontri diffidenti e scontrosi. Cinema minimalista carico di emozioni e spunti di riflessione. Solidarietà.
Ma che magnifica sorpresa, questo film! Delicato e strampalato, struggente e bizzarro, dolce e poetico come solo il racconto di incontri casuali di gente sola, diversa e persa per ragioni differenti può essere. Sei personaggi, tre coppie che per caso si incontrano e si trovano e si aiutano e si salvano. Non si sa chi preferire fra l'attrice decaduta che viene spinta ad una scelta coraggiosa [...] Vai alla recensione »
Senza parlare di trama e singoli personaggi ma valutando l'insieme, a fine film frulla in testa un dubbio: forse l'eterogenea umanità è migliore di quanto crediamo. Amicizia, solidarietà, amore, rispetto, comprensione, uguaglianza, dolcezza il tutto narrato con misura senza retorica ma con convincente naturalezza. Forse siamo anche meno complessi di come ci dipingiamo e [...] Vai alla recensione »
Visionario, surreale e urbanisticamente romantico. Tre storie diverse che si incrociano in un periferico condominio, come periferiche sono le vite di chi vi abita. Interessante lo spunto, curiosa la realizzazione, ma, a parte il geniale paragrafo dell'astronauta americano della Nasa, catapultato nel bilocale di una madre algerina, nessuna epifania coglie durante la visione.
una vera delusione: tutto il bello e il divertente stava nel trailer
Nonostante il trailer che in mala fede lo dipinge come un film brillante e divertente, e nonstante la recensione positiva e francamente fuorviante di MyMovies, si tratta di una surreale e sconsolata immersione nell'inutilità dell'esistenza, nella nullità di vite perdute senza possibilità di redenzione o riscatto. Un inno alla depressione.
Un film inguardabile. Classico film da radical chic che ne devono dire bene perchè è stato preso a cannes v veramente noioso e sensa senso. dialoghi banali e grandi sbadigli.
Già compagno della sventurata Marie Trintignant (qui fa recitare il figlio avuto da lei, Jules), Samuel Benchetrit è un cineasta solitario, refrattario alle mode. Con Il condominio dei cuori infranti, il regista adatta due suoi racconti, ne aggiunge un terzo e ambienta il tutto in un immobile degradato della periferia parigina. Sono storie di solitudine.
È scritta e girata dal regista (e attore) francese Samuel Benchetrit, questa piccola, surreale commedia che intreccia tre storie di solitudini nella cornice di una deteriorata periferia, grigia come l'asfalto del titolo originale. Protagonisti lo stralunato Gustav Kevern - l'unico che alla riunione condominiale vota contro i lavori per l'ascensore che non usa (e poi, trovandosi costretto alla sedia [...] Vai alla recensione »
Un astronauta della Nasa precipita sul tetto di un immobile e, in attesa del suo recupero, viene ospitato da una donna marocchina. Un adolescente, con madre assente, fa amicizia con una diva caduta in disgrazia. Un uomo, costretto alla sedia a rotelle dopo un malore, si invaghisce di una infermiera. In questo condominio, solitudine e desolazione sono raccontate in modo surreale, per esaltare scampoli [...] Vai alla recensione »
Dai luoghi più fotografati in questi ultimi giorni, le banlieues dell'Europa del nord, con i suoi caseggiati spogli e i suoi abitanti sotto osservazione arriva nelle sale Asphalte (è il titolo originale, a Cannes in proiezione speciale fuori concorso), una salutare evasione dalla commedia italiana e dalla cronaca, un film di emozioni distillate, potente antidoto al clima di terrore.